Vertenza

Audizione in Regione sulla crisi del Gruppo L'Alco

L'incontro si è svolto in modalità telematica. Per il Pd di Rovato, però, l'impegno delle istituzioni non può limitarsi a questo e serve una vera cabina di regia.

Audizione in Regione sulla crisi del Gruppo L'Alco
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Si è svolta giovedì l’audizione in modalità telematica con la IV Commissione Attività Produttive Regione Lombardia sul tema della crisi del Gruppo L'Alco.

Audizione in Regione

All’incontro erano presenti oltre alla Commissione, i consiglieri Regionali, i rappresentanti dell'azienda con sede a Rovato con i rispettivi legali e le Organizzazioni sindacali confederali e di categoria. L’audizione si è aperta con la richiesta della Presidenza di esporre lo stato della vertenza e le motivazioni che hanno portato alla richiesta dell’attivazione del tavolo di confronto regionale. "Abbiamo esposto tutte le preoccupazioni riguardanti le criticità occupazionali ed economiche, la mancanza dell’erogazione delle ultime retribuzioni e degli arretrati salariali. Inoltre abbiamo evidenziato tutti gli aspetti poco chiari relativi alla paventata cessione ad un provider che pone come vincolo per l’acquisizione la riduzione del personale stimata in circa 240 lavoratori", hanno spiegato le Segreterie regionali di Filcams Cigl, Fisascat Cisl e UiLtucs. I rappresentanti del Gruppo hanno invece ribadito le difficoltà economiche ponendo la cessione come unica soluzione alla continuità aziendale, comunicando però che i dati sugli esuberi e sull’eventuale incentivo potrebbero essere diversi da quanto dichiarato precedentemente e si sono impegnati a fornirli alla Commissione. Nel dibattito alcuni consiglieri regionali hanno invitato l’azienda e i suoi rappresentanti a fornire dei dati certi in modo che si possa valutare con certezza il contesto di crisi del Gruppo, per poter poi analizzare tutti gli strumenti che potrebbero essere di supporto alla vertenza in atto, sottolineando le preoccupazioni dell’impatto sociale che essa potrebbe comportare dato il numero alto di lavoratrici e lavoratori coinvolti (circa 750 in Lombardia, il 60% dei quali nel Bresciano). "Abbiamo apprezzato la disponibilità e l’invito di Regione Lombardia ad effettuare ulteriori incontri al fine di approfondire la situazione e dare supporto al tavolo di confronto, valutando l’utilizzo di tutti gli strumenti che le norme mettono oggi a disposizione".

Per il Pd di Rovato "bisogna fare di più"

Il Pd di Rovato ha manifestato grande preoccupazione per la crisi di un'azienda che impiega numerose lavoratrici e lavoratori anche rovatesi. "Ci sentiamo di esprimere innanzitutto solidarietà alle famiglie dei dipendenti che vedono a serio rischio il proprio posto di lavoro. Come circolo siamo loro vicini. In secondo luogo auspichiamo che si apra immediatamente un tavolo di confronto: ci pare assurdo che, a trattativa per la cessione delle attività in corso da tempo e visti i numerosi punti vendita interessati, non sia ancora stata stabilita una cabina di regia regionale in cui la gestione di questa difficile fase venga seguita quotidianamente. L’attenzione al problema da parte delle Istituzioni non può esaurirsi con la sola audizione dei sindacati tenutasi giovedì in Commissione Attività Produttive", ha evidenziato il circolo rovatese. "Oltre 200 famiglie bresciane aspettano innanzitutto di vedersi retribuiti tutti gli emolumenti loro dovuti per il lavoro già prestato anche in questa difficile fase di pandemia e, soprattutto, hanno il diritto di sapere cosa ne sarà del proprio posto di lavoro - ha aggiunto - Ringraziamo il gruppo consigliare regionale e la segreteria provinciale bresciana del Partito Democratico per l’attenzione che hanno rivolto alla questione".

 

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