I tesori del paese

Giornate Fai d'autunno nel week end a Capriolo

Dalla chiesa di San Giorgio in centro fino al castello (convento) sul monte.

Giornate Fai d'autunno nel week end a Capriolo
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Due giornate alla scoperta delle meraviglie di Capriolo. Un fine settimana di grande prestigio per il piccolo paese franciacortino, che è stato inserito nelle Giornate Fai di Autunno.

Un week end da vivere

Domani, sabato 16 e domenica 17 ottobre le vie, le piazze e i monumenti storici di Capriolo saranno al centro di un’interessante visita storico-culturale, resa possibile grazie alla sinergia tra diverse realtà del territorio: l’Amministrazione comunale, guidata dal primo cittadino Luigi Vezzoli, la Pro Loco, presieduta da Silvano Palazzi, la Parrocchia con don Agostino Bagliani, la Bcc Basso Sebino, presieduta da Vittorino Lanza, la Protezione Civile, le Reverende Madri Orsoline, la famiglia Lantieri de Paratico Pelizzari e lo studio Gamma. Ma anche grazie al prezioso lavoro della professoressa Laura Salogni, storica locale e dell’archivista Luca Bianchetti.

I tesori di Capriolo

Gli edifici saranno visitabili sabato dalle 13 alle 17 e domenica dalle 10 alle 17. Si parte dal centro storico del paese con la chiesa parrocchiale e piazza Caduti sul lavoro.

Di fondazione tardo cinquecentesca, la chiesa di San Giorgio, solenne ed imponente per gli ampliamenti strutturali del 1912, ha avuto recentemente sapienti restauri conservativi - si legge nello scritto di Maria Luisa Lazzari - Custodisce grandi capolavori, tra cui la Resurrezione di Cristo del 1525, opera giovanile di Girolamo Romanino, innovativa ed irriverente risposta al polittico Averoldi di Tiziano, arrivato due anni prima nella chiesa di Sant’Alessandro a Brescia e l'ancona della “Madonna vecchia di San Rocco”, una della più belle e maestose opere di Andrea Fantoni.

Si prosegue poi verso il secondo edificio, salendo lungo via Battidora: il palazzo Lantieri de Paratico Pelizzari in piazza Garibaldi.

Edificio elegante nella sua semplicità e raffinato nell’apparato decorativo con intonaco a marmorino di influenza veneziana (cosa rara in questa zona), ha una lunga facciata meridionale di impronta settecentesca, aperta sul giardino - ha continuato la referente del Fai, delegazione di Brescia gruppo Sebino Franciacorta - Sontuosi sono i saloni affrescati, con soffitti dalle belle quadrature prospettiche ed imponenti camini di pietra di Sarnico. Riserva una vera curiosa particolarità: la meridiana catottrica (a luce riflessa). Quando si dice meridiana, si pensa ad uno gnomone infisso su una facciata esposta al sole; invece nel caso di questo palazzo la meridiana è dipinta all’ombra del portico, sotto la volta e, col favore della luna, funziona anche di notte, poiché è in grado di segnare le ore fino alle 23.

Sarà cura dei volontari spiegare il motto dipinto sulla volta: Iuxta horam campanae, solarium per quam non re vera, reddo coelestia coelo, che vuol dire Subito dopo l’ora della campana, cioè la sera, durante la quale non sono veramente un orologio solare, io rendo i corpi celesti al cielo, cioè rifletto sulla volta la luna e le stelle. Essi avranno anche il compito non facile di far scoprire e capire il complesso studio che sta alla base dei molti segni astronomici e delle linee di congiunzione che costituiscono questo rarissimo esempio di meridiana lunare.

La terza tappa sarà al Castello-Convento e alla Chiesa Santa Maria degli Angeli in piazza Castello, nella parte alta del borgo medievale

In cima al colle si erge la mole massiccia e compatta del castello-convento - ha aggiunto Lazzari - Costruito su cinque livelli, è un edificio di grande imponenza che, con ricchezza di vicende alterne, unisce due nature contrastanti: castello nella metà inferiore e convento nella metà superiore. Per tutto il medioevo fu il centro di difesa di Capriolo e della sponda bresciana dell’Oglio: un castello comunale, senza essere mai stato sede di un feudatario. Con la pace di Lodi esaurì la sua funzione di guardia e di ricovero; dopo un periodo di abbandono, nel 1692 divenne il convento delle Cappuccine provenienti dalla chiesa di Santa Maria delle Grazie in Venezia, mentre ora è affidato alle Madri Orsoline. Nella Chiesa si trovano un crocifisso trionfante, rarissima opera lignea della metà del XIII secolo proveniente dal Centro Italia e una bella tela di Andrea Celesti.

 I partecipanti potranno visitare i cortili e le torri medioevali e il fregio bronzeo di Federico Severino.

Dal castello si scende a Largo Ochi percorrendo la suggestiva via Fontane vecchie (appena restaurata, ndr) - ha concluso l’esponente del Fai - Il luogo deve il nome agli Hochis vassalli minori dei feudatari Lantieri de Paratico, che secondo la tradizione ospitarono l’esule Dante nel suo passaggio in terra bresciana. Borgo di impronta basso medievale, conserva due alte torri viscontee, poderosi muri di case antiche e cortili fortificati; all’interno di uno di essi sono esposte alcune opere di arte contemporanea.

A poche centinaia di metri, in via per Calepio, si trova il monumentale fregio dedicato alla viticoltura che caratterizza quest’area collinare. È opera dello scultore Federico Severino che nel 1996 ebbe il compito di mascherare un manufatto a parallelepipedo, funzionale a servizi tecnici e lo trasformò nel basamento di un fregio scultoreo ad altorilievo bronzeo acidato verde, realizzando quattro lastre, lunghe ciascuna due metri e mezzo, ma tali da costituire le scene di un unico racconto. In questo modo un banale manufatto ha acquistato l’aspetto di un grande cippo memoriale.

Aperture collaterali

In questi due giorni saranno visitabili anche due musei molto importanti: il primo, quello della Memoria, situato in piazza Garibaldi, raccoglie cimeli e testimonianze locali della Grande Guerra e del Secondo Conflitto mondiale.

Poi si passa al museo Agricolo e del Vino Ricci Curbastro, in via Adro 37. Qui è consigliata la prenotazione chiamando lo 030.736094 o mandando una mail all’indirizzo info@riccicurbastro.it Un luogo sicuramente rappresentativo della vita contadina e della coltura della vite in Franciacorta.

Prenotazioni

Per partecipare è consigliata la prenotazione al sito www.giornatefai.it. Per avere informazioni su queste due giornate è possibile consultare il sito del Fondo ambientale italiano Italiano www.fondoambiente.it.

Quelle di sabato e di domenica si preannunciano sicuramente due giornate dal grande fascino, un modo per scoprire quei tesori che troppo spesso vengono dati per scontati. Un fine settimana all’insegna della storia e della cultura.

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