Tener-a-mente

Vinicio Capossela accende il Vittoriale degli Italiani con "Bestiario d'amore"

Il pubblico entusiasta ha risposto battendo le mani a ritmo e alzandosi in piedi sul finale tributando all'artista un sentito ed intenso applauso.

Vinicio Capossela accende il Vittoriale degli Italiani con "Bestiario d'amore"
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La prima della decima edizione del festival Tener-a-mente (sabato 26 giugno) ha visto come protagonista Vinicio Capossela e il suo Bestiario d'amore.

Un incipit degno di nota

Un'atmosfera ricca di fascino e suggestione quella di ieri sera, erano da poco calate le luci di fine giornata sull'Anfiteatro del Vittoriale degli Italiani, quando si sono accese le luci del palco, sullo sfondo la scenografia naturale del bacino benacense. A prendere posto i cinquanta elementi dell'orchestra Bruno Maderna, fa il suo ingresso successivamente il direttore Stefano Nenni....e la magia ha inizio.

Il re della serata, Vinicio Capossela, entra in scena ora indossando la maschera dell'asino, ora quella di un gallo e poi quella di un gorilla scatenando l'entusiasmo del pubblico.

Bestiario d'amore, liberamente tratto dall'opera (un trattato) di Richard de Fournival -ha spiegato al pubblico-dove convergono tutte le conoscenze di allora sulle bestie e gli animali, normalmente usato, questo libro della natura per leggere la metafisica, qui lo usò per una ultrafisica la legge dell'amore nel suo momento dell'attacco alla fortezza, della seduzione amorosa.Qualche anno fa, un po' incoscientemente, mi sono messo ad estrarre da questo bestiario un componimento in versi, una sorta di racconto musicale prima al pianoforte e poi vestito del più grande mammifero musicale che è l'orca-estra con le branchie dei suoi ottoni, la corazza dei suoi legni, il battito delle sue percussioni. Stasera mi sento investito di un'energia straordinaria, al centro dell'amore.

Bestiario d'amore

Con queste parole Capossela ha introdotto il brano di apertura, fornendo spunti che hanno poi accompagnato lo spettatore nel corso dell'intero concerto.

Questa forza strana, che fa muover il cielo e le stelle dice Dante- ha dichiarato- che ci fa misurare il nostro limite perché noi nasciamo a mio parere come il gas che si espande finché ha spazio e l'amore è la prima occasione di consapevolezza che non siamo illimitati, c'è un confine e ci fa misurare anche la nostra solitudine entro questo confine e nello stesso tempo ci istiga a superare questo confine, apre i confini a questo zoo interiore e si comincia come in questo trattato a cantare come galli, a ragliare come asini, saltare come scimmie, covare ed essere covati. Non preoccupatevi-ha poi avvertito il pubblico-non verremo a capo di nulla ma sarà stato bello assistere a queste immagini in musica.

Protagonista l'amore variamente declinato

La serata è poi proseguita con Nostos, un brano che fa riferimento ai Nostoi, poemi greci del ciclo epico che descrivevano il ritorno dei greci in patria dopo la distruzione di Troia, con particolare riferimento al Canto di Ulisse dantesco (Inferno – Canto ventiseiesimo), specificamente ai versi 94-125. Nostos è anche ispirato alla poesia Itaca di Costantino Kavafis, da cui ne riprende diverse citazioni. Celebrati poi i dieci anni di Marinai, profeti e balene (primo violino Paolo Chiavacci) e i trenta di Modì. Particolarmente emozionante il brano Zampanò in cui si parla dell'amore eterno che sopravvive alla morte, dedicato a Federico Fellini e Giulietta Masina, Zampanò e Gelsomina in La Strada, ad introdurre infatti, l'assolo della prima tromba Luca Piazzi su musica di Nino Rota.

A seguire Di città in città dove si parla del viaggio alla scoperta di quello che è il proprio posto nel mondo, una volta perso, ad essere toccato anche il tema dei modelli imitativi nell'amore in Bardamù  

Da Madame Bovary a Netflix- ha affermato- è tutto un ciarpame sentimentale.

Tra gli altri brani Pryntyl, la Belle Dame sans merci, Le sirene, Maraja, Come una rosa. Non sono mancati momenti ironici con riferimenti alla location, nel sentire sorvolare un aereo il cantante si è fermato chiedendosi ad alta voce

Cos'è questo rumore, il Mas, l'impresa di Fiume?

Il sipario è poi calato su Ovunque proteggi una dolce preghiera all'amata in una storia che è finita ma di un amore che dura, in questa occasione il cantante chiede che il suo cuore venga protetto in attesa che ritorni l'incanto. Il pubblico non è riuscito a contenere l'emozione, dopo aver battuto le mani a ritmo di musica nel corso della serata, sul finale si è alzato in piedi tributando all'artista un intenso e sentito applauso.

 

Veronica Crescente

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