il caso

Processo per l'omicidio di Sana Cheema, dal ministro Nordio il via libera

Il provvedimento del ministro Nordio è stato di fondamentale importanza per cancellare l'ipotesi "ne bis in idem" sollevata dalla difesa

Processo per l'omicidio di Sana Cheema, dal ministro Nordio il via libera
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Processo per l'omicidio di Sana Cheema, arriva il via libera dal ministro Nordio.

Processo per l'omicidio di Sana Cheema, al via

Dopo il via libera arrivato da parte del ministro della Giustizia Carlo Nordio il processo per l'omicidio di Sana Cheema può davvero iniziare. Il provvedimento del ministro Nordio è stato di fondamentale importanza per cancellare l'ipotesi "ne bis in idem" sollevata dalla difesa. Padre e fratello della ragazza sono infatti già stati processati e assolti in patria per insufficienza di prove. Inoltre, nell'udienza del 20 dicembre scorso, davanti alla Corte d'Assise il difensore aveva chiesto che i suoi assistiti non fossero processati una seconda volta per lo stesso fatto.

Aveva rifiutato un matrimonio combinato

Il fratello e il padre della giovane 25enne nata e cresciuta nel quartiere Fiumicello di Brescia, dopo essere stati assolti in patria, saranno imputati davanti alla Corte d'Assise: Mustafa e Adnan Cheema, rispettivamente il padre (60 anni) e il fratello (35 anni) di Sana che non vivono più in Italia. Su di loro pende l'accusa di omicidio della 25enne italo pakistana: secondo l'accusa fu uccisa il 19 aprile del 2018 nella terra dei genitori perché voleva sottrarsi ad un matrimonio combinato. Viveva da anni a Brescia, era di cittadinanza italiana. Sana Cheema era di origine pakistana e voleva sposare un italiano.

Il delitto

Il delitto è avvenuto nel distretto pakistano di Gujarat, dove la giovane era nata e dove era tornata circa due mesi fa. Aveva frequentato le scuole a Brescia e cominciato a lavorare in un'autoscuola, questi sono i fatti divulgati. Dal suo profilo Instagram, una 25enne sorridente. Per l'omicidio da subito ad essere arrestati dalla polizia di Gujarat il padre e il fratello. Dalle ricostruzioni sembra che la giovane sia stata strangolata poche ore prima di salire su un volo che avrebbe dovuto riportarla in Italia.

 

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