Niccolò Fabi, questa sera sul palco vista lago del Vittoriale degli Italiani
Il cantautore romano: "Vedere la macchina ripartire è una gioia,trovare spettatori felici di poter rivivere questo momento così simbolico dell'aggregazione emotiva e fisica che è il concerto".
Questa sera (domenica 18 luglio) Niccolò Fabi torna a calcare il palco del Festival Tener-a-mente.
Tra i più grandi cantautori italiani
Più di 90 canzoni, 9 dischi di inediti, 2 raccolte ufficiali, 1 progetto sperimentale come produttore, 1 disco di inediti con la super band FabiSilvestriGazzè, 2 Targhe Tenco per Miglior Disco in Assoluto (vinte per i suoi ultimi due album): dopo 20 anni di musica Niccolò Fabi è oggi considerato uno dei più importanti cantautori italiani. Tanta musica nel percorso del cantautore, tanta sperimentazione e un avvicinamento sempre più evidente alla musica d’oltreoceano. È un percorso artistico incentrato sulla ricerca della libertà espressiva quello che in questi anni ha inseguito il cantautore romano e ne sono dimostrazioni gli ultimi due album pubblicati, Una somma di piccole cose (2016) e Tradizione e tradimento (2019).
Un gradito ritorno
Già ospite di Tener-a-mente con un concerto tutto esaurito nel 2017, in occasione del tour di Una somma di piccole cose, che lo ha definitivamente consacrato come uno degli artisti più raffinati e amati del panorama cantautorale italiano, Niccolò Fabi torna sul palco vista-lago della dimora dannunziana a presentare Tradizione e Tradimento, l’album del suo ritorno sulle scene dopo 3 anni di silenzio.
«Tradizione e Tradimento»
Tradizione e Tradimento è un disco che parla di scelte e che rappresenta esso stesso una scelta: quella di scrivere solo quando si è mossi da una reale ispirazione e necessità.
Scritto e registrato tra Roma e Ibiza, è il risultato di un lavoro corale che vede alla produzione artistica Niccolò Fabi insieme a Roberto Angelini e Pier Cortese, storici amici e compagni di viaggio e di palco. Determinante su 3 brani, “Amori con le ali”, “Nel blu” e “A prescindere da me”, la collaborazione, dal suo studio di Ibiza, con Costanza Francavilla, musicista e produttrice romana. Yakamoto Kotsuga, produttore e compositore di colonne sonore, ha invece caratterizzato l’arrangiamento di Io sono l’altro. Completano la squadra che ha collaborato al disco Riccardo Parravicini, che lo ha registrato e mixato, e i musicisti Daniele “mr Coffee” Rossi, Fabio Rondanini e Max Dedo.
Una serata di musica no stop
Questa sera il pubblico potrà assistere a due ore ininterrotte di musica, in cui le parole e il suono si mescolano con un nuovo immaginario visivo. Un intenso spettacolo in cui trovano il giusto equilibrio anche le sperimentazioni sonore che caratterizzano l’ultimo lavoro discografico del cantautore romano: al centro di tutto resta solo la musica e le emozioni che è in grado di suscitare nello spettatore. Sul palco insieme a Niccolò Fabi (voce, chitarra e piano) presenti gli amici e colleghi Roberto Angelini (chitarre, ARP e cori), Pier Cortese (chitarre, Ipad e cori), Alberto Bianco (basso, chitarre e cori), Daniele “mf coffee” Rossi (synth, piano e moog) e Filippo Cornaglia (batteria, elettronica e glockenspiel).
Niccolò Fabi e la gioia di tornare sul palco
È una gioia vedere la macchina ripartire, trovare spettatori felici di poter rivivere questo momento così simbolico dell’aggregazione emotiva e fisica che è il concerto-ha dichiarato Fabi- Personalmente sono abituato a trascorrere del tempo lontano dal palcoscenico, alle pause, e penso che gli artisti, o almeno i più famosi, possano permettersi anche economicamente uno stop e farlo risultare fruttuoso. Ma per un fonico da palco, per un backliner, non c’è creatività nello stare fermi, è solo una menomazione, una preoccupazione. Ritrovarci in giro insieme è stato come risentire il sangue che circola nelle nostre vene alla giusta velocità.
E sul concerto di questa sera:
Sarà un viaggio fatto del mio linguaggio, della mia quotidianità-ha affermato- La musica dà senso alle mie giornate, come utente e come lavoratore della musica, ha dato la cadenza a tutta la mia vita negli ultimi 30 anni. Le canzoni sono solo canzoni, testimonianza di quello che ho vissuto. E poi sono uno strumento molto potente, ma da vivere in maniera serena, che può lasciare al pubblico un momento di commozione, un sorriso o suscitare un ricordo. Questo perché cambiamo noi, non le canzoni. Un anno un concerto ti può regalare qualcosa, e l’anno successivo dell’altro. Dipende dallo stato d’animo con cui il pubblico si approccia. Non ci saranno grandi effetti speciali, ma qualche piccola sorpresa. Ci sono un paio di pezzi che non faccio da molto tempo, alcuni che non ho mai realizzato dal vivo prima e altri che si ripetono, ma arrangiati in modo diverso. Per il resto il mio concerto vive di equilibri emotivi che non si possono stravolgere. Ci deve essere la giusta misura tra sorpresa e rassicurazione. Sia per chi ascolta che per chi suona. Come piccola sorpresa c’è una pausa, chiamiamola così, durante la quale passo la palla ai tre validi cantautori con cui condivido il palco (Roberto Angelini, Pier Cortese e Alberto Bianco – la band è composta anche dal batterista Filippo Cornaglia e dal tastierista Daniele “Mr Coffee” Rossi). Loro continueranno il mio racconto con una canzone a testa. È qualcosa che non avevo mai fatto e funziona, è proprio un bel momento.
In evidenza Niccolò Fabi in uno scatto di Chiara Mirelli.