Sana Cheema, nuova richiesta di rinvio
La Corte è riunita in Camera di Consiglio
Ha preso il via questa mattina (martedì 20 dicembre 2022) il processo per la morte della 25enne italo pakistana Sana Cheema.
La richiesta
Ad essere avanzata è stata una nuova richiesta di rinvio da parte del difensore di Mustafa e Adnan Cheema (padre e fratello di Sana Cheema).
Un appuntamento formale
Il fratello e il padre della giovane, dopo essere stati assolti in patria, questa mattina si terrà la prima udienza davanti alla Corte d'Assise di Brescia, un appuntamento che però si caratterizzerà come formale perlopiù. É infatti molto probabile che non si presenteranno Mustafa e Adnan Cheema, rispettivamente il padre e il fratello di Sana. Su di loro pende l'accusa di omicidio della 25enne italo pakistana: secondo l'accusa fu uccisa il 19 aprile del 2018 nella terra dei genitori perché voleva sottrarsi ad un matrimonio combinato: viveva da anni a Brescia, era di cittadinanza italiana. Sana Cheema era di origine pakistana e voleva sposare un italiano. Ma è stata uccisa brutalmente nella cittadina di Gujarat, in Pakistan.
Il delitto
Il delitto è avvenuto nel distretto pakistano di Gujarat, dove la giovane era nata e dove era tornata circa due mesi fa. Aveva frequentato le scuole a Brescia e cominciato a lavorare in un'autoscuola, questi sono i fatti divulgati. Dal suo profilo Instagram, una 25enne sorridente. Per l'omicidio da subito ad essere arrestati dalla polizia di Gujarat il padre e il fratello. Dalle ricostruzioni sembra che la giovane sia stata strangolata poche ore prima di salire su un volo che avrebbe dovuto riportarla in Italia.
La richiesta alla Corte di valutare se procedere per omicidio politico (in questo caso non è prevista la presenza in aula degli impianti), oppure incardinare il processo per omicidio semplice, (in questo caso gli imputati dovrebbero essere in aula). La decisione nelle prossime ore, la Corte è in Camera di Consiglio.