Arrestato

"Sono amico di Belen": finto diplomatico truffa mezza Capri, smascherato dalla Rodriguez

Il trentenne si fingeva un console e millantava un'amicizia con la showgirl per godere del credito di albergatori e noleggiatori: finché l'argentina non è arrivata.

"Sono amico di Belen": finto diplomatico truffa mezza Capri, smascherato dalla Rodriguez
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Il truffatore che ha tentato di fregare tutti facendosi scudo dietro il nome di Belen, di cui si fingeva amico è rimasto a sua volta fregato quando il destino ha fatto arrivare a Capri la bella argentina, che ha scoperto le bugie che l'uomo andava raccontando sul suo conto per godere della fiducia di albergatori e noleggiatori di barche: rigorosamente extra lusso. Questa volta il nome della Rodriguez non è associato a una vicenda di gossip, ma di cronaca; il contributo della splendida showgirl è stato utile per fermare la catena di truffe ordita da un trentenne che si fingeva un console.

Belen smaschera finto diplomatico

Marko Pale, 30enne di nazionalità croata, ma residente nel Bellunese, ci ha provato, ma gli è andata male quando sulla sua strada ha incontrato la Rodriguez. Il 22 agosto il giovane è sbarcato a Capri spacciandosi per console e, grazie a carta d’identità e bonifici falsi, ha scroccato 10 giorni di vacanza extra lusso con tanto di noleggio yacht e albergo a 5 stelle. Fatale gli è stato l'arrivo di Belen a Capri. Marko aveva infatti raccontato al noleggiatore di barche di lusso di essere un amico dell’argentina, ma il destino ha voluto che la bella mora arrivasse sull'isola e utilizzasse il medesimo servizio di noleggio natanti, venendo così a conoscenza della bugia del millantatore. Belen non ha lasciato cadere la menzogna, spiegando allo skipper di non aver mai avuto alcun rapporto con quella persona, anzi, di non conoscerla nemmeno.

Carabinieri allertati

A questo punto il noleggiatore di yacht – a cui la truffa è costata 4500 euro – ha avvisato i carabinieri. Il falso diplomatico è stato processato per direttissima per truffa e false attestazioni sulla propria identità. L’uomo è stato condannato a otto mesi; dopo aver patteggiato è già sparito.

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