Aveva ridato vita a innumerevoli opere d’arte perdute, in tutta Italia e non solo. Ma era anche un pittore e un incisore stimato, insegnante per cinquant’anni alla Scuola d’Arti e mestieri “Francesco Ricchino”. Si è spento all’età di 84 anni il cavaliere della Repubblica Silvio Meisso, di Rovato, una delle colonne dell’arte locale e non solo.
Una vita come restauratore artistico

Collezionista d’arte ma anche appassionatissimo modellista, Meisso era figlio d’arte (il padre, Pietro, era imbianchino, decoratore e pittore e proprio utilizzando di nascosto i suoi colori Silvio ha realizzato il suo primo quadro a 12 anni). Dopo gli inizi alla scuola Ricchino, aveva studiato all’accademia Carrara di Bergamo. “Mio papà ha fatto tanti sacrifici per farmi studiare ma, una volta diplomato, non sapevo cosa fare”, aveva rivelato in una lunga intervista a ChiariWeek, pubblicata cinque anni fa. A Rovato non sembravano infatti esserci opportunità per un artista ma la svolta è arrivata, come sovente accade nella vita, per caso: a quell’epoca stavano restaurando il Convento dell’Annunciata e, andando sul Monte, Silvio Meisso conobbe il professor Guido Fiume, noto restauratore milanese, che gli offrì un lavoro. Il primo intervento lo portò a Vercelli in una chiesa romanica.
I restauri più importanti
Nel corso della sua lunga carriera restaurò tra l’altro anche una villa palladiana a Padova, con affreschi del Tiepolo e di Urbani, il castello del conte Branca, che nell’Ottocento ospitò la regina Vittoria d’Inghilterra, l’Armeria Reale di Torino, e poi, a Rovato, il recupero dei quadri di Palma il Giovine nella parrocchia, la chiesa di San Michele, l’oratorio della Disciplina, le chiese di Santo Stefano e San Rocco; e ancora gli affreschi di San Bernardino a Chiari, il Monastero di San Pietro in Lamosa a Provaglio (dove trascorse ben sei anni), l’abbazia di Rodengo Saiano, l’abbazia di Sant’Egidio in Fontanella di Sotto il Monte e molti altri.
Alla Ricchino era arrivato nel 1960, insegnante del corso di Decorazione. Vi divenne presidente per vent’anni e direttore artistico. Insignito dell’onorificenza di cavaliere al merito della Repubblica, nel 2010 era stato premiato con il Leone d’oro, la massima benemerenza civica rovatese.
Silvio Meisso lascia la moglie Gina e i figli Giuliano e Claudia, i generi, le nuore e le quattro nipoti. I funerali saranno celebrati giovedì pomeriggio, 14 agosto, alle 15, partendo dalla Domus Funeraria Remondina di Rovato. Domani, mercoledì, alle 18.45, la veglia funebre.