Dopo decenni

Un sindacalista, un parroco e... la Sardegna: derubati e "risarciti" da ladri pentiti

Quattrocentomila lire di stipendio, un vecchio "Piaggio Ciao" e una bottiglietta di sabba rosa sono tornati... a casa. Meglio tardi che mai.

Un sindacalista, un parroco e... la Sardegna: derubati e "risarciti" da ladri pentiti
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Sembra l'inizio di una barzelletta: un sindacalista, un parroco e... la Sardegna. E in effetti l'abbinamento è abbastanza inedito, eppure c'è un minimo comun denominatore: in tutti e tre i casi che stiamo per raccontarvi, a saltar fuori dal passato è stato un ladro tardivamente pentitosi che ha restituito il maltolto a distanza di anni.

Dopo 21 anni restituito al parroco il suo “Ciao” rubato

Da Prima Treviglio

Ha dell’incredibile la storia che ha visto protagonista un parroco bergamasco che nel 1999 prestava il suo servizio sacerdotale a Spirano. Ed è proprio nel comune della Bassa che il parroco aveva subito il furto del suo “Ciao”. Come da prassi aveva sporto denuncia, ma del suo motorino non è ebbe più nessuna notizia.

Fino all’altro giorno quando alla sua porta hanno bussato gli agenti del Commissariato di Crema. Immaginate la sorpresa dell’anziano parroco, ormai in pensione da tempo. “Le abbiamo riportato il suo ciclomotore”, devono avergli detto spiegandogli che, sì, quello che avevano ritrovato nei pressi del cimitero di Offanengo, era proprio il suo “Ciao”, ormai dimenticato.

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Ladro "comunista" restituisce lo stipendio al compagno

Da Prima Venezia

Francesco Di Cataldo, ex sindacalista della Cgil di Mestre (Venezia) in pensione, sui social ha raccontato una storia di pentimento, a distanza di 40 anni dai fatti “incriminati”, che lascia di stucco. All'epoca era un figura importante nel Partito Comunista locale e la sua abitazione era spesso un luogo in cui ritrovarsi: attivisti, militanti, sindacalisti…un via vai continuo.

“Questa sera torno a casa e nella cassetta della posta trovo questa busta con dentro una lettera e 200,00 euro. In effetti negli anni 1978/79 abitavo in Via Rampa Cavalcavia (Mestre), insieme con la mia attuale moglie, e subii un furto di 400.000 lire. Lo stipendio appena riscosso. La casa era molto frequentata da compagne e compagni. Pensammo fosse stato un ladro entrato dalla finestra. Ora scopro che probabilmente il ladro era qualche amico frequentatore della casa che si è portato dentro per 40 anni il rimorso di quel gesto vigliacco e oggi, pentito, ha deciso di riparare. Meglio tardi che mai. Caro amico questo vuol dire che la tua coscienza è ancora sana. Caro/a ladro/a ti perdono. P.S. la busta porta il nome di mia moglie ma i soldi rubati erano i miei".

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Restituita alla Sardegna la sabbia “rubata”

Da Prima la Riviera

La bottiglia contenente la sabbia rosa rosa dell’Isola di Budelli, in Sardegna, dopo 42 anni potrà ritornare... a casa. Un cimelio che è stato custodito per tutti questi anni e che è stato restituito da una donna imperiese, Eleonora, all’associazione “Sardegna derubata e depredata” che da anni si occupa dei “furti” della famosa sabbia rosa dalle spiagge dell’isola.

Una storia a lieto fine che arriva da Imperia. Eleonora dopo la morte recente del padre ha deciso di restituire – via posta - la bottiglia contenente la sabbia all’isola. Una cosa che il padre marinaio aveva sempre voluto fare:

“Ma purtroppo - scrive Eleonora nella lettera inviata all’associazione sarda – se n’è andato via prima. Qualche anno fa mi disse che si sentiva tremendamente in colpa per non essere riuscito a resistere alla tentazione di portare via dalla spiaggia, che riteneva la più bella del mondo, quel ricordo che lo ha accompagnato in mare per oltre 40 anni".

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