Rapina a Ghedi: quattro uomini armati irrompono in casa e rubano due casseforti
Le forze dell’ordine continuano a indagare per cercare di risalire all’identità dei malviventi e all’auto utilizzata nella fuga

Rapina a Ghedi: quattro uomini armati irrompono in casa e rubano due casseforti.
Paura a Ghedi, rapina in casa
Un violentissimo colpo è stato messo a segno nella serata di domenica 9 febbraio 2025 a Ghedi, in via Bagnolo, quando quattro uomini armati sono entrati nelle case dei fratelli Traversi, terrorizzando le vittime per circa mezz’ora.
Secondo quanto ricostruito, i malviventi, probabilmente di origine straniera, hanno prima fatto irruzione nell’appartamento di Gianni Traversi, che al momento era vuoto, e hanno staccato la cassaforte dalla parete. Fortunatamente, non c’erano persone in casa, ma quando il figlio Nicola è tornato e si è fermato a fare la doccia, i ladri erano al piano superiore e i due non si sono mai incontrati.
Successivamente, i rapinatori si sono spostati nella casa del fratello di Gianni. Qui hanno sfondato la porta e, con una pistola puntata, hanno immobilizzato le due vittime, un uomo e suo genero, intimando loro di continuare a guardare la televisione. Nel frattempo, gli altri due ladri hanno rubato la cassaforte e l’hanno portata via. La situazione è durata circa mezz'ora, con le vittime costrette a rimanere sotto la minaccia delle armi.
Prima di fuggire, i rapinatori hanno caricato l’auto con le due casseforti rubate, una delle quali conteneva 15 fucili, mentre l’altra con tutta probabilità oggetti di valore. Dopo il colpo, sono spariti a bordo di un’auto di grossa cilindrata.
Sul posto i Carabinieri
Immediato l’intervento dei carabinieri di Ghedi e del nucleo radiomobile di Verolanuova, che ora indagano sull’accaduto. Sebbene la dinamica sia ancora in fase di accertamento, non si esclude che il furto iniziale si sia trasformato in una rapina quando i ladri hanno trovato le due vittime nella casa, che credevano vuota.
Le forze dell’ordine continuano a indagare per cercare di risalire all’identità dei malviventi e all’auto utilizzata nella fuga. Il triste e spaventoso evento ha riportato alla mente quanto accaduto nel 2017: il noto elettricista ghedese Francesco Scalvini, 37 anni, cercò di proteggere il padre Giancarlo e lo zio durante l’irruzione di una banda di rapinatori nella casa di famiglia in via Petrarca, a Ghedi. La sua azione eroica, però, si concluse con un terribile colpo in testa inferto con un attrezzo mai ritrovato, che lo mandò in coma e cambiò per sempre la sua vita. Francesco morì nel 2022, dopo 5 anni di agonia.
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