Il regista Mario Martone presenta a Brescia il film "Noi credevamo"
Fondazione Brescia Musei ha organizzato presso il cinema Nuovo Eden in occasione della riapertura del Museo del Risorgimento Leonessa d’Italia, con un appuntamento eccezionale

Si conclude la rassegna Il Risorgimento nel cinema, che Fondazione Brescia Musei ha organizzato presso il cinema Nuovo Eden in occasione della riapertura del Museo del Risorgimento Leonessa d’Italia, con un appuntamento eccezionale che vede protagonista il celebre regista cinematografico e teatrale Mario Martone.
Il regista Mario Martone a Brescia
Sabato 25 marzo 2023, alle 15 è in programma la proiezione del film Noi credevamo, nella versione integrale da 204’, tratto dall’omonimo romanzo della scrittrice fiorentina Anna Banti del 1967, sceneggiato dallo stesso Martone con Giancarlo De Cataldo.
Il regista presenterà il film e, al termine, incontrerà il pubblico in un talk moderato dal critico Aldo Spiniello (Sentieri selvaggi) dal titolo Il tema risorgimentale nell’opera di Mario Martone. L’incontro con il regista napoletano chiude la rassegna Il Risorgimento nel cinema, dedicata all’esplorazione di esperienze, luoghi, storie e personaggi nel cinema, che portarono alla proclamazione dell’Unità d’Italia e che ha visto la proiezione de I Mille (1912) di Alberto degli Abbati, musicato dal vivo dall’ensemble formata da Francesca Badalini (pianoforte), Aurora Bisanti (violino), Matteo Maria Zurletti (violoncello) e Chiara Carretti (clarinetto) ed il capolavoro di Luchino Visconti Il Gattopardo (1963)
L'ingresso è gratuito.
Il film: Noi Credevamo
di Mario Martone, con Luigi Lo Cascio, Valerio Binasco, Francesca Inaudi, Andrea Bosca, Edoardo Natoli (Italia/Francia 2010, 204’)
Dopo la feroce repressione borbonica dei moti del 1828, 3 giovani del Cilento si affiliano alla mazziniana Giovine Italia. Sono narrati 40 anni di vita dei 3 protagonisti e i loro drammi di rivoluzionari e cospiratori tra dignità morale e spirito di sacrificio, ansie ideali e disillusioni politiche. Scritto da Martone e Giancarlo De Cataldo, è un affresco sul Risorgimento visto dal di dentro.
Il film ha vinto un premio ai Nastri d'Argento, ottenuto 13 candidature e vinto 7 David di Donatello.
L’incontro: Il tema risorgimentale nell'opera di Mario Martone
Al termine del film, Mario Martone incontrerà il pubblico del Nuovo Eden in dialogo con il critico Aldo Spiniello (Sentieri selvaggi) sul rapporto tra cinema e Risorgimento.
L'ospite: Mario Martone
Regista e sceneggiatore cinematografico italiano, Mario Martone è un teatrante con la vocazione per il grande schermo. Meraviglie e contraddizioni di Napoli hanno dato inizio alla personale ricerca dell'autore, tra storie intime di "amore molesto" e altre più grandi come quella del Risorgimento italiano. Dal privato al pubblico, la sua poetica è sempre alla ricerca di una verità nascosta.
Fondatore del gruppo Falso Movimento e Teatri Uniti, Martone è un artista cresciuto grazie al teatro. Ha sperimentato diverse forme d'espressione (ha girato anche il film tv Perfidi incanti nel 1985) fino al debutto al cinema con Morte di un matematico napoletano (1992). L'anno successivo rimane nella sua terra natia a girare il mediometraggio Rasoi (1993), dove descrive la doppiezza di Napoli, arcaica da una parte, moderna dall'altra. Nel 1994, assieme a Silvio Soldini e Paolo Rosa, partecipa al progetto Miracoli - Storia per corti, dove ogni regista gira un cortometraggio dedicato al tema del titolo: i piccoli e magici momenti 'miracolosi' di tre storie senza tempo. Continua ad affondare le sue ricerche tra i palazzi napoletani anche con il successivo L'amore molesto (1995), tratto dal romanzo omonimo di Elena Ferrante e vincitore del David di Donatello. Con questo film si apre ad una concretezza di contenuti che approda alla sensualità dei rapporti umani. Ritorna poi al cortometraggio con l'opera collettiva I Vesuviani (1997), seguito dal lungometraggio Teatro di guerra (1998) con Andrea Renzi, in cui il teatro si mescola al racconto della tragedia del conflitto nella ex Iugoslavia.
Grazie all'interpretazione di Laura Betti, mette in piedi Una disperata vitalità (1999), un documentario che riporta alla luce alcune poesie di Pasolini. Sposta la sua attenzione, da Napoli a Roma, e gira L'odore del sangue (2004), con Michele Placido e Fanny Ardant protagonisti di una tormentata storia d'amore passionale e torbida.
Dopo un altro breve documentario dedicato alla pittura, Caravaggio, l'ultimo tempo (2005), lavora ad uno dei progetti più imponenti della sua carriera, Noi credevamo (2010).
Del 2014 è invece Il giovane favoloso, presentato alla Mostra del Cinema di Venezia tra consensi di pubblico e critica e vincitore di vari David di Donatello.
Nel 2018 esce invece Capri-Revolution, in concorso alla 75ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia, con protagonista Marianna Fontana, mentre del 2019 è Il sindaco del Rione Sanità.
Nel 2021 ancora una volta alla Mostra del Cinema di Venezia presenta Qui rido io, con protagonista Toni Servillo nel ruolo del commediografo e attore napoletano Eduardo Scarpetta. Nel 2022 presenta al Festival di Cannes la sua trasposizione del romanzo di Ermanno Rea Nostalgia, con Pierfrancesco Favino protagonista.
Laggiù qualcuno mi ama, il docu-film di Mario Martone che rende omaggio a Massimo Troisi, è stato presentato al 73º Festival Internazionale del Cinema di Berlino nella sezione Berlinale Special.