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I lavori all’Ex Enel possono proseguire, ma con i controlli di Arpa

Sul cantiere di via Silvio Bonomelli era stata chiesta una sospensiva al Tar per la paura dei Pcb

I lavori all’Ex Enel possono proseguire, ma con i controlli di Arpa
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Nessuna sospensiva per i lavori al cantiere del sito che un tempo ospitava le cabine di trasformazione dell’Enel. A chiedere maggiori verifiche da parte degli enti competenti tramite diverse missive e un ricorso al Tar era stato l’ex candidato sindaco Enrico Pernigotto, residente nei pressi dell’area interessata dai lavori e portavoce delle preoccupazioni degli abitanti del quartiere.

I lavori all’Ex Enel possono proseguire, ma con i controlli di Arpa

Tramite la società Vrp Consultants Spa, Pernigotto aveva presentato un ricorso al Tribunale amministrativo regionale di Brescia chiedendo l’annullamento del permesso di costruire rilasciato a settembre dal Comune alla Mira 2 Srl, con cui Palazzo Vantini autorizzava alla demolizione dei fabbricati produttivi esistenti sul sito dell’Ex Enel di via Bonomelli e la realizzazione di un nuovo complesso residenziale con adeguamento sismico e ampliamento volumetrico.

Nel ricorso viene richiamata la nota dell’Arpa datata novembre, nella quale si sottolinea l’importanza delle indagini ambientali per la ricerca delle contaminazioni storiche. Nelle cabine primarie di trasformazione, infatti, "esistono da sempre macchine elettriche statiche dette trasformatori - si legge in una segnalazione inviata all’Arpa affinché verificasse la corretta esecuzione delle indagini previste - Nell’area oggetto del piano di recupero Ex Enel esistevano due trasformatori con isolamento in olio, in più almeno dal 1998 esisteva un deposito di trasformatori sempre con isolamento in olio. Se ne desume che negli anni vi siano stati, per vari motivi di manutenzione o guasti, sversamenti e perdite di questo olio, che tra le altre sostanze contiene Pcb".

Il Tar con un’ordinanza ha respinto la domanda cautelare, in quanto la ditta costruttrice titolare dell’autorizzazione in via Silvio Bonomelli ha eseguito di propria iniziativa un’indagine ambientale riferita a una serie di parametri, compreso il Pcb. Ne è risultato che in tutti i punti oggetto di indagine le concentrazioni erano inferiori alle soglie di contaminazione in relazione alla specifica destinazione d’uso del sito. Anche l’analisi integrativa presentata a gennaio conferma il mancato superamento delle soglie in valori di contaminazione.

"Non è stata concessa la sospensiva, ma è stata riconosciuta l’importanza delle indagini ambientali di cui si sta occupando Arpa in questi giorni e delle nostre segnalazioni - ha spiegato Pernigotto - Il nostro intervento, quindi, si è confermato più che necessario".

L’azienda costruttrice sempre a gennaio ha infatti presentato al Comune di Iseo un protocollo operativo di sorveglianza e controllo, nel quale sono descritte ulteriori attività di campionamento e di indagine ambientale.
"Qualora l’attività produttiva abbia interessato solo alcuni punti particolari, e a maggior ragione se risulti dismessa da molto tempo, è possibile accoppiare la caratterizzazione a titolo edilizio - si legge nell’ordinanza del Tar, che ha respinto la sospensiva - In mancanza di indizi che facciano presumere un elevato rischio di contaminazione, non sarebbe conforme al principio di proporzionalità, né indispensabile per il principio di precauzione, imporre una caratterizzazione preventiva e sistematica dell’intera superficie del piano attuativo, provocando un aumento dei costi di costruzione prima di avere la certezza che una simile indagine sia realmente necessaria. Con il rilascio del titolo edilizio, invece, il proprietario ottiene il beneficio di poter iniziare i lavori, ma si assume il rischio di doverli interrompere qualora emergessero delle criticità".

Il permesso di costruire, quindi, è stato correttamente rilasciato dal Comune, sotto la condizione implicita della verifica del rispetto delle concentrazioni delle soglie di contaminazione. E’ vero che tale verifica è stata avviata principalmente in seguito alla segnalazione della Vrp Consultants Spa, e dopo i solleciti dell’Arpa, ma l’iniziale mancanza di prescrizioni da parte degli uffici comunali non retroagisce sulla validità del titolo edilizio, che poteva essere emesso anche prima della caratterizzazione del suolo. Quindi con l’attività di campionamento e di indagine ambientale già svolta o programmata, e con le integrazioni che l’Arpa segnalerà in futuro come necessarie, indicando gli ulteriori punti da caratterizzare, i lavori al cantiere di via Silvio Bonomelli possono proseguire.

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