75esima edizione

Sanremo 2025: gli artisti bresciani sul palco nel corso della prima serata

Anche quest'anno Brescia è salita sul palco del teatro Ariston per la kermesse che riunisce tutta l'Italia attorno alla musica

Sanremo 2025: gli artisti bresciani sul palco nel corso della prima serata
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Ha preso ufficialmente il via ieri (martedì 11 febbraio 2025) la 75esima edizione del Festival di Sanremo: l'evento musicale più atteso e importante nel panorama nazionale ha visto sul palco dell'Ariston per la prima volta tutti i 29 brani dei Big in gara. Il direttore artistico Carlo Conti è stato affiancato nella co-conduzione da Antonella Clerici e da Gerry Scotti. Super ospite e Lorenzo Jovanotti. Nella serata di ieri a votare sono state la Giuria della Sala Stampa, Tv e Web.

Gli artisti bresciani

Anche quest'anno è presente la compagine bresciana come già anticipato nelle scorse settimana.

Coma_Cose

Coma_Cose, il duo formato dal salodiano Fausto Lama Zanardelli e dalla moglie Francesca Mesiano in arte California. Per loro si tratta della terza partecipazione al Festival di Sanremo dopo l'esordio nel 2021 con "Fiamme negli Occhi" e, "L'addio" nel 2022. Quest'anno si sono presentati sul palco con la canzone Cuoricini e con un look davvero particolare.

 

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Cuoricini

Oggi mi sento una pozzanghera
Se l’ansia mi afferra
Con lo sguardo verso il cielo
Ma il morale per terra
Se mi trascuri impazzisco
Come maionese
Ci sto male, male male male
Vorrei svagarmi ma oggi una canzone
Dura come un temporale
Anche se è molto popolare
E mi hai buttato via
In un sabato qualunque
Mentre andavi in cerca
Di uno slancio di modernità
Ma tu volevi solo
cuoricini, cuoricini
Pensavi solo ai cuoricini, cuoricini
Stramaledetti cuoricini, cuoricini
Che mi tolgono il gusto di sbagliare tutto
Poi mi uccidi, poi mi uccidi
Quegli occhi sono due fucili, due fucili
Che sparano sui cuoricini, cuoricini
Persino sotto alla notizia
Crolla il mondo
Un divano e due telefoni
È la tomba dell’amore
Ce l’ha detto anche un dottore
Porta un chilo di gelato
E poi nel dubbio porta un fiore
E almeno un kiss, please
E se oggi ho le pupille
Più grandi del cuore non mi giudicare
Male male male
Che dovrei dire io che ti parlavo
E tu nemmeno ti mettevi ad ascoltare
Tu mettevi solo
Cuoricini, cuoricini
Pensavi solo ai cuoricini, cuoricini
Stramaledetti cuoricini, cuoricini
Che mi tolgono il gusto di sbagliare tutto
Poi mi uccidi, poi mi uccidi
Quegli occhi sono due fucili, due fucili
Che sparano sui cuoricini, cuoricini
Persino sotto alla notizia
Crolla il mondo
Ma fortunatamente
Un sabato qualunque
Mi hai portato via da tutta quanta
La modernità
Ma dove scappi senza
Cuoricini, cuoricini
Per l’autostima
Cuoricini, cuoricini
Che medicina
Cuoricini, cuoricini
Ma che tolgono il gusto
Di sbagliare tutto
Poi mi uccidi, poi mi uccidi
Quegli occhi sono due fucili, due fucili
Che sparano sui cuoricini, cuoricini
Persino sotto alla notizia
Crolla il mondo
Cuoricini, cuoricini
Cuoricini, cuoricini
Persino sotto alla notizia
Crolla il mondo.

E grande è l'orgoglio per la città benacense

 

 

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Joan Thiele

"Eco" è il titolo della canzone di Joan Thiele originaria di Desenzano del Garda. Per lei si tratta invece della prima volta in assoluto sul palco dell'Ariston. Un esordio che avviene direttamente gareggiando tra i big.

 

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Eco

E ti giuro non ho più bisogno di fingere

Questa mia vita è il mio viaggio ed io

Traccio da sola le scelte che faccio

Ma se ci sei tu ho più coraggio

E ricordo quando eri bambino

e restavamo ore abbracciati nel letto

per sentirci grandi e la musica poi ci baciava

per farci sentire un po' meno soli

Forse sarà l'insicurezza

Sarà che per noi la famiglia non è mai la stessa

Sarà che siamo figli dell'indifferenza

Cresciuti da una donna più pura della bellezza

 

E se potessi dirti che

Qui la paura non ha età

Tu fissala forte dentro gli occhi

spara al centro qui la notte non ci fotte

(Bang bang woo)

 

E ti giuro se il tempo è una Linea che cambia

Sarò la tua eco e poi mai la distanza che corre tra il mondo e le cose

Ma se ci sei tu

Si, resto calma

 

Forse sarà l'insicurezza

sarà che per noi la famiglia non è mai la stessa

Sarà che siamo figli dell'indifferenza

Cresciuti da una donna più pura della bellezza

 

Rip. ritornello

 

E quando ti senti più fragile

Cambia la pelle

Equilibrio instabile

Fidati è meglio sbagliare che restare immobile

 

E poi Blanco, nome d'arte di Riccardo Fabbriconi da Calvagese della Riviera il quale quest'anno ha partecipato in veste di autore scrivendo per Noemi, al quale, peraltro, ha collaborato anche Mahmood. Ha inoltre co-scritto la canzone di Irama e quella che segna il ritorno in gara di Giorgia.

 

 

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"Ci sono giorni che non hanno bisogno di grandi parole. Oggi è uno di quelli. È il mio compleanno, ma più che celebrare, voglio semplicemente ringraziare quel tavolo blu e quei bicchieri che puzzano di vita vera,l’essenziale - ha scritto sui social -  E poi c’è Sanremo. Questa volta non sarò davanti ai riflettori, ma dietro le quinte nascosto tra le righe che ho avuto la fortuna di scrivere. È un ritorno diverso, forse più silenzioso, ma non meno profondo. Auguro il meglio a questi grandi artisti, che il palco vi illumini e che le canzoni trovino casa nei cuori di chi ascolta".

 

Giorgia

 

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La cura per me

Dentro la mano una carezza sul viso
Senz’anima questo sorriso
Che hai cercato, che hai cercato
Più ti avvicini e più io mi allontano
E i ricordi se ne vanno piano
Su e giù come un ascensore
Ogni mia stupida emozione
E no, non cambierà
Dirti una bugia o la verità
Per me fare una follia è come la normalità
Non so più quante volte ti ho cercato
Per quegli occhi, per quegli occhi che fanno da luna
Non so più quante notti ti ho aspettato
Per finire a ingoiare tutta la paura
Di rimanere sola
In questa stanza buia
Solo tu sei la cura per me
Tutto passa
Ma scordarti non so ancora come si faccia
Qualcosa lo dovevo rovinare
Nascondo una lacrima nel mare, ferito
Voglio andare avanti all’infinito
Trovarti dentro gli occhi di un cane smarrito
E no, non cambierà
Dirti una bugia o la verità
Per me fare una follia è come la normalità
Non so più quante volte ti ho cercato
Per quegli occhi, per quegli occhi che fanno da luna
Non so più quante notti ti ho aspettato
Per finire a ingoiare tutta la paura
Di rimanere sola
In questa stanza buia
Solo tu sei la cura per me
No che non ho voglia
Non ho voglia di rincorrerti
Seguire la tua ombra e salire fino sugli alberi
Guardando il cielo sapendo che lo stai guardando
Ora anche tu
Per me sei la luna
Per me sei la cura
Per me sei avventura
Ma non sei nessuno
Spengo la paura
Di rimanere sola
Per quegli occhi
Per quegli occhi che fanno da luna
Non so più quante notti ho aspettato
Per finire a ingoiare tutta la paura
Di rimanere sola
In questa stanza buia
Non sarò mai più sola
Per me

Noemi

 

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Se t'innamori muori

Scusa è tardi, se vuoi passo da te,
Siamo stanchi, di lasciare sempre perdere,
Non rispondi se ti chiedo d’accendere,
Avere figli non è, non è,
Un discorso facile da prendere.
Perché in fondo sai, che se, sto qua,
Ti stringerei fino ad odiarti ma lo so,
Che non è facile, lasciarsi perdere, serenamente.
Perché è impossibile scordare quelle notti,
Con i sorrisi e con le borse sotto gli occhi,
La sensazione che se ti innamori muori,
Serenamente.
Credo sia normale, farsi continuamente dei pensieri strani,
Se inizia a svanire, la magia che c’era siamo già alla fine.
Perché non è più la prima volta, che prendi un treno per vedermi,
Che abbiamo l’ansia se si allungano i silenzi.
Perché in fondo sai, che se, sto qua,
Ti stringerei fino ad odiarti ma lo so,
Che non è facile, lasciarsi perdere, serenamente.
Perché è impossibile scordare quelle notti,
Con i sorrisi e con le borse sotto gli occhi,
La sensazione che se ti innamori muori,
Serenamente.
Lasciami soltanto un’altra via d’uscita,
Da questa discussione che sembrava infinita,
Qualcuno dovrà perdere, perché,
Accettarsi è difficile, quando non sai qual è la strada da prendere,
Dire siam diversi è sempre dura da ammettere,
Lasciami perdere, se conosci il peggio di me.
Perché in fondo sai, che se, sto qua,
Ti stringerei fino ad odiarti ma lo so,
Che non è facile, lasciarsi perdere, serenamente.
Perché è impossibile scordare quelle notti,
Con i sorrisi e con le borse sotto gli occhi,
La sensazione che se ti innamori muori,
Serenamente.

Irama

 

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Lentamente

Non ti ricordi che
Sei stata tu crudele, crudele, crudele
Fredda come la neve, la neve, la neve
Perché era solo una scusa l’idea
Che tra noi era soltanto sesso
Come se tu
Almeno tu
Col tuo profumo d’estate
Tornassi un attimo
E c’è qualcosa che ti agita
Smetti di piangere mi guardi che sei fradicia
E mi strattoni mentre mi tiri la manica
Cerco il tuo sguardo ma ti giri dall’altra parte
Ma non so più come dirtelo
Vederci appuntamenti nascosti in ristoranti costosi
Ma non cambia niente
Lentamente si sta spegnendo
Ogni fottuto sentimento
È meglio fare l’amore se l’amore è un incendio
Speravi che i sensi di colpa finissero
Ma torneranno quando tornerò
E il tuo sorriso mi mastica
Ballavi nuda su una canzone classica (na na na)
Non te ne accorgi che hai distrutto tutto lentamente
Ho distrutto tutto lentamente
Tu
Almeno tu
In quella notte d’estate
Tornassi un attimo
E c’è qualcosa che ti agita
Smetti di piangere mi guardi che sei fradicia
E mi strattoni mentre mi tiri la manica
Cerco il tuo sguardo ma ti giri dall’altra parte
Ma non so più come dirtelo
Vederci appuntamenti nascosti in ristoranti costosi
Ma non cambia niente
Lentamente si sta spegnendo
Ogni fottuto sentimento
Non vedi che
Quando mi guardi davvero negli occhi
Non sai se scappare restare
Se hai voglia
Ma dimmi che sono lontano anni luce
Lontano da te
E te lo si legge dagli occhi che mi odi
E se in amore non soffri, non sogni, non corri, non so innamorarmi di te
Lentamente
Si sta spegnendo
Ogni fottuto sentimento
Ogni fottuto sentimento

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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