Il caso Blanco all'Ariston nel mirino del Codacons
"Il palco distrutto è stato pagato dai cittadini attraverso il canone"
Il caso Blanco all'Ariston nel mirino del Codacons.
La "sfuriata" e le scuse
Dopo la "sfuriata" di ieri (martedì 7 febbraio 2023) al teatro Ariston di Sanremo da parte di Blanco che ha giustificato il suo gesto dicendo che non sentiva la sua voce in cuffia, gesto per il quale non solo ha chiesto di essere perdonato ad Amadeus ma ha anche scritto una poesia dedicata al Teatro Ariston, ad intervenire è il Codacons.
Il caso Blanco, le parole del Codacons
"Blanco sarà chiamato a risarcire i danni prodotti alla Rai e a rispondere del reato di danneggiamento".
Lo afferma il Codacons, che dopo i gravi fatti di ieri all’Ariston deposita oggi (mercoledì 8 febbraio 2023) un formale esposto alla Procura della Repubblica di Imperia e alla Corte dei Conti.
"Al di là della volgarità del gesto e della sua inopportunità, l’aver distrutto la scenografia del Festival potrebbe realizzare veri e propri reati – spiega il Codacons – L’art. 635 del codice penale stabilisce infatti che “Chiunque distrugge, disperde, deteriora o rende, in tutto o in parte, inservibili cose mobili o immobili altrui in occasione di manifestazioni che si svolgono in luogo pubblico o aperto al pubblico è punito con la reclusione da uno a cinque anni”. Oltre all’aspetto penale, la distruzione operata ieri da Blanco ha prodotto un evidente danno economico ai cittadini: la scenografia dell’Ariston è infatti pagata dagli utenti italiani che finanziano la Rai attraverso il canone, e il danneggiamento a vasi e fiori ha determinato uno spreco di soldi pubblici che ora l’artista dovrà risarcire. Per tali motivi il Codacons chiede oggi alla Procura di Imperia di aprire una indagine su Blanco alla luce del possibile reato di “danneggiamento”, e alla Corte dei Conti di avviare le dovute azioni sul piano contabile finalizzate ad ottenere dall’artista il ristoro dei danni erariali".