Fiorella Mannoia, la signora della musica italiana incanta il Vittoriale
Riflessioni che diventano parole e parole che diventano canzoni ma anche ritmi coinvolgenti in quella che l'artista ha definito come la tournée della rinascita dopo le tenebre del Covid-19.
É una Fiorella Mannoia in grande forma quella che ha calcato ieri sera (giovedì 29 luglio) il palco vista lago dell'anfiteatro del Vittoriale degli Italiani nell'ambito del Festival Tener-a-mente.
Canzone, riflessioni e classe
Eleganza allo stato puro che si irradia nei gesti, nelle parole e che tocca la massima espressione attraverso le canzoni, tra suoi grandi successi ed alcune cover, con le quali l'artista letteralmente parla al pubblico toccando corde spesso inesplorate e non raramente portando alla riflessione, conferma, ancora una volta, delle eccellenti doti d'interprete che la caratterizzano. Ad accompagnare Fiorella sul palco i musicisti Diego Corradin alla batteria, Claudio Storniolo al pianoforte e tastiere, Luca Visigalli al basso, Max Rosati ed Alessandro 'DOC' De Crescenzo alle chitarre e Carlo di Francesco alle percussioni ed alla direzione musicale di tutto lo spettacolo.
Ad accoglierla un caloroso applauso da parte del pubblico che via via scema e a prendere la parola è la musica, la magia ha così inizio. Il sipario metaforicamente si alza su I treni a vapore (1991).
Che meraviglia - ha detto rivolgendosi al pubblico - Grazie per essere qui questa sera, questa tournée è per noi sinonimo di rinascita, speriamo ci porti presto alla libertà. Questo disco - ha poi spiegato riferendosi all'album Padroni di Niente uscito il 6 novembre 2020 e che da il titolo al tour - è nato durante il periodo del lockdown, ed è il frutto delle riflessioni maturate durante quel tempo, pensavamo di essere padroni di tutto ma ci siamo riscoperti padroni di niente.
Uno slalom tra mille emozioni
La passeggiata al chiaro di luna tra le canzoni prosegue con Padroni di niente, Combattente e Nessuna conseguenza .
Le donne sono quasi sempre presenti nelle mie canzoni-ha dichiarato l'artista in prima linea nella raccolta fondi a favore dei centri antiviolenza - Quando mi chiedono se sono femminista io rispondo "Si lo sono" e non mi vergogno a dirlo, non è una parola brutta. Invito anche i maschi ad essere femministi perché è un percorso che dobbiamo fare insieme. Ho sempre pensato che donne non si nasce ma lo si diventa e penso che ciò possa essere declinato anche al maschile; facendo questo percorso uniti potremmo diventare essere umani degni di questo nome.
Riflessioni poi sapientemente punteggiate dalle note di Imparare ad essere una donna e Come si cambia, prosegue poi con Si è rotto e Penelope, l'ultima canzone che Ivano Fossati ha scritto per lei. Non è poi mancato il ricordo a Franco Battiato attraverso un'emozionante interpretazione de La cura e la dolcissima In viaggio intrisa di un intenso senso materno
Io più modestamente ho scritto una canzone ad una figlia immaginaria, non ho mai avuto figli, ma all'interno di questo brano ho racchiuso tutte le raccomandazioni che un genitore dovrebbe fare loro - ha spiegato - La soddisfazione più grande è stato sapere che tanti genitori, attraverso questa canzone, sono riusciti a parlarsi.
Ovazione e, in certi casi anche commozione nel pubblico sulle note di Che sia benedetta presentata al Festival di Sanremo 2017, a seguire Il peso del coraggio (2019) che getta il faro sul coraggio di assumersi la responsabilità delle proprie scelte, l'umiltà di riconoscere i propri errori e tornare indietro.
Una raffinata anima rock
L'atmosfera assume poi i contorni dei ritmi coinvolgenti di Caffè Nero Bollente (1981).
All'epoca la mia casa discografica mi vedeva rock - ha dichiarato dopo essere scesa dai tacchi per muoversi più liberamente trascinando così il pubblico - poi la mia voce mi ha portata ad esplorare altre strade ma, in fondo, la mia anima rock è rimasta.
L'immancabile Sally ha preceduto Cercami di Renato Zero. Fa poi il punto su come è cambiata la comunicazione al giorno d'oggi tra pettegolezzo e parole lanciate al vento, un tempo di persona al bar ora ci si scatena sui social con La gente parla. Le emozioni corrono poi su Siamo ancora qui, Le parole perdute e con Anna e Marco manda poi un bacio al cielo diretto all'indimenticato e indimenticabile Lucio Dalla.
Io mi sento in dovere di cantare queste canzoni e lo dovremmo fare tutti, un nostro tributo a coloro che hanno lasciato un patrimonio così importante al nostro paese - ha confessato - lo potete fare anche voi facendo ascoltare ai vostri figli e nipoti i nostri artisti migliori per non dimenticarli mai.
Attesissima, come sempre, Quello che le donne non dicono cantata in coro dal pubblico presente e accompagnata da prolungati applausi.
Il nostro primo applauso è andato ai tecnici perché sono loro in questi quasi due anni ad aver sofferto di più e anche questa sera va a loro -ha tenuto a precisare - Grazie a voi pubblico per essere stato qui stasera, in questo momento delicato è più complicato partecipare ad un concerto, per questo vi dico grazie e come dicono a Napoli "la faccia mia sotto i piedi vostri".
Con Il cielo d’Irlanda cala metaforicamente il sipario sull'anfiteatro del Vittoriale degli Italiani location ospitante, ancora una volta, tasselli di quel grande quadro che è la musica italiana e custode delle emozioni che da essa emanano capaci di cucirsi in modo del tutto personale nel cuore di ogni singolo spettatore.
Veronica Crescente