Continua la diatriba per il taglio piante
Incontro tra la Giunta, gli agricoltori e il tecnico forestale. Ma in Aula anche gli ambientalisti.
La diatriba per l’incarico assegnato a un agronomo continua. Nella seconda puntata gli ambientalisti si sono scontrati con l’Amministrazione comunale di San Paolo e gli agricoltori.
Continua la discussione sul taglio piante.
La discussione sul taglio delle piante non esce dall’Aula del Municipio che lunedì si è riempita di agricoltori del territorio. Le polemiche non sono ancora terminate, soprattutto per gli ambientalisti dell’associazione Amici per il Laghetto che non condividono la scelta dell’agronomo protratta dall’Amministrazione comunale.
A chiedere spiegazioni sulla determina di incarico affidato al tecnico agroforestale era stato il gruppo di minoranza "Alternativa per San Paolo", che poche settimane fa aveva presentato un’interpellanza in Consiglio. Secondo l’opposizione la mansione sarebbe stata stipulata ad hoc per un agricoltore della zona e il sindaco Giancarla Zernini aveva già provveduto a rispondere.
Lunedì la discussione si è incentrata sulla procedura denominata Denuncia di taglio. Relatore l’agronomo, il dottor Salvatore Agliata, recentemente nominato per la consulenza.
"Se le piante non venissero tagliate entro pochissimi anni, la superficie sarebbe costituita da alberi completamente morti - ha evidenziato Agliata - Tagliarle favorisce infatti lo sviluppo del novellame". L’agricoltore tuttavia non può agire (tranne in casi eccezionali) quando vuole. Può farlo solo entro un determinato periodo di 40 giorni stabilito dalla Provincia.
Le spiegazioni dello specialista non sono state sufficienti a placare le criticità segnalate dall'associazione Amici per il Laghetto che custodisce una parte del parco fiume Strone. Secondo gli ambientalisti infatti le norme sarebbero più stringenti di quelle citate dall’agronomo.