"Il malato immaginario" al Sociale di Brescia: praticamente soldout
Protagonisti Tindaro Granata e Lucia Lavia; regia di Andrea Chiodi
Presentata questa mattina (venerdì 10 gennaio 2025) in conferenza stampa nel foyer del Teatro Sociale a Brescia la nuova produzione del Centro Teatrale Bresciano: da martedì 14 gennaio a domenica 19 gennaio (alle 20.30 da martedì a sabato, la domenica alle 15.30) al Teatro Sociale di Brescia va in scena la prima assoluta de "Il malato immaginario" di Molière.
"Il malato immaginario": nuova produzione CTB
Presentata questa mattina in conferenza stampa nel foyer del Teatro Sociale a Brescia la nuova produzione del Centro Teatrale Bresciano: da martedì 14 gennaio a domenica 19 gennaio (alle 20.30 da martedì a sabato, la domenica alle 15.30) al Teatro Sociale di Brescia va in scena la prima assoluta de "Il malato immaginario" di Moliere con la regia di Andrea Chiodi e Tindaro Granata (Argante) e Lucia Lavia (Tonina) protagonisti.
In scena anche Angelo Di Genio nel ruolo di Berarlo, Emanuele Arrigazzi che interpreta Dottor Diarroico, Dottor Purgone e Dottor Fiore, Alessia Spinelli Belina, Nicola Ciaffoni Cleante, Emilia Tiburzi Angelica, Ottavia Sanfilippo nel ruolo di Thomas Diarroico. Le scene sono di Guido Buganza, i costumi di Ilaria Ariemme, le musiche di Daniele D'Angelo, le luci di Cesare Agoni, la consulenza ai movimenti di Marta Ciappina; Elisa Grilli è assistente alla regia.
Prima di lasciare parola alla presidente del CTB Camilla Baresani, al regista e agli attori, il direttore del CTB Gianmario Bandera ha fatto alcune puntualizzazioni:
"Il Malato Immaginario è la prima produzione del 2025 e la prima del nuovo triennio ministeriale 2025/2027. Si tratta per noi di una produzione importante che nasce da un lungo percorso di rapporti artistici e debutta in periodo significativo per il teatro bresciano con l'inaugurazione della terza sala, il Teatro Borsoni, che sta registrando numeri importanti, contrariamente alle mie previsioni un po' pessimistiche, Il nuovo teatro sta funzionando alla grande, è una sala innovativa, con una sua caratterizzazione che si è posta all'interno del nostro piano di lavoro. Tutta la Stagione per il CTB è di risultati notevoli e Il Malato Immaginario non fa eccezione tanto che dalla prima di martedì a domenica pomeriggio è praticamente soldout. Questo vuol dire che c'è un'attenzione del pubblico al lavoro che stiamo facendo. Questo mi colpisce molto perché nei teatri bresciani i nostri spettacoli vedono una grande partecipazione del pubblico, sia di quello affezionato sia di quello nuovo, che riusciamo a intercettare in svariate forme. Come CTB stiamo già ragionando sul nuovo triennio ministeriale e a metà febbraio presenteremo il nuovo progetto, progetto triennale molto ampio che vedrà lavori con artisti che "hanno preso casa a a Brescia" e con nuovi rapporti che stiamo costruendo. Il CTB è un cantiere artistico sempre aperto e lo dico anche un po' per contraddire qualche critica che c'è stata, alla quale non voglio controbattere perché il lavoro che stiamo facendo racconta di una totale apertura, artistica e progettuale, con la grande fiducia che ci viene data dal pubblico, dai nostri soci fondatori, dal Consiglio di amministrazione, dallo staff tecnico e amministrativo".
Dopo l'intervento introduttivo sono stati Camilla Baresani, Andrea Chiodi, Lucia Lavia e Tindaro Granata ad anticipare il senso di una nuova messa in scena del "Malato immmagginario". Baresani si è detta molto contenta di una ripartenza "con una produzione così importante". Chiodi ha sottolineato il dramma di un protagonista che per allontanare l'amarezza della realtà si immagina malato, un modo alla fine per attirare comunque l'attenzione di un pubblico che sembra svanire. Entusiasti della produzione e della collaborazione Granata e Lavia che hanno sottolineato come lavorare a Brescia sia una sorta di privilegio per la professionalità che il CTB offre sempre e comunque agli artisti.
Il capolavoro di Molière
Il 1673 è l’anno di composizione dell’opera: un nuovo attacco di Molière contro i medici, che testimonia, ancora una volta, il suo odio viscerale per questa categoria. “Molière – scrive Giovanni Macchia, tra i francesisti più autorevoli del Novecento – è uno scienziato delle nevrosi”. È un uomo malato, che teme di morire, ma che sa anche che ridere e far ridere è una difesa contro quelli che erano i suoi stessi mali: la gelosia, il dolore, l’ansia, la malinconia. C’è, dunque, dietro commedie che sembrano fatte di comicità persino farsesca, l’ombra di un autoritratto, un gioco, dice Macchia, “tra assenza e presenza”;
"La mia esplorazione e curiosità per questo testo – dichiara Andrea Chiodi – inizia da questa battuta di Molière: ‘Quando la lasciamo fare, la natura si tira fuori da sola pian piano dal disordine in cui è finita. È la nostra inquietudine, è la nostra impazienza che rovina tutto, e gli uomini muoiono tutti quanti per via dei farmaci e non per via delle malattie’. Una visione che fa un po' paura, ma che, allo stesso tempo, mi intriga moltissimo”.
E sarà un Malato immaginario onirico e irriverente quello firmato da Andrea Chiodi, divertente e contemporaneo nel portare in scena le vicende familiari dell’ipocondriaco Argante. Come l’avaro Arpagone, Argante è vittima di sé stesso e burattino di chi gli sta intorno, prigioniero della sua stessa paura, un’ossessione, l’ipocondria. Lo spettacolo è praticamente soldout, per eventuali disponibilità www.centrotralebresciano.it.
Incontro con i protagonisti e il regista
Per offrire al pubblico un’occasione di approfondimento dello spettacolo, il Centro Teatrale Bresciano in collaborazione con l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Brescia propone il terzo incontro del ciclo I pomeriggi al CTB, rassegna giunta alla sua nona edizione e curata da Lucia Mor, ordinario di Letteratura tedesca dell’Università Cattolica. Giovedì 16 gennaio alle 17 presso il Teatro Sociale di Brescia, Andrea Chiodi, Tindaro Granata e Lucia Lavia dialogheranno con il giornalista e critico teatrale e cinematografico Maurizio Porro sul tema “Paura di morire, paura di vivere. Gioco, finzione e malattia nell’ultimo capolavoro di Molière”. La partecipazione all’incontro è gratuita fino a esaurimento dei posti disponibili.