In bicicletta da Castel Goffredo al Vaticano
Un’impresa vera e propria completamente made in Castel Goffredo. Sono dieci i protagonisti dell’avventura a due ruote che il mese scorso hanno affrontato la tratta Castel Goffredo-Roma con la sola forza delle proprie gambe, supportati dalle loro fedelissime biciclette. Gianni Sommi, Giacomo Pedretti, Paolo Sassi, Davide e Fausto Giazzoli , Wives Paganini, Stefano Lodi Rizzini, Sergio Ferrari, Giuliano Gabusi e Rossano Garosi: quest’ultimo è stato lo stratega del gruppo e ha studiato un percorso alternativo ai 580 km di distanza che ci sarebbero se si seguissero le strade convenzionali; saranno in realtà 650 i km finali per avere a disposizione un tragitto più sicuro. I dieci amatori, sponsorizzati dalla Cartotecnica Arti Grafiche Turini, sono partiti lunedì alle 7 di mattina da piazza Martiri della Libertà. La prima tappa era prevista 170 km dopo a Molazzo, dove i nostri eroi hanno potuto riposarsi prima di riprendere il percorso alla volta di Cecina Marina.
La terza tappa è arrivata tra le strade sterrate della Maremma toscana per poi giungere il sabato sera alle 18 sulle rive del lago di Bracciano alle porte di Roma. Ultimo riposo notturno e la domenica mattina, dopo l’ennesima pedalata di due ore, il sospirato arrivo in Vaticano con tanto di foto celebrativa a testimonianza dell’impresa compiuta. Uno dei ciclisti, Sergio Ferrari, ci ha raccontato che la spedizione era partita quasi per scherzo: « All’inizio ci siamo detti “E se andassimo a Roma in bicicletta quest’anno?”, pensando che la frase sarebbe rimasta lì, come tante altre, in un cassetto. Invece poi ci siamo guardati in faccia e, considerando anche il fatto che siamo nell’anno giubilare, lo scherzo è diventato prima un’idea importante e poi realtà. Ci siamo resi conto di avercela fatta quando eravamo ad Anguillara, sul lago di Bracciano. Davvero una grande soddisfazione per noi, che prendiamo il ciclismo come un divertimento.» I due signori più anziani non hanno effettuato tutto il percorso in bici e hanno seguito il gruppo per alcuni tratti con due macchine. Quando abbiamo domandato a Sergio se anche il ritorno fosse stato fatto in bici, la risposta è risultata emblematica: « Abbiamo smontato le bici e le abbiamo caricate sulle due macchine. In seguito abbiamo preso la direzione della stazione e per comprarci i biglietti del treno. Perché la bici è la nostra passione, ma dopo 650 km abbiamo preferito goderci il ritorno con un po’ di meritato riposo.» Riposo meritatissimo e missione compiuta: i dieci castellani hanno fatto ritorno al proprio comune d’origine il lunedì della settimana seguente e lo hanno fatto da trionfatori.
Giulio Mariani