Filippo, ragazzo "d'argento" alle Olimpiadi

Filippo, ragazzo "d'argento" alle Olimpiadi
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Per lui la matematica non è certo un incubo. Anzi, una grande passione che l’ha condotto dritto alle Olimpiadi che si sono svolte a Cesenatico dal 5 all’8 maggio e gli hanno permesso di tornare a casa con un bell’argento al collo. Olivetti, 15 anni e brillante studente della Seconda A del liceo scientifico Don Miliani, si è subito distinto facendo valere le sue grandi capacità. «Prima di accedere alla fase finale delle Olimpiadi ci sono diverse tappe - precisa il giovane - e così a novembre mi sono cimentato nei giochi di Archimede e sono stato selezionato fra i migliori 15 studenti per istituto che a febbraio avrebbero poi disputato le selezioni provinciali».

Pensavi che avresti raggiunto questo podio iridato?

«Ero molto preoccupato per quanto riguarda le fasi provinciali. Sapevo che era una selezione molto dura, ma quando mi hanno detto che ero fra i dieci che avrebbero raggiunto Cesenatico mi è sembrato un risultato grandissimo. Ero più agitato per le provinciali che per le Olimpiadi, anche perché ho avuto modo di guardare le gare degli anni passati e mi sono accorto che ero in grado di superare molte prove, per cui sono arrivato sereno e con buone possibilità».

E sei stato ricompensato...

«In effetti sì. La prova era molto difficile in quattro ore e mezza ho dovuto cimentarmi in sei problemi. Alla fine ho totalizzato 21 punti, per cui mi sono piazzato nel range delle medaglie d’argento».

Una grande soddisfazione indubbiamente. Cosa ti piace in particolare di questa materia?

«La matematica mi tiene occupato, mi ispira e in molti casi la trovo rilassante».

Come hanno preso questo risultato i tuoi amici e compagni di scuola?

«Molto bene. Mi supportano in tanti, anche gli insegnanti». Come hai scoperto questa passione? «Mia mamma mi dice che sin da piccolo mostravo una certa attitudine verso il mondo dei numeri. Una predisposizione che ho maturato soprattutto alle superiori dove ho potuto conciliare lo studio con un aspetto anche ludico della matematica. Ho scoperto il piacere verso questa materia anche tramite il lato ricreativo dei giochi di matematica e così, progressivamente, ho affinato la passione verso questo mondo».

Sei sempre chino sulle sudate carte o riesci anche a ritagliarti degli spazi per sport e hobby?

«Per me la matematica è già una grande passione per cui per molti versi è un hobby. Non è un peso. Poi, in base alla volontà del momento, mi confronto con gli sport. Ho praticato il tennis e ogni tanto proseguo a giocare con gli amici. Mi piace il calcio, sia giocato sia guardato e ho praticato un po’ di pesca per la quale però non nutro grande passione».

Uno studente modello: a chi dedichi questa vittoria olimpica?

«Certamente ai miei genitori, agli amici e insegnati. A tutti coloro i quali hanno creduto in me e mi hanno supportato».

Cosa farai da grande?

«Certamente un lavoro legato al mondo della matematica. Mi piacerebbe studiare Ingegneria, valuterò a tempo dedito fra quella informatica e quella meccanica».

E se il buongiorno si vede dal mattino, il nostro paese potrà vantare un grande ingegnere.


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