Gioco di squadra? Sì grazie, ma con un team motivato!

Lavorare su sé stessi e migliorare come gruppo: il “self empowerment” da un lato, il gioco di squadra dall'altro

Gioco di squadra? Sì grazie, ma con un team motivato!
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Lavorare su sé stessi e migliorare come gruppo: il “self empowerment” da un lato, il gioco di squadra dall'altro. Due grandi sfide che permettono di raggiungere obiettivi ambiziosi. Nello sport e in qualsiasi settore lavorativo “l’unione fa la forza”, ma nella vita quotidiana non mancano invidie e gelosie, una mina vagante sia per i rapporti personali che per la produttività in azienda.

Come mantenere un team produttivo e coeso? Ne parlerà domenica 2 dicembre - durante l’evento Brain Brunch organizzato da CLOE (l’ingresso all'evento è libero, su prenotazione | email: info@daldossocloe.it) - Stefano Pigolotti, imprenditore e autore del libro Il tuo destino è sbocciare, mental coach della squadra corse “Bester Capital Dubai” nella prestigiosa Moto3. L’esperto spiegherà come trasformare un team in un gruppo unito dai medesimi obiettivi e che lavora all'unisono per raggiungerli durante la presentazione del suo libro.

Motivazione e gioco di squadra

Il gioco di squadra è uno dei capisaldi che non solo ogni leader dovrebbe tenere presente, ma che anche ciascun membro del team dovrebbe ricordarsi. Ecco quindi che prima di tutto è fondamentale distribuire equamente le mansioni all'interno del gruppo, affinché ciascun elemento si senta motivato a svolgere un’attività che è nelle proprie corde.

Solo in questo modo è possibile mantenere il team motivato all'azione e non subire cali della produttività. Per accentuare questo aspetto, è utile organizzare singole sessioni motivazionali in cui spiegare a ciascun elemento del gruppo il percorso che state svolgendo insieme e soprattutto il punto d’arrivo. Allo stesso modo - è uno dei messaggi chiave del libro di Pigolotti - diventa fondamentale imparare a dire “no”. Insomma, diventare “yes man” non serve, occorre avere cognizione delle proprie potenzialità.

Il secondo pilastro da tener presente è il self empowerment: questo concetto dovrebbe essere il faro che guida la tua intera attività. Spingere te stesso e tutti quelli che lavorano con te a superare i propri limiti e la strada per il successo sembrerà un po’ meno faticosa.

Ciascuno a modo suo, purché motivato

Quando si prepara un progetto la cui riuscita presuppone il duro lavoro di squadra è fondamentale cercare di valorizzare la diversità dei singoli elementi del team, aiutandoli nel proprio percorso di crescita personale. Le strade per migliorare sé stessi e la propria empatia passano per una progressiva accettazione dei propri difetti e valorizzazione dei propri punti di forza, attraverso i quali è possibile giungere alla felicità.

Ed è proprio di felicità e capacità di esprimere al massimo le proprie emozioni e attitudini che parla il libro di crescita personale di Stefano Pigolotti. Pagina dopo pagina, l’autore insegna al proprio lettore come uscire dalla comfort zone e sprigionare la propria forza interiore. La mascotte del “manuale romanzo” è un cactus, una pianta desertica - nota per le proprie spine - in quanto proprio lei, nonostante non sia una rosa delicata, troverà il modo di sbocciare in mezzo alle proprie difficoltà quotidiane.

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