Patti Smith,l'essenziale straordinarietà di un talento unico al Vittoriale
La Sacerdotessa del rock riparte dall'Italia con il suo tour mondiale, un'eccellenza musicale senza tempo.
La Sacerdotessa del rock ha affascinato e magnetizzato il pubblico della decima edizione di Tener-a-mente, nella serata di ieri (domenica 11 luglio), nella speciale essenzialità dell'insieme è emerso il grande, immenso talento di un'artista senza tempo.
L'Italia...un buon motivo dal quale ripartire
Classe 1946, originaria di Chicago nell'Illinois, Patti Smith riparte dall'Italia come luogo di inizio di un tour mondiale dopo l'annullamento di quello datato 2020 a causa della pandemia: la data di Gardone Riviera è la terza dopo quella a Torre del Lago Puccini (Lucca) e Barolo (Cuneo); seguiranno quelle in programma a Lignano Sabbiadoro (Udine) il 13 luglio e a Cattolica (Rimini) il 14 luglio.
Non esiste posto migliore per ricominciare quanto l'Italia, l'accoglienza dei luoghi e delle persone è straordinaria. Sono molto grata di essere qui questa sera, è bellissimo.
L'Umanità di una leggenda
Semplicità e straordinarietà, questi i due poli opposti che si attraggono e creano la magia, quella che è andata in scena ieri sera sul palco vista lago del Vittoriale degli Italiani: due ingredienti dei quali l'artista è portavoce e che definiscono nel primo caso l'umiltà della sua persona e nel secondo la grandezza del suo talento. On stage il Patti Smith Quartet: il figlio Jackson Smith, (chitarra), l'amico di lunga data Tony Shanahan (basso) e il batterista Seb Rochford.
Pietre miliari della musica mondiale
Accolta da un calorosissimo applauso, fa il suo ingresso in scena, la musica si accende, l'atmosfera ricca di fascino trasportata dalla note avvolge tutto il pubblico: la prima canzone è Wing, seguono Grateful e My Blakean Year. Sui ritmi coinvolgenti di Redondo Beach, il pubblico non è riuscito a trattenersi ed ha iniziato a battere le mani, dalla gradinata qualcuno ha urlato We love you. Segue poi l'omaggio al grande Bob Dylan con la cover di un suo brano One too many Mornings inciso nell'album The Times They Are a -Changin' del 1964. Il tributo al grande amico di Patti Smith, continua poi con Hard Rain: questo brano fu cantato dalla Smith alla cerimonia di consegna del Nobel per la letteratura a Bob Dylan nel 2016, lei in quell'occasione si commosse molto. Scritto dallo stesso Dylan nel 1962, venne letto come un appello contro la crisi dei missili di Cuba o contro il pericolo nucleare, interpretazioni però sempre negate da Dylan. La serata prosegue con Dancing Barefoot anticipata da un saluto al pubblico che la Smith ha voluto fare avvicinandosi ad esso. Esce poi di scena e lascia sul palco il resto della band in una superba esibizione sulle note di I'm free dei Rolling Stone. Il rientro in scena della Smith è accompagnato da Peaceable Kingdom, ispirata e dedicata a Rachel Corrie, una ragazza di 23 anni di Tacoma (Olympia) Washington, che si recò nella striscia di Gaza per protestare contro l'abbattimento delle case dei cittadini palestinesi ed è stata investita da un bulldozer israeliano in un tragico incidente. Dopo Pissing in a River, in conclusione, tutti in piedi sull'inarrestabile forza di Because the night e People have the power.
Veronica Crescente