Scuola

Materie Stem, il gender-gap è ancora forte (anche a Brescia)

Le ragazze sono mediamente meno preparate in matematica e scienze rispetto ai ragazzi: il divario nel 2023 era di circa il 7%

Materie Stem, il gender-gap è ancora forte (anche a Brescia)
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Scienziate, ricercatrici, matematiche: donne che con la loro passione e competenza stanno cambiando il mondo. Eppure, la loro presenza nei settori Stem rimane ancora bassa. Come ampio si mantiene, nelle competenze matematiche e scientifiche, quello che è chiamato gender gap, la differenza di istruzione fra uomini e donne. L’occasione per fare il punto della situazione è stata la Giornata internazionale per le donne e le ragazze nella scienza (l’11 febbraio).

Materie Stem, il divario di genere a scuola si sente ancora

Secondo il report elaborato da «Openpolis» sui risultati Invalsi, il divario di genere non è una voragine, ma è ancora ampio. In provincia di Brescia, la percentuale delle alunne di terza media che nel 2023 non hanno raggiunto competenze numeriche sufficienti, supera il 42%. Mentre per quanto riguarda gli studenti, la percentuale si attesta al 36,4% con un divario di genere di 7,7 punti. Le province di Varese, Como e Cremona detengono il primato negativo con una differenza che supera gli 8 punti. La maglia nera nazionale spetta al sud (Crotone, Vibo Valentia, Caltanissetta, Palermo) con risultati inadeguati nel calcolo per il 66% delle ragazze. Benché dimostrino di possedere competenze digitali superiori ai compagni, queste stridono con la loro scarsa presenza nei percorsi scientifici e sul loro futuro professionale.

In nessuna provincia lombarda il gender gap è "invertito"

Nel mondo della scienza le donne sono ancora una minoranza e affrontano difficoltà maggiori rispetto ai colleghi. Per questo, le competenze matematiche sono decisive: le ragazze ottengono risultati inferiori e il gap si manifesta fin dalle elementari. Solo in quattro province italiane (Rovigo, Aosta, Oristano e Massa-Carrara) brillano in matematica rispetto ai compagni. In Lombardia, il divario di apprendimento più basso si registra nella provincia di Lodi (0,6) seguita da Bergamo e Sondrio (sopra i due punti). Ciò nonostante, in nessuna delle province lombarde, le alunne ottengono risultati migliori. Nel 2023, il divario nelle competenze digitali nel nostro Paese, ha raggiunto i 6,4 punti, quasi il doppio della media europea. Tuttavia, ciò non si traduce in una maggiore partecipazione femminile nei settori scientifici e tecnologici. Nello stesso anno, infatti, solo il 16,8% delle laureate in informatica erano donne.

Come scrivono i ricercatori, «si tratta di un dato allarmante che evidenzia come il talento femminile venga spesso scoraggiato, frutto di stereotipi che vedono ancora oggi profili formativi considerati “da donne”».

Pregiudizi che influenzano i percorsi di studio, carriere professionali e impoveriscono il nostro patrimonio umano. Un esempio: le aree più scelte dalle studentesse universitarie rimangono educazione e formazione (94,2%), lingue (85,6%) e psicologia (81,7%). Le donne che studiano materie scientifiche spesso si laureano con voti più alti e più in fretta dei colleghi. Ma questa eccellenza non si traduce sempre in pari opportunità con salari più bassi e una minore presenza in ruoli di leadership. Nel 2023 infatti chi aveva una laurea in informatica, ingegneria o architettura aveva buone probabilità di trovare lavoro (91,1%). Tuttavia, per le donne con lo stesso titolo di studio, l’occupazione era più bassa (81,8%). Ma c’è una buona notizia. Gli ultimi dati ci dicono che il 39% degli studenti italiani in materie Stem sono donne sopra la media europea. Serve lavorare dunque sulla scuola e sul mondo del lavoro.

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