Garda

Bruno Festa al Salo'tto della Cultura presenta "Nessuna luna in cielo"

Appuntamento giovedì 18 gennaio 2024 alle 20.30

Bruno Festa al Salo'tto della Cultura presenta "Nessuna luna in cielo"
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Bruno Festa al Salo'tto della Cultura (via Leonesio 4) a Salò, per la rassegna Salòtto d'Autore, presenta "Nessuna luna in cielo".

Bruno Festa al Salo'tto della Cultura

Giovedì 18 gennaio 2024 alle 20.30, in prossimità del Giorno della Memoriail Salòtto d’autore della Biblioteca di Salò ospiterà a Bruno Festa. Classe 1952, laureato all’Università di Padova, è stato per numerosi anni insegnante di Lettere a Gargano. La sua grande passione per la Storia lo ha visto autore di numerose pubblicazioni legate al territorio gardesano fra cui Boschi, fienili, malghe. Magasa tra il XVI e il XX secolo (Brescia 1998); I luoghi della Rsi (Montichiari 2010); Gargnano 1861-2011, come eravamo, come siamo: immagini della nostra storia (Montichiari 2011); I 600 giorni di Mussolini a Gargnano (Arco 2014), Fronte Russo (Arco 2015), Saccheggio sul lago. I documenti perduti della Rsi (Arco 2018).

La storia

Nessuna luna in cielo Dal Garda ad Auschwitz, la storia di Maurizio, il libro presentato, narra la storia di Maurizio Benghiat, uomo d’affari ebreo nato a Smirne, di casa in molte città europee, residente per alcuni mesi sul Garda fino all’arresto e alla deportazione ad Auschwitz. L’autore attraverso i documenti scovati negli archivi ricostruisce la vita di Maurizio fino al tragico epilogo. Una sequenza rapida e implacabile: l’arresto a Tignale, il carcere a Canton Mombello, il trasferimento a Fossoli e la deportazione ad Auschwitz con altre 650 persone tra le quali Primo Levi, grande testimone della Shoah. Su quel convoglio sono ammassati anche 19 ebrei bresciani. La sera del 26 febbraio 1944 i deportati vengono fatti scendere sulla Judenrampe del campo di sterminio, dopo cento ore di viaggio. Maurizio Benghiat posa il bagaglio vicino ai binari. Per lui, anziano, nessuna immatricolazione ,ma l’immediato avvio alla soluzione finale. Eppure la sua vita era partita con il piede giusto. La Seconda Guerra Mondiale lo sorprende in Francia e, nel 1942, entra in Italia con regolare permesso e con passaporto italiano: da Sanremo la Questura lo obbliga ad andarsene in quanto ebreo e così lui arriva a Gardone Riviera dove cambia cinque dimore in pochi mesi, per poi farsi ricoverare all’ospedale di Salò e, infine, rifugiarsi a Tignale. Nel piccolo comune tutto pare filare per il verso giusto ma, all’improvviso, la luce si spegne. E il buio proseguirà, ingiurioso, dopo la morte di Maurizio e anche dopo il termine della guerra costringendo i suoi familiari a esasperate procedure (dureranno 11 anni) per vedersi restituire quanto era stato sottratto al loro congiunto.

"Sarà l’autore Bruno Festa a presentare il libro e a dialogare con il pubblico - hanno fatto sapere dalla biblioteca - racconterà la storia di un uomo mite, una persona carissima persona, piena di tatto come lo ricorda un compagno di cella. Ricordare le sue vicende personali e raccontarle significa restituire la dignità umana sottratta a Maurizio Benghiat. Significa, soprattutto, trasmettere alle generazioni presenti e future la coscienza degli errori e degli orrori del passato, la consapevolezza dei pericoli intrinsechi che si manifestano oggi nell’intolleranza, nel razzismo, nel pregiudizio verso chi è diverso, nella violenza criminale e terroristica".

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