Rapporto Agenas: nel Bresciano brillano Fondazione Poliambulanza per sistema nervoso e Spedali Civili per tumori.
Presentata l’edizione 2025 del Programma Nazionale Esiti dell’Agenas
É stata presentata nei giorni scorsi al Ministero della Salute l’edizione 2025 del Programma Nazionale Esiti (PNE) dell’Agenas e riferito alle attività ospedaliere erogate nel 2024 da 1.117 strutture pubbliche e private. Il quadro che ne deriva parla di una qualità di assistenza ospedaliera che in Italia compie si passi avanti anche se complessivamente il territorio nazionale continua ad essere segnato da profonde disuguaglianze territoriali.
Come riportato dal nostro portale nazionale NewsPrima da un lato alcuni indicatori mostrano un costante miglioramento, dall’altro, persistono criticità marcate soprattutto al sud: dai troppi interventi complessi eseguiti in centri a basso volume, come quelli per il tumore del pancreas, alla scarsa tempestività nelle procedure salvavita, fino all’eccessivo ricorso al taglio cesareo.
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PNE 2025: come vengono valutati gli ospedali italiani
Il PNE è lo strumento istituzionale che monitora la qualità dell’assistenza, in linea con gli standard del DM 70/2015.
L’edizione di quest’anno si basa su 218 indicatori, di cui:
189 dedicati all’assistenza ospedaliera:
- 67 indicatori di esito/processo
- 101 indicatori di volume
- 21 indicatori di ospedalizzazione
29 indicatori sulla rete territoriale, valutati tramite:
- ospedalizzazione evitabile
- esiti a lungo termine
- accessi impropri al Pronto soccorso.
I 15 ospedali italiani con livello di qualità alto o molto alto
Agenas precisa che non si tratta di una classifica, ma di un elenco basato sui risultati ottenuti in almeno 6 aree cliniche.
Ecco le strutture con performance più elevate nel 2024. Tra queste figura la Fondazione Poliambulanza di Brescia.
- Ospedale Bolognini – Seriate (BG) – Lombardia
- Ospedale di Montebelluna – Montebelluna (TV) – Veneto
- Ospedale Bentivoglio – Bentivoglio (BO) – Emilia-Romagna
- Ospedale di Città di Castello – Città di Castello (PG) – Umbria
- Ospedale Maggiore di Lodi – Lodi – Lombardia
- Fondazione Poliambulanza – Brescia – Lombardia
- Ospedale Papa Giovanni XXIII – Bergamo – Lombardia
- Istituto Clinico Humanitas – Rozzano (MI) – Lombardia
- Ospedale di Cittadella – Cittadella (PD) – Veneto
- Ospedale di Fidenza – Fidenza (PR) – Emilia-Romagna
- P.O. Lotti di Pontedera – Pontedera (PI) – Toscana
- Stabilimento Umberto I – Lancisi – Ancona – Marche
- AOU Federico II – Napoli – Campania
- Ospedale di Savigliano – Savigliano (CN) – Piemonte
- Ospedale di Mestre – Mestre (VE) – Veneto
Valutazione per aree cliniche
Agenas analizza otto grandi aree cliniche. Di seguito le percentuali per ciascuna:
- cardiocircolatorio: su 547 strutture valutate il 66,4% ha standard alti/molto alti, il 23,2% medi, il 10,4% valori bassi/molto bassi;
- nervoso: su 266 strutture valutate il 65% raggiunge valori alti/molto alti, il 23,7% medi, l’11,3% bassi/molto bassi;
- respiratorio: su 373 strutture valutate meno di un terzo (35,1%) ha standard alti/molto alti, il 40,2% medi, il 24,7% bassi/molto bassi;
- chirurgia generale: su 703 strutture valutate il 72,1% presenta valori alti/molto alti, il 12,1% medi, il 15,8% bassi/molto bassi;
- chirurgia oncologica: su 582 strutture valutate il 46,2% ha standard alti/molto alti, il 21,5% medi e ben una struttura su tre (32,3%) ha valori bassi/molto bassi;
- gravidanza e parto: su 374 strutture valutate il 38% raggiunge valori alti/molto alti, il 40,6% medi, il 21,4% valori bassi/molto bassi;
- osteomuscolare: su 688 strutture il 70,6% ha standard alti/molto alti, il 18,8% medi, il 10,6% bassi/molto bassi;
nefrologia: su 204 strutture valutate il 56,4% ottiene valori alti/molto alti, il 29,4% medi, il 14,2% valori bassi/molto bassi.
Le aree più critiche restano la chirurgia oncologica e il percorso nascita, con un terzo delle strutture che presenta livelli bassi o molto bassi.
Sistema Nervoso
Brescia brilla nell’ambito Sistema nervoso. In tutto in Italia sono 111 gli ospedali con performance molto alte e valutati con due indicatori chiave.
Di seguito le 26 strutture valutate su entrambi gli indicatori:
- Ospedale Civile di Legnano (MI)
- Fondazione Poliambulanza, Brescia
- Ospedale S. Anna S. Fermo della Battaglia (CO)
- Ospedale Ca’ Granda – Niguarda, Milano
- Irccs S. Raffaele, Milano
- Ist. Clin. Humanitas Rozzano (MI)
- Azienda Ospedale – Università di Padova
- AOUI Verona Borgo Trento Verona
- Irccs Ospedale Policlinico San Martino Genova
- Ospedale Maurizio Bufalini Cesena (FC)
- Istituto delle Scienze Neurologiche, Bologna
- Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma
- Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena
- Nuovo Ospedale Civile S. Agostino – Este, Modena
- Ospedale Livorno
- Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana, Pisa
- Az. Ospedaliero – Universitaria Careggi, Firenze
- Azienda Ospedaliera di Perugia
- Stabilimento Umberto I – G. M. Lancisi, Ancona
- Ospedale F. Spaziani, Frosinone
- Polo Ospedaliero – Viterbo
- Presidio San Filippo Neri, Roma
- Policlinico Universitario A. Gemelli, Roma
- A.O.R S. Giovanni di Dio e Ruggi D’Aragona, Salerno
- Ospedale Perrino, Brindisi
- Stabilimento SS. Annunziata, Sassari.
Tumori
Migliorano i centri ad alto volume, tranne nel Sud per il pancreas. Nel Bresciano centro di eccellenza gli Spedali Civili di Brescia.
Progressi importanti nella concentrazione dei casi:
- Mammella: dal 72% al 90% dei casi in centri ad alto volume.
- Colon: dal 69% al 73%.
- Prostata: dal 63% all’82%.
- Polmone: dal 69% all’83%.
- Pancreas: ancora critico al Sud, dove solo il 28% dei casi è trattato in centri qualificati.
51 ospedali, valutati mediante 7 indicatori, hanno raggiunto un livello molto alto per la chirurgia oncologica. Di seguito le 38 strutture valutate almeno su 4 indicatori:
- Az. Ospedaliero S. Croce e Carle, Cuneo
- Presidio Ospedaliero Spedali Civili, Brescia
- Fond. IRCCS Istituto Nazionale Tumori, Milano
- Ist. Clin. Humanitas Rozzano (MI)
- Ospedale di Mestre, Venezia
- Irccs Ospedale Policlinico San Martino, Genova
- Istituto In Tecnologie Avanzate, Reggio Emilia
- Ospedale Morgagni-Pierantoni, Forlì (FC)
- Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma
- Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana, Pisa
- Azienda Ospedaliera di Perugia
- Stabilimento Umberto I – G. M. Lancisi, Ancona
- Policlinico Universitario A. Gemelli, Roma
- Policlinico Umberto Primo Roma
- Istituto Nazionale Tumori di Napoli Napoli
- Casa di Cura La Maddalena Spa, Palermo
- Ospedale Regionale E G. Panico, Tricase (LE)
- Ospedale Martini, Torino
- Presidio Osp. Cardinal G. Massaia, Asti
- Ospedale Michele e Pietro Ferrero, Verduno (CN)
- P.O. Città di Sesto S. Giovanni, Sesto San Giovanni (MI)
- Casa Di Cura S. Pio X, Milano
- Ospedale di San Donà Di Piave, San Donà di Piave (VE)
- Ospedale di San Bonifacio, San Bonifacio (VR)
- IOV Castelfranco Veneto (TV)
- Centro Riferimento Oncologico Aviano (PN)
- Presidio Ospedaliero Zona delle Apuane, Carrara (MS)
- Ospedale San Jacopo, Pistoia
- Nuovo Ospedale di Prato S. Stefano, Prato
- P.O. F. Lotti Stabilimento di Pontedera (PI)
- Stabilimento di Macerata
- Ospedale S. Eugenio Roma
- Ospedale Isola Tiberina – Gemelli Isola, Roma
- Fondazione Evangelica Betania, Napoli
- Ospedale Perrino, Brindisi
- Casa di Cura Mater Domini, Castellanza (VA)
- Ospedale B. Ramazzini, Carpi (MO)
- Presidio Ospedaliero Nord, Latina.
Gravidanza e parto
I parti con taglio cesareo primario scendono dal 25% al 22%, ma al Nord i valori sono più vicini allo standard OMS (15%)
al Sud restano oltre il 25%. L’uso dell’episiotomia (intervento mirato a facilitare il passaggio del feto durante il parto, ndr) cala drasticamente: dal 24% al 9%.
Osteomuscolare
Migliorano gli interventi per frattura del femore
Qualche dato sull’osteomuscolare: crescono gli ospedali che superano la soglia dei 75 interventi/anno. Il 60% dei pazienti over 65 viene operato entro 48 ore (era 52% nel 2020). Molte regioni del Sud restano sotto standard.
Audit per gli ospedali con risultati critici
Sono 198 le strutture segnalate per attivare audit di approfondimento, per un totale di 333 processi di revisione.
Motivi principali: livelli molto bassi di qualità su indicatori chiave, criticità nella codifica dei dati clinici
Buon segnale: 68 ospedali hanno migliorato i propri esiti rispetto allo scorso anno.