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Manenti è due volte oro europeo nel ciclismo

Al cielo il tricolore italiano: all’European Transplant Sports Championships 2024 di Lisbona sul podio c'è l’atleta manerbiese

Manenti è due volte oro europeo nel ciclismo
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Manenti è due volte oro europeo. Il ciclista trapiantato manerbiese ha letteralmente divorato il circuito portoghese di Estoril.

Europei

Il tricolore italiano è stato innalzato sia mercoledì nella gara a cronometro che ieri, giovedì, nella gara di fondo: a portarlo al cielo come le sue braccia al traguardo lui, Ermanno Manenti, l’atleta che ha saputo tenere il popolo bresciano con il fiato sospeso.

Aveva promesso emozioni e non ha deluso le aspettative disputando due specialità di ciclismo all’European Transplant Sports Championships 2024, a Lisbona.

Sulla sua divisa azzurra con la scritta Italia sulla schiena porta anche i loghi delle associazioni a cui più tiene: l’Avis Comunale Manerbio, l’Aido e l’Anto (associazione nazionale trapiantati d’organi). La testimonianza concreta che il trapianto è vita e l’atleta con la pettorina numero 6519, lo sa bene.

A giocare a favore del manerbiese non solo il duro allenamento degli ultimi mesi, la tenacia nel portare a compimento innumerevoli chilometri quotidiani a bordo della sua Specialized ma altresì l’esperienza acquisita negli anni tra gare locali, regionali, nazionali, europee e mondiali, sia come trapiantato che come atleta tradizionale.

Primo posto

Così ha confermato il primo posto sul podio per due giorni consecutivi. Il percorso di mercoledì ha visto il 62enne di casa a Manerbio spingere sui pedali di una bici da cronometro che a sua volta «parla» italiano, o meglio milanese, la mitica De Rosa. Il binomio ha portato non solo all’oro ma anche ad aggiudicarsi il terzo assoluto nella specialità. Il percorso di ieri (giovedì) è stato in sella alla sua amata S-Works, la stessa su cui spesso lo si incontra sulle nostre strade. L’intesa tra loro lasciava già presagire un risultato dai toni dorati, a maggior ragione quando davanti al campione si prospettava la gara che tutti definiremmo «pane per i suoi denti»: la gara in linea di 30 chilometri.

La combo di una serie di ingredienti e di fattori hanno permesso di ottenere questo risultato. Il caldo estenuante di mercoledì, le temperature più accettabili di giovedì contrastate da un forte vento (a volte avverso sul circuito edificato a inizio anni Settanta sull’altopiano nella Freguesia di Alcabideche, che vanta ben tredici curve in 4,36 chilometri, considerato il più grande del Portogallo sino al 2008), non hanno cambiato la previsione del risultato.

Uno stacco incredibile, sin da subito, dal via, quello della gara in linea che ha portato a superare il traguardo senza inseguitori nelle strette vicinanze, al termine dei 7 giri di pista, come se Estoril fosse solo di Manenti.

Successo

L’emozione è alle stelle. Sia in Portogallo che in Italia, in particolare nel bresciano. Il figlio secondogenito Michele che ha accompagnato il «papo», come lo chiama abitualmente, agli Europei, ha tenuto i contatti con chi aspettava sul suolo nazionale ed è stato subito un tripudio di gioia. La moglie Antonellache ogni giorno lo definisce «sempre il mio campione», attendeva i risultati con ansia.

Non da meno nella sezione Avis locale «Eravamo certi avrebbe fatto bene per la sua indiscussa caparbietà e perché ben consapevole del messaggio di cui è ambasciatore ogni giorno – hanno fatto sapere dal Direttivo avisino manerbiese – Siamo orgogliosi di poter sostenere Ermanno e le sue imprese sportive, così come di vivere con lui la quotidianità associativa. Non è da tutti poter annoverare tra i propri consiglieri un campione del mondo di ciclismo, poter far lui raccontare la concretezza di un sì, non solo al trapianto d’organi bensì all’apporto fondamentale della donazione di sacche di sangue ed emocomponenti, per renderlo possibile. Grazie dunque a Manenti per ogni volta che, spingendo su quei pedali, porta il sì alla vita in giro per l’Italia, per l’Europa e per il mondo».

Manenti molto conosciuto a Manerbio, in stretto contatto con l’associazione dei donatori di sangue locale, ha rifondato nel 2019 il gruppo Aido locale, che da anni era stato dismesso. Tale gruppo, ormai conosciuto come famiglia Avisina-Aidina manerbiese, celebra quest’anno il quinto anniversario.

«Prima che dei risultati sono contentissimo di essere ancora presente a un appuntamento così importante come gli Europei – il commento a caldo del ciclista manerbiese – Queste vittorie le dedico alla mia famiglia: a mia moglie Antonella, ai miei figli Michele e Stefano con Ilaria e la mia adorata nipotina Rebecca. Così come le dedico ai miei amici che sempre mi sono vicini, ai miei sostenitori che mi permettono di affrontare queste esperienze lontane da casa ma, soprattutto, queste vittorie le dedico a tutte le persone che hanno detto sì alla donazione di organi, ossia un sì alla vita, non da meno alle loro famiglie: tra queste alla famiglia Battagliola di Flero in ricordo di Nicola» ha commentato il riconfermato campione europeo.

Il suo rientro in Italia è previsto per questa sera, con altre due importanti medaglie al collo ma soprattutto con due grandi risultati da tenere ben stretti e da custodire nel proprio cuore.

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