Più visibilità per il giovane «vivaio» ghedese dalle tante soddisfazioni
Una realtà troppo poco valorizzata e cui viene data poca visibilità ma che sta dando tante soddisfazioni soprattutto fuori dai confini del paese. Stiamo parlando delle squadre under14, under16 e under21 della pallanuoto ghedese che proprio i questi mesi si sta facendo onore al campionato «Triveneto», che selezionerà le squadre vincenti per le qualificazioni al campionato «Pallanuoto Italia».
Secondo i genitori degli atleti, tuttavia, la bella e positiva realtà che sta facendo crescere i loro ragazzi «è troppo poco conosciuta». «Le nostre squadre, partite un po’ in sordina, si stanno rivelando un prezioso fiore all’occhiello per la piscina di Ghedi, che grazie a questi giovani viene conosciuta in tutta la Lombardia e il Veneto» hanno esordito i genitori degli atleti che praticano pallanuoto per la società «Sport Management» alle piscine comunali di Ghedi.
«Questi ragazzi sono giovani volenterosi e determinati. Lavorano sodo divertendosi senza tralasciare lo spirito di squadra, indispensabile per la crescita del team». La stagione ha avuto un inizio promettente e Andrea Tosone atleta under16 è stato l’unico in triveneto convocato per entrare a far parte della rappresentativa nazionale della «Pni – Pallanuoto Italia» per competizioni di respiro internazionale come lo «Yellow Ball». Obiettivi raggiunti anche grazie al non indifferente apporto tecnico ed educativo della nuova allenatrice che da ottobre segue le tre squadre, Dina Pagano, ex atleta di serie A1 e tre volte campionessa italiana.
«Giocavo in serie A1 al Volturno e per me questa è la primissima esperienza come allenatrice- ha raccontato la Pagano- Sono stata molto contenta di intraprendere questa esperienza perchè posso trasmettere ai giovani la mia forte passione che è nata quando avevo solo 11 anni e sono andata avanti fino ai 24. All’inizio entrare in sintonia, in empatia, è stato difficile ma dopo poco anche grazie al mio braccio destro Marco Boldrini giocatore in under21 i ragazzi hanno iniziato a prendere confidenza e fidarsi». L’ex campionessa è stata fin da subito molto diretta e ha fatto capire ai ragazzi quelli che sono i suoi obiettivi: prima di tutto la crescita, poi i risultati. «La pallanuoto a me ha insegnato tanto proprio a livello di vita e vorrei trasmettere questi insegnamenti anche a loro perchè saranno essenziali un futuro anche nel mondo del lavoro. Per loro questa deve essere prima di tutto formazione. La prima cosa è imparare a stare insieme ed essere un gruppo unito, che sia capace di supportarsi nei momenti di difficoltà, ad essere un po’ resilienti».
Le squadre vengono da una particolare situazione che li ha portati ad affrontare l’ultima partita di campionato da soli, dato che l’ex allenatrice aveva deciso di andarsene e non era stato trovato rapidamente un sostituto. «Da ottobre ho visto davvero tanti miglioramenti – ha dichiarato soddisfatta l’allenatrice- si respira una bella atmosfera». Una buona squadra sportiva insomma è come un vivaio che deve saper far crescere nel modo migliore tutte le sue ricchezze. Ci sono buoni presupposti per un posizionamento al campionato «Credo che ci siano buone probabilità di arrivare alla finale, ma al di là dei risultati sono davvero contenta della loro crescità così grande in così poco tempo. Hanno fatto grandi salti di qualità proprio nella tattica di gioco quindi nel prendere palla, nel riuscire a smarcarsi, nel tirare».
Reduce dalla sua esperienza in nazionale anche la Pagano conferma quella che è una realtà «si sente parlare tanto del nuoto ma quasi mai della pallanuoto, forse perchè è uno sport povero, chi lo pratica lo fa per seguire la sua passione e non certamente un ritorno economico. E’ uno sport fisico ma ci vogliono anche molta testa e molto cuore».