Tener-a-mente

Daniele Silvestri chiude Tener-a-mente 2021 con una festa in musica

Il cantautore romano: "Questo posto è meraviglioso, ricorderemo a lungo questa serata".

Daniele Silvestri chiude Tener-a-mente 2021 con una festa in musica
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Si è chiusa sull'onda di un clima di festa la decima edizione del Festival Tener-a-mente, il tutto reso possibile grazie all'entusiasmo incontenibile e alla musica trascinante di Daniele Silvestri, il quale ha regalato al pubblico un lungo viaggio nella musica, tra suoi successi e cover.

Una fortunata edizione...nonostante la pandemia

Ad introdurre alla serata, pochi minuti prima del concerto, il grazie da parte dell'organizzazione del Festival al pubblico per essere stato presente anche quest'anno, in un'edizione di certo insolita, la prima dallo scoppio della pandemia.

On stage...inizia lo spettacolo

Sulla scena fa il suo ingresso Daniele Silvestri accolto da un sentito applauso da parte del pubblico, il concerto ha così inizio sulle note de Le Navi.

Buonasera e benvenuti - ha così esordito rivolgendosi al pubblico -  La meraviglia di questo posto è uno spettacolo e siete uno spettacolo anche voi visti da qua.

Prosegue poi con L’uomo intero e Illuso (canzone da lui scritta a 17 anni) e via via sconvolgendo, come da lui stesso ammesso, la scaletta prevista scegliendo sul momento i brani da suonare lasciandosi guidare dall'istinto del momento. Per esempio optando per un'inversione sul tracciato prefissato con Disamistade di Fabrizio De André seguita da Alle prese con una verde milonga di Paolo Conte e da Io non mi sento Italiano di Giorgio Gaber.

Uno dei sentimenti che prevale maggiormente in questo periodo è quello di aver perso le nostre sicurezze e i nostri punti di riferimento - ha spiegato - ma è anche vero che la sensazione di aver perso qualcosa ci aiuta a capire il suo vero valore.

Daniele Silvestri

Ed è sull'onda (emotiva) di questa riflessione che presenta la canzone da lui scritta Mi persi

 Il bello è che siamo fatti per non perderci - ha poi continuato - siamo capaci di  sentirci a casa anche in un luogo lontano da quello dove siamo abituati a vivere. Si tratta di una consapevolezza da coltivare e da comprendere  rispetto a quell'atteggiamento che ci fa alzare dei muri.

A tal proposito propone La mia casa, seguita da Monetine, Ma che discorsi, Strade di Francia, A dispetto dei pronostici,La classifica, Spigolo tondo, Il flamenco della doccia, Le cose che abbiamo in comune, Sogno-B, Acrobati, Insieme, Questo paese, La verità, Il secondo da sinistra, Il mio nemico per poi uscire di scena.

Una spirale di ritmi coinvolgenti

Acclamato dal pubblico rientra e prosegue con A bocca chiusa ( con la quale il pubblico viene letteralmente trascinato), Il mondo stretto in una mano. L'atmosfera si scalda su La Paranza il successo consacrato al Festival di Sanremo 2007, dove arrivò quarto. Su Salirò il pubblico non resiste, si alza in piedi e si scatena, sempre nel rispetto delle norme anti Covid. A grandissima richiesta  Cohiba, dedicata a Che Guevara. In continuità con le parole del testo Venceremos adelante O Victoria o muerte, Silvestri si rivolge al pubblico:

Essere qui insieme è già una vittoria, spero che il concerto sia piaciuto almeno quanto è piaciuto a noi farlo. Grazie per essere stati qui, un luogo meraviglioso, ce lo ricorderemo a lungo.

Daniele Silvestri

Cala così il sipario sul Festival tener-a-mente, con un'ultima serata che ha fatto stare con il fiato sospeso fino a poco prima dell'inizio del concerto causa maltempo, ma ben presto le nubi si sono diradate. E, più in generale, la musica di queste venti serate sapientemente cucite sull'estate gardonese da Viola e Rita Costa  hanno contribuito davvero a far filtrare quel raggio di luce e rinnovata speranza facendoci ritornare a credere che la ripartenza, anche attraverso la musica, non può essere soltanto una chimera.

Veronica Crescente

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