la classifica

Qualità della vita: Brescia si colloca al dodicesimo posto tra le città italiane

Questo il quadro che emerge dell’Indagine sulla qualità della vita di ItaliaOggi – Ital Communications, in collaborazione con l’Università La Sapienza di Roma, giunta alla 25ª edizione

Qualità della vita: Brescia si colloca al dodicesimo posto tra le città italiane
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Qualità della vita, nel 2023 Brescia si colloca al dodicesimo posto delle città italiane.

Qualità della vita

Il primo posto spetta a Bolzano che lo scorso anno si era invece guadagnata il secondo posto. A seguire due città metropolitane, Milano e Bologna, rispettivamente secondo e terzo posto, che migliorano e confermano la performance del 2022: erano 5ª e 3ª su 107. Seguono Trento e Firenze.

 

Questo il quadro che emerge dell’Indagine sulla qualità della vita di ItaliaOggi – Ital Communications, in collaborazione con l’Università La Sapienza di Roma, giunta alla 25ª edizione. Fanalini di coda, come nel 2022, c’è la calabra Crotone (107ª), insieme alle province siciliane Messina e Caltanissetta (105ª e 106ª).

La classifica e i criteri

I criteri per stilare la classifica sono stati: affari e lavoro, ambiente, istruzione e formazione, popolazione, reati, reddito e ricchezza, sicurezza sociale, sistema salute, tempo libero.

Come riportato da NewsPrima quest’anno la qualità della vita in Italia è risultata buona o accettabile in 63 province su 107, in linea con gli ultimi due anni (erano 64 nel 2022; 63 nel 2021; 60 nel 2020, anno dell’emergenza pandemica). Si tratta per lo più di province dell’arco alpino, centrale e orientale, della pianura padana e dell’appennino tosco-emiliano, con ramificazioni verso Toscana, Umbria e Marche.

Al contrario, le province del Sud e delle Isole compaiono quasi integralmente nei gruppi in cui la qualità della vita è valutata scarsa o insufficiente. L’indagine 2023 conferma una tendenza: la frattura tra il Centro-Nord, più performante e resiliente, e l’Italia meridionale e insulare, caratterizzata da una persistente vulnerabilità.

Post Covid: la rivincita delle metropoli

Quest’anno emerge un’altra tendenza, potremmo dire “post-Covid”: la forte ripresa, negli ultimi due anni, che ha coinvolto province e città metropolitane del Centro-nord, appartenenti al cluster “Metropoli”. Tendenza ben rappresentata dal 2° posto del capoluogo lombardo, dai dati di Bologna e Firenze, ma anche dalla performance di Torino (31ª) e Roma (33ª), che scalano una ventina di posizioni rispetto al 2022.

 

La sicurezza sociale

Analizziamo nel dettaglio un tema fortemente sentito negli ultimi mesi: la sicurezza sociale, che ha subito alcune significative variazioni rispetto allo scorso anno. Da questo punto vista la città di Brescia si colloca al sesto posto. Al primo posto per il 2023 troviamo Prato seguita da Bolzano, Vicenza, Cuneo e Savona. Nel raggruppamento di testa, composto da 30 province (una in più rispetto allo scorso anno), sono ricomprese 16 province del nord-ovest, tre in più rispetto alla passata edizione. Vi figurano Cuneo, Biella, Verbano-Cusio-Ossola e Novara in Piemonte; Aosta; 8 delle 12 province lombarde, nell’ordine Brescia, Lecco, Lodi, Milano, Cremona, Monza e della Brianza, Mantova e Pavia; Savona e Imperia in Liguria.

Il nord-est si conferma nelle posizioni di vertice. Sono censite nel gruppo di testa Bolzano in rappresentanza del Trentino-Alto Adige; 5 delle 7 province venete, ad eccezione di Venezia e Rovigo; Udine in rappresentanza del Friuli-Venezia Giulia; Ravenna, Parma e Forlì-Cesena in Emilia Romagna.

Infine figurano nel gruppo di testa 4 province dell’Italia centrale (erano tre in più lo scorso anno), tra cui Prato e Siena per la Toscana, Ascoli Piceno in rappresentanza delle Marche e Roma del Lazio, mentre non si piazza nelle posizioni di vertice alcuna provincia dell’Italia meridionale e insulare.

 

Reddito e ricchezza

Per quanto concerne la voce reddito e ricchezza la provincia di Brescia si colloca alla 32esima posizione. Milano si conferma al primo piazzamento già ottenuto nelle tre passate edizioni. A seguire nel gruppo di testa troviamo Trieste, Bologna, Aosta e Monza e della Brianza.

 

Le 33 posizioni di testa comprendono quasi esclusivamente province dell’Italia settentrionale. Vi figurano in particolare 16 province del nord ovest, di cui 5 in Piemonte, nell’ordine Novara, Biella, Torino, Cuneo e Vercelli; Aosta; 10 delle 12 province lombarde, contro le 5 censite lo scorso anno, con l’eccezione di Varese e Sondrio. Il nord est a sua volta è rappresentato da 16 province: le due province del Trentino-Alto Adige; Belluno, Padova, Venezia e Verona in Veneto; le quattro province del Friuli-Venezia Giulia; 6 delle 9 province dell’Emilia Romagna, nell’ordine Bologna, Parma, Modena, Reggio Emilia, Piacenza e Ferrara. L’Italia centrale è rappresentata dall’unica provincia toscana di Firenze. Quanto alle 22 province censite nel gruppo di coda, sono esclusivamente dislocate nell’Italia meridionale e insulare, un risultato che conferma quello già ottenuto nelle passate edizioni dell’indagine. Tra di esse figurano Benevento, Napoli e Caserta in Campania; 5 delle 6 province pugliesi, ad eccezione di Bari; le 5 province calabresi; tutte le province/città metropolitane siciliane. Chiude la classifica, come nelle quattro passate edizioni, la provincia di Crotone.

Ambiente

Per quanto concerne l'ambiente la provincia di Brescia si colloca al settimo posto. In particolare, nelle 24 posizioni di testa, tre in più rispetto al 2022, figurano 7 province del nord ovest, tre in più rispetto allo scorso anno (Torino e Verbano-Cusio-Ossola in Piemonte; Mantova, Milano, Brescia, Bergamo e Sondrio in Lombardia), 13 province del nord est contro le 8 dello scorso anno (Bolzano e Trento in Trentino-Alto Adige; Padova, Venezia e Treviso in Veneto; Pordenone per il Friuli-Venezia Giulia; Reggio Emilia, Bologna, Parma, Rimini, Forlì-Cesena, Modena e Ferrara in Emilia Romagna).

Inoltre figu-rano nel gruppo di testa 4 province dell’Italia centrale, contro le 8 della passata edizione (Lucca e Firenze in Toscana; Macerata e Fermo nelle Marche). Nel complesso la consistenza numerica dei primi due gruppi, comprendenti province in cui la qualità ambientale è classificata come buona o accettabile, è in diminuzione rispetto allo scorso anno. Infatti il gruppo 2 passa da 30 a 23 province e complessivamente le province censite nei primi due gruppi, dove la qualità ambientale è buona o accettabile, pas-sano da 51 a 47. Nelle 60 province restanti la qualità ambientale è scarsa o insufficiente. Con particolare riferimento alle 22 province censi-te nel gruppo di coda (contro le 24 dello scorso anno), vi figurano 3 province del nord ovest (Alessandria in Piemonte; Savona e Genova in Liguria), nessuna provincia del nord-est, 2 province del centro Italia come nella passata edizione (Grosseto in Toscana e Latina nel Lazio) e 17 province in Italia meridionale e insulare, contro le 11 dello scorso anno (Campobasso in Molise; Salerno e Napoli in Campania; 4 delle 6 province pugliesi ad eccezione di Bari e Lecce; Vibo Valentia, Reggio Calabria e Crotone in Calabria; Ragusa, Caltanissetta, Siracusa, Palermo, Messina e Catania in Sicilia; Nuoro in Sardegna). Chiude la classifica Catania.

Popolazione

Per quanto riguarda il disegno dimensionale della popolazione (quest'anno è stata eliminata la densità demografica,  la sostituzione di un indicatore (il numero medio di componenti del nucleo familiare, che l’Istat non pubblica più con la necessaria tempestività e che viene sostituito dal numero medio di figli per donna); l’inserimento di 5 nuovi indicatori, di cui 3 nella dimensione negativa (l’indice di dipendenza strutturale, l’indice di dipendenza degli anziani e l’indice di vecchiaia) e 2 nella dimensione positiva (la speranza di vita alla nascita e la speranza di vita a 65 an-ni).

Brescia si colloca al quinto posto. Primo posto per Bolzano come da nove anni a questa parte.

 

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