Ex chiesetta De Angeli Frua: avviata la richiesta di autorizzazione per la celebrazione di matrimoni civili
La realizzazione della cappella risale al decennio 1915-1925 su iniziativa dell'imprenditore Ernesto Lombardo, la fabbrica chiuse i battenti nel 1958, a seguito di tale evento la chiesetta venne abbandonata
Ex chiesetta De Angeli Frua: avviata la richiesta di autorizzazione per la celebrazione di matrimoni civili.
Ex chiesetta De Angeli Frua: la rinascita
Ad annunciarlo è il sindaco di Roé Volciano Mario Apollonio che ne ha dato notizia anche sulla sua pagina Facebook.
"A seguito del restauro della ex chiesetta De Angeli Frua e del notevole apprezzamento e richieste di utilizzo da parte dei cittadini,l'amministrazione comunale ha avviato la procedura di richiesta di autorizzazione alla celebrazione dei matrimoni civili anche all'interno di questa meravigliosa struttura.
Il Sindaco Mario Apollonio".
Realizzata tra il 1915 e il 1925
La realizzazione della cappella risale al decennio 1915-1925 su iniziativa dell'imprenditore Ernesto Lombardo. La fabbrica chiuse i battenti nel 1958, a seguito di tale evento la chiesetta venne abbandonata.
La struttura
L’assetto verticale dello stabilimento di filatura (a due piani più quello terreno) è sottolineato da un corpo centrale a torre (ricostruito dopo un incendio) ai lati del quale si dispone l’edificio formato dalla successione di corpi con copertura a shed e finestroni centinati, con cornice in cotto disposti simmetricamente. Più compatto e funzionale il fabbricato dell’ex tessitura, che racchiude ampi saloni con colonnine in ghisa. Le case operaie sono di tre piani fuori terra. Nella zona retrostante sorge un lavatoio coperto. Altre case per operai e impiegati sono sorte più tardi in luogo più elevato e discosto della fabbrica. La prima filatura di cotone, la Pozzi e Streff, nasce nel 1884 dove sorgeva il mulino di Roè ; l’anno successivo subentrano gli svizzeri Hefti, che costruiscono le prime due case operaie di fronte alla fabbrica e un edificio per la tessitura . Lo stabilimento era illuminato elettricamente, mentre la forza motrice era idraulica, ottenuta da un canale derivato dal fiume Chiese a Vobarno.
La storia
C’era un collegamento con la ferrovia Rezzato-Vobarno, attiva dal 1897 e il 1968 . Nel 1907 il cotonificio passò a Giuseppe Frua, che, soprattutto nel primo dopoguerra, introdusse modificazioni di rilievo: viene costruita una nuova tessitura (nel luogo dove ora sono sorge la ditta Metalfer) e la vecchia viene adibita a convitto. Sul retro della filatura viene costruita una centrale elettrica . Si aggiungono nuove case per i dipendenti e le opere sociali (asilo, teatro, cooperativa) che il Frua aveva già introdotto preso le altre fabbriche del gruppo De Angeli-Frua. Nel piazzale antistante la fabbrica, chiuso tra le case operaie, sorge un monumento che rappresenta “La famiglia del lavoratore” opera di Egidio Bonisegna. Diverse copie del gruppo scultoreo furono poste anche nei pressi delle fabbriche di Milano, Omegna, Ponte Nossa e Legnano.