L'Onu balla al ritmo della Si può fare band
I musicisti ce l’hanno fatta: hanno conquistato New York con la loro musica, il loro talento e l’incredibile capacità che hanno di realizzare i sogni

Non solo concerti, ma anche un incontro con le associazioni italiane alla Saint Patrick old Cathedral e presso il Consolato italiano.
NY, un sogno diventato realtà













Qualcuno ha detto che "quando si sogna tutti insieme, allora i sogni si realizzano". Qualcuno lo ha fatto: la Si può fare band ha dimostrato che niente è impossibile quando si fa rete e quando si getta il cuore oltre l’ostacolo. I talentuosi musicisti sono stati gli indiscussi protagonisti di un travolgente concerto, mercoledì 9 giugno, niente meno che alla sede Onu di New York: una vera e propria esplosione di energia tanto che i diplomatici presenti in sede non hanno potuto fare a meno di allentarsi la cravatta e scatenarsi al ritmo della Si può fare band che per l’occasione è stata accompagnata sul palco da Christopher Castellini, famoso illusionista e mentalista. Un successo senza precedenti che è già entrato nella storia e che di sicuro farà scuola per chi lavora nel mondo dell’inclusione.
Una sinergia vincente
Una vera impresa riuscita grazie ad una straordinaria comunione d’intenti: in primis il vulcanico presidente dell’associazione Si può fare, Davide Zubani, che per primo ha sognato il viaggio nella grande mela e con l’entusiasmo che lo ha sempre contraddistinto ha lavorato alacremente sacrificando ore al proprio lavoro, è un libero professionista, e alla vita privata per di raggiungere questo obiettivo contro ogni difficoltà, contro ogni paura, contro ogni detrattore. Del resto non è mai stato solo in questa impresa: i tanti volontari che hanno sposato la sua causa e la sua idea che un modo diverso di fare inclusione sia possibile, non si sono risparmiati, dopo il lavoro correvano nella saletta prove per suonare con i ragazzi e pianificare i concerti. Altra colonna portante: i genitori, le famiglie intere che hanno accompagnato i ragazzi non solo fisicamente ma supportandoli e spronandoli con grande forza e infine i ragazzi stessi, senza i quali questa impresa non sarebbe stata possibile: entusiasti, motivati, energici e pieni di talento. C’è un’altra figura chiave dietro al concerto alla sede Onu di NY: il ministro alla Disabilità Alessandra Locatelli che da subito ha creduto nell’associazione.
"Al Palazzo delle Nazioni Unite di New York, abbiamo organizzato un primo side event che ha visto protagonisti i ragazzi della Si può fare band che si sono esibiti regalando grandi emozioni a tutti - ha comunicato via social - Anche con questa iniziativa abbiamo voluto dimostrare i talenti e le competenze di ogni persona e quanto sia importante offrire opportunità e investire sulle potenzialità di ognuno. Complimenti a Davide Zubani, alla “Si può fare band” e a tutti gli straordinari supporter venuti per loro dall’Italia, grazie".
Non "solo" il concerto all'Onu
Dopo il concerto i musicisti hanno trovato il tempo per fare i turisti, per raccontare la loro avventura alle associazioni italiane presso la St. Patrick’s old Cathedral, per incontrare il console italiano Fabrizio di Michele, suonare a Central park e molto, molto altro perché la Si può fare band ha davvero conquistato il cuore dei newyorkesi.
"Vogliamo ringraziare tutti a nome della Si può fare band, degli associati, del direttivo, dei musicisti e delle loro famiglie - così Zubani - vi ringraziamo tantissimo per il supporto e il sostegno che ci avete dato".
Sono davvero tante le aziende, gli enti, le associazioni, i privati che hanno dato il loro contributo e tanti hanno persino accompagnato i musicisti oltreoceano perché questo spettacolo proprio non volevano perderselo.
"Questa esperienza non è solo il coronamento di tanti anni di lavoro, ma è un nuovo inizio: porteremo questo tesoro di esperienza e la metteremo al servizio di tutti i nostri musicisti con disabilità, in particolar modo di tutte le famiglie che vorranno ancora venire da noi a vivere questa esperienza di inclusione, a formarsi e a raggiungere un’inclusione e una piena partecipazione alla vita. Ringraziamo tantissimo il ministro Alessandra Locatelli per averci aperto le porte dell’Onu: questo per noi è un traguardo incredibile che ha una portata storica. Grazie ancora a tutti i nostri partner: non ce l’avremmo mai fatta da soli, dato che non siamo soli possiamo andare avanti e creare un mondo all’altezza dei sogni, delle unicità delle persone con disabilità".
In ultimo, ma non per importanza: sul palco con i musicisti c’era la foto di Enrico Mantelli, l’ispiratore della band, prematuramente scomparso durante la pandemia. Enrico è ancora saldamente nel cuore di tutti.