Musica

Cinelli e Monguzzi, sono i «Farabutti»

Appuntamento questa sera a Gavardo

Cinelli e Monguzzi, sono i «Farabutti»
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Lorenzo Monguzzi  e Charlie Cinelli  in concerto con il nuovo disco «Farabutti».

Questa sera Cinelli e Monguzzi a Gavardo

L'appuntamento è per questa sera, venerdì 2 maggio 2025 alle 21 nella tensostruttura del Centro Sportivo Comunale a Gavardo allestita in occasione della fiera dell'Editoria «Un ponte di libri» che taglia il traguardo della terza edizione. L'ingresso è gratuito.

«Farabutti» è il titolo del loro primo lavoro in coppia che verrà presentato per la prima volta in Valle Sabbia. Un disco che vede la sua nascita proprio in queste zone, luogo in cui due artisti si sono incontrati e conosciuti e sono saliti per la prima volta insieme sopra un palco. Il disco, prodotto da MRM (costa dell'Appaloosa), non è stato progettato, è venuto da sé, perché avevano già un sacco di musica da fare insieme ancora prima di incontrarsi. Alcuni pezzi c'erano già e li hanno ripensati, altri li hanno scritti insieme, a volte per esigenza, a volte per sfida, molto spesso per gioco:

«In questo nuovo lavoro i musicisti sono come i cani, si incontrano, si guardano, si annusano e nel giro di pochi secondi hanno già capito – ha spiegato  Davide Vedovelli  – A volte prevale l'indifferenza, a volte l'antipatia, a volte la sensazione di conoscersi da sempre e l'insopprimibile necessità di fare musica insieme per insegnarsi una vicenda qualcosa di importante».

Un disco che è venuto da se

Si tratta di un disco che in un certo senso è venuto da se dal momento che avevano già fatto tanta musica insieme ancora prima di incontrarsi: alcuni pezzi c'erano già e li hanno ripensati, altri li hanno scritti insieme, a volte per esigenza, a volte per sfida, molto spesso per gioco:

«Il gioco, come gli anglofoni hanno capito da tempo, ha molto a che fare con la musica, le dà freschezza e la tiene lontana dai luoghi comuni, dalle facili ricette di mercato – ha continuato Vedovelli – Oggi dire queste cose è come parlare di pace, non interessa quasi a nessuno, ma chi se ne frega. Finché avremo tra le mani una chitarra e qualche amico che ci ascolterà avremo vinto, ammesso che la gara abbia un senso. Lunga vita ai farabutti»

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