Liceo Arnaldo, la scelta di dimettersi da parte dei docenti
Ormai da mesi il clima all'interno dello storico liceo bresciano è di tensione
Liceo Arnaldo di Brescia, la protesta non si placa.
Liceo Arnaldo, i numeri
Dopo che nei giorni scorsi era emersa la notizia secondo cui alcuni docenti avrebbero deciso di abbandonare i loro ruoli aggiuntivi (coordinatore di classe o referente di progetto) ora arrivano i numeri che danno l'idea delle dimensioni assunte dalla protesta.
La vicenda
Come ricordiamo le proteste al Liceo Arnaldo di Brescia avevano preso vita nel mese di ottobre a causa della presunta richiesta da parte della dirigente scolastica Tecla Gaio al collaboratore scolastico Gerardo di lavarle il parabrezza dell'auto. Da lì la protesta messa in atto da parte degli studenti con tanto di post it colorati sugli abiti con la scritta solidale "Io sono Gerardo".
Cosa succede
A conti fatti sono circa trenta i docenti che hanno deciso di dimettersi dai ruoli cosiddetti aggiuntivi con la conseguenza che ad essere scoperte risultano essere una cinquantina di funzioni. Manca quindi tutta la parte organizzativa che, sebbene non impedisca alla scuola di funzionare, indebolisce comunque l'aspetto organizzativo generale. Il tutto si traduce, non da ultimo, in un maggiore lavoro per la dirigente scolastica.
Problematiche organizzative
Dei sessanta docenti circa che lavorano nel liceo bresciano, sono trenta i dimissionari: tra questi una decina di coordinatori. Sono inoltre giorni di attesa in merito agli esiti dell'ispezione voluta dall'Ufficio scolastico regionale e che si è conclusa ad inizio novembre. Naturalmente, al di la degli esiti, quello che si respira ormai da mesi all'interno del Liceo storico bresciano è un clima di grande tensione, e la preoccupazione è che ciò possa andare ad influire sulle iscrizioni che apriranno proprio in questi giorni.