Il comitato No Polo non si ferma
Dopo lo stop dalla Regione la questione è ancora aperta
Il Comitato No Polo Logistico, ottenuto il parere negativo di Regione Lombardia, non si ferma.
Comitato No Polo logistico
La partita, in parte, resta aperta perché, in estrema sintesi, se il Polo Logistico appare difficile che possa essere costruito, dopo i due pareri negativi dell’Utr di Mantova e Brescia, l’area in questione resta però ad uso servizi. Quindi nulla vieta al privato, al momento, di presentare un altro progetto che, pur se non impattando sul Reticolo Idrico Minore, può comunque essere di disturbo per l’area del Sito di Interesse Comunitario di Valle, 115 ettari protetti dalla Commissione Europea. Per evitare definitivamente questa possibilità serve agire in due direzioni. La prima, e ilComitato si è già mosso, chiedere il confronto con il Ministero, richiesta già avviata da tempo. «Aspettiamo la convocazione da Roma, come è successo con Milano in Regione» spiega il presidente del Comitato No Polo Franco Tiano.
La seconda possibilità, che sarebbe quella della famigerata pietra tombale, è la Vinca, e cioè la Valutazione di Impatto Ambientale, documentazione che, da tempo il Comitato No Polo chiede agli enti competenti. «In questo caso si chiuderebbe definitivamente la partita. Nel senso che questo documento metterebbe la parola fine a tutta la faccenda. In sostanza, una Vinca che dica che in quella zona non si può costruire, sarebbe la documentazione che impedirebbe non solo il Polo Logistico, ma qualsiasi tipo di insediamento in questa zona. Il Sic, e non solo Castiglione delle Stiviere, sarebbe dunque così completamente tutelato» conclude Tiana.
Comune di Lonato
Per conto del Comune di Lonato, l’amministrazione ha fatto sapere che ora la palla passa nelle mani dei proprietari. Sono loro che hanno il compito di valutare come procedere, dato che, in questo momento, quell’area è e resta con destinazione d’uso a servizi. Tuttavia, il parare dell’Utr di Brescia va nella direzione di far sapere a Lonato che deve attivarsi per trovare aree dismesse e agevolare il lavoro su di queste. Neppure troppo velatamente sembra consigliare al Comune di muoversi nella direzione di spostare il progetto sull’ex Genux, aiutando le due proprietà nell’affare che chiuderebbe una volta per tutte la partita.