Cinque videomaker bresciani dalla Birmania sbarcano su Amazon Prime
Un documentario che racconta le storie difficili di sei donne nel Sud-est asiatico.
Cinque videomaker bresciani dalla Birmania sbarcano su Amazon Prime con il loro documentario dedicato alle donne del Sud-est asiatico.
Cinque videomaker bresciani dalla Birmania sbarcano su Amazon Prime
Cinque videomaker bresciani dalla Birmania sbarcano sulla nota piattaforma con il loro documentario. Raccontare le storie oggi non è semplice, raccontarle a chilometri di distanza è ancora più complicato, anche perché la troupe di giovanissimi professionisti del mondo del cinema made in Brescia ha scelto di raccontare solo storie di donne. Un documentario al femminile in una terra segnata da anni duri di politica, di discriminazione, di razzismo, di totalitarismo mascherato.
Ecco allora nascere il progetto The Ladies Diary (Il diario delle ragazze), autofinanziato dai giovani film maker bresciani. Un documentario diretto da Sara Trevisan che parla di sei donne del Myanmar, nel Sud-est asiatico. Il progetto audiovisivo è già sbarcato sulla nota piattaforma di video in streaming nel Regno Unito e negli Stati Uniti. Arriverà in Italia il prossimo autunno.
La trama dell'opera
The Ladies Diary è un diario di storie di vita che si intrecciano, in un dialogo tra femminilità e femminismo, tra società in ottica di presente, futura e passata. Un racconto che punta a descrivere il cambiamento o il mancato cambiamento in una società arcaica, attraverso la narrazione di vite e di quotidianità, dalla giornalista birmana alla lottatrice, dalla suora alla musicista.
Bresciani in terra straniera
Il Myanmar ha accolto così i bresciani prima della pandemia per un set durato 20 giorni in terra asiatica. Le peripezie di produzione si sono poi arenate nel lockdown italiano, dove la troupe, impossibilitata a muoversi per la pandemia ha post-prodotto e editato il film a distanza. La troupe è formata oltre che dalla Trevisan alla regia, da Fabio Piozzi (operatore), Luca Vassalini (autore), Emanuele Bresciani (editor) e Corrado Galli (direttore della fotografia).