BAGNOLO MELLA

Si spegne il giorno prima della chiusura della mostra da lui curata sul padre

Piero Cavellini è scomparso mentre era in corso l'esposizione da lui curata a Bagnolo Mella

Si spegne il giorno prima della chiusura della mostra da lui curata sul padre

Si spegne il giorno prima della chiusura della mostra da lui curata sul padre.

Addio a Cavellini

È mancato a 79 anni Piero Cavellini, figura di primo piano della scena artistica bresciana, gallerista, curatore e appassionato promotore dell’arte contemporanea. La sua scomparsa è avvenuta proprio mentre a Bagnolo Mella, nella Galleria di Palazzo Bertazzoli, era in corso la mostra da lui curata e dedicata al padre, Guglielmo Achille Cavellini (GAC), artista di fama internazionale, tra i protagonisti della scena italiana tra gli anni ’60 e ’80. Piero Cavellini aveva lavorato per quasi un anno, insieme a Giampietro Cacciameli e all’associazione Co.Art.Co , per realizzare l’esposizione “Collezione GAC”, inaugurata il 4 ottobre e visitabile fino al 2 novembre. Purtroppo, pochi giorni prima dell’apertura, il curatore aveva iniziato a non stare bene e non aveva potuto presenziare all’inaugurazione. La malattia si è aggravata nelle settimane successive, fino alla sua morte, avvenuta il giorno prima della chiusura della mostra. Un destino che lega indissolubilmente il suo nome a quello del padre e all’omaggio artistico che aveva tanto desiderato portare a termine.

I figli all’inaugurazione

All’inaugurazione erano stati presenti i figli, Barbara e Alessandro, visibilmente commossi nel rappresentare il padre in un momento così importante. Il pubblico aveva risposto con grande partecipazione: in molti si erano radunati per celebrare un artista “senza confini” come GAC, di cui Piero stava curando l’archivio e la memoria.

Durante le settimane di apertura, la mostra ha accolto visitatori, studenti e appassionati. In particolare, alcune classi del CFP Canossa-Corso Grafica e Design avevano visitato la Collezione GAC e la sede di Co.Art.Co, in un’esperienza che ha suscitato entusiasmo e curiosità nei giovani. L’evento del 23 ottobre, con la conferenza del Dott. Giorgio Fogazzi, ha rappresentato un ulteriore momento di approfondimento dedicato alla figura di GAC e alla sua ricerca artistica, tra autobiografia e critica del sistema dell’arte.

Il ricordo

«Abbiamo lavorato da quasi un anno per questo progetto, e il più grande rammarico è che Piero non abbia potuto vederlo realizzato nella nostra Galleria – ha dichiarato Giampietro Cacciamali – Lo conoscevo da 30 anni, frequentavo la sua galleria in via Gramsci a Brescia e ci incontravamo in Accademia Laba dove lui insegnava ed io ero assistente docente. Avevo conosciuto il padre Guglielmo Achille Cavellini durante la rassegna di Art Expo dove esponevo le mie opere. Con la scomparsa di Piero perdo un caro amico con cui ho voluto organizzare la mostra di GAC, che purtroppo con grande dispiacere non ha potuto vedere. Siamo tutti profondamente tristi».

Anche l’Amministrazione comunale di Bagnolo Mella ha espresso il proprio cordoglio, ricordando Cavellini come un professionista appassionato, capace di unire rigore, sensibilità e una visione culturale aperta e generosa.
Nel corso della sua carriera, Piero Cavellini ha lavorato con importanti artisti dell’arte concettuale e dell’arte povera, collaborando con nomi come Sarenco, Armida Gandini e Albano Morandi. Nel 1974 aprì la sua galleria a Brescia — lo stesso anno dell’apertura della galleria di Massimo Minini — per poi estendere l’attività anche a Milano. Con lui se ne va un testimone prezioso dell’arte contemporanea bresciana, ma resta viva la sua eredità: quella di un uomo che ha saputo trasformare l’amore per l’arte in un ponte tra generazioni, tra padre e figlio, tra memoria e futuro.