Appello alle istituzioni

Orchestre da ballo: situazione drammatica

Scende in campo il progetto Unione Orchestre Spettacolo Italiano a difesa della categoria

Orchestre da ballo: situazione drammatica
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Circa 150 tra le più importanti Orchestre da Ballo italiane, tantissime del nord, hanno già aderito al progetto associativo Unione Orchestre Spettacolo Italiano coordinato dal manager del settore Carlo Pescatore. "A causa dell'emergenza Covid 44.000 tra feste di piazza, sagre ed eventi tradizionali sono stati annullati - sottolinea Pescatore -. Ecco perchè abbiamo deciso di lanciare un appello affinchè il nostro mondo venga considerato  come è giusto che sia. Oltre 3.000 imprese, 15.000 musicisti-dipendenti con dietro una filiera immensa (tecnici audio, video, ecc. manager, discoteche e locali da ballo, etichette editoriali e discografiche indipendenti)".

Un mondo di cui nessuno parla

"Di noi nessuno parla, eppure siamo un’importante fetta di cultura popolare e di tradizione, siamo una identità nazionale, una realtà troppo spesso poco considerata, nonostante capace di creare un indotto non trascurabile che investe costantemente in tecnologia audio,luci, video, strumenti musicali, mezzi di trasporto creando un indotto di consumi importante. Tutto questo, al fine di mantenere vivo un settore - la musica da ballo - oggi principalmente rappresentato da formazioni orchestrali di vario genere; strutture itineranti che quasi ogni giorno raggiungono locali, eventi di piazza, sagre, fiere, ecc. portando e mantenendo viva appunto una forma di cultura popolare e “ricreativa”, un aspetto che nella vita “normale” del nostro Paese è da sempre stato condiviso da milioni di persone.

Una parte creativa della cultura italiana

"Siamo Orchestre, siamo una parte creativa della nostra cultura italiana, del turismo e dello spettacolo. Siamo forse la parte meno nobile del settore, ma certamente quella più popolare e fortemente radicata nelle nostre tradizioni culturali; lavoriamo nel tessuto sociale, ricreativo italiano che dal dopoguerra ad oggi è cresciuto insieme alla nostra economia: siamo stati compagni di vita di intere generazioni. Abbiamo contribuito a rendere viva l’Italia: abbiamo fatto ballare, incontrare, conoscere e sposare milioni di persone sulle piazze italiane, nelle sale da ballo e nelle oltre 40.000 sagre sparse su tutto il territorio nazionale.Siamo una espressione di aggregazione popolare e di socializzazione con il più ampio spirito ricreativo e socio-culturale. Siamo una realtà che non può morire".

Rischio estinzione

"Oggi tutto questo si è fermato, come è giusto che sia, data l’emergenza; trattandosi di luoghi di aggregazione, siamo stati i primi a doverci fermare, ma saremo gli ultimi a poter ripartire.Per il nostro settore si prevede un ritorno alle attività nella primavera del prossimo anno… così fosse, nessuno di noi riuscirà a sopravvivere. Già solamente dover perdere la stagione estiva, per le Orchestre da Ballo di vitale importanza, porterà alla chiusura, al fallimento entro la fine dell’anno in corso di un gran numero delle stesse, comportando purtroppo la perdita del lavoro per migliaia di persone, e rispettive famiglie. Di riflesso, tante tra le attività/imprese sopra citate, subiranno le stesse tragiche conseguenze. Il nostro appello alle Istituzioni è accorato: siamo a rischio estinzione".

 

 

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