Sono tornati alla normalità nel giro di circa 24 ore i valori degli inquinanti liberati nell’aria dallo spaventoso incendio divampato nella mattinata di lunedì a Rovato. Ma per alcune ore, confermano i dati dell’Arpa (Agenzia regionale protezione ambiente), la densa colonna di fumo nero ha portato nell’aria cittadina forti dosi di diossina e di idrocarburi policiclici aromatici (IPA).
Diossine nell’aria, quasi due volte il limite
Non si tratta di una sorpresa: quelli evidenziati sono parametri normalmente correlati alla natura dell’incendio (a bruciare è stata una grande quantità di gomma da pneumatici). A colpire sono però i valori rilevati dalla stazione mobile di monitoraggio, che era stata installata nel pomeriggio di lunedì a circa trecento metri dal luogo dell’incendio, sul tetto del McDonald’s. Il primo filtro utilizzato nel sistema di monitoraggio regionale era rimasto esposto all’aria per tutta la notte tra lunedì e martedì, mentre il rogo era ancora in corso, e ha rilevato una concentrazione di 0,534 pg/m³ (picogrammi per metrocubo) di diossine. Un valore superiore alla soglia massima indicata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, fissata a 0,3 pg/m³. “Significativi” – spiega l’Arpa — anche i valori rilevati di IPA (Idrocarburi Policiclici Aromatici), pari a 4,92 ng/m³(nanogrammi per metrocubo). Per queste sostanze, in Italia i limiti di legge sono vari, a seconda della specifica molecola ricercata.
Il ritorno alla normalità
La buona notizia è che – grazie probabilmente anche alla pioggia – i valori misurati dal secondo filtro analizzato nel laboratorio Arpa di Brescia sono buoni, praticamente al di sotto della soglia di rilevabilità dello strumento. Sia per quanto riguarda le diossine, che per gli IPA. Insomma: l’emergenza ambientale è pienamente rientrata, e lo era già nella mattina di martedì 23 (anche se alcune scuole sono comunque state precauzionalmente chiuse).
L’immobile ancora off limits
Non si può dire la stessa cosa per l’emergenza urbanistica: l’immobile andato completamente distrutto dalle fiamme è infatti ancora pericolante, così come permangono le modifiche alla viabilità cittadina nei pressi dell’edificio di via XXV aprile. Intanto proseguono le indagini sull’accaduto, per accertare le eventuali responsabilità connesse allo stoccaggio di così tanti pneumatici nel seminterrato di una struttura residenziale.
