ENGIE Green Friday Forum 2019: il 70% dei cittadini è consapevole dei rischi

Resiste un 13% di scettici che ritiene sia un falso allarme. Oltre l’80% delle aziende è sensibile agli aspetti ambientali.

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Più per meno CO2”, ovvero è il momento di passare all’azione, tutti insieme,  per invertire la rotta, ridurre le C02 e fermare il surriscaldamento globale. Questo il tema centrale dell’ENGIE Green Friday - Forum 2019, oggi a Milano presso la Fondazione Catella, evento con cui l’azienda, attore mondiale dell’energia e in prima linea per la decarbonizzazione, intende dare impulso concreto alla lotta ai cambiamenti climatici. 

Da sinistra Olivier Jacquier CEO ENGIE Italia e il sindaco di Milano Giuseppe Sala.

In apertura il saluto del Sindaco di Milano, Giuseppe SalaLa presenza qui oggi all’ENGIE Green Friday Forum di rappresentanti del mondo dell’impresa, delle Istituzioni, dell’università è un segno della crescente sensibilità al tema della sostenibilità ambientale. Milano è un modello in questo senso, non solo a livello nazionale, con politiche ambientali destinate a cambiare radicalmente la città nei prossimi decenni, dai progetti di riforestazione urbana, come il progetto ForestaMI, di cui ENGIE è partner, ai piani per la mobilità sostenibile e la riqualificazione energetica degli edifici pubblici e privati. Credo che la questione ambientale sia l’occasione per un nuovo protagonismo dei giovani in politica. La consapevolezza, la maturità e la passione dimostrate dai giovani nella lotta per l’ambiente, rappresentano il carburante che può ridare forza e visione del futuro alle nostre democrazie”.

ENGIE ha commissionato a Euromedia Research, Politecnico di Milano e ANCI ricerche finalizzate a restituire lo stato dell’arte della percezione del cambiamento climatico dei cittadini, delle aziende e delle città.

Attraverso i risultati della ricerca condotta da Euromedia Research e presentata da Alessandra Ghisleri, il Forum ha fornito la percezione del cambiamento climatico e dell’impatto della CO2 da parte di cittadini e imprese. I cittadini italiani mostrano consapevolezza (77%) e interesse (76%) rispetto ai cambiamenti climatici. Dai successivi approfondimenti dell’indagine l’82,3% associa correttamente gas serra a riscaldamento globale e meno del 15% degli italiani conosce le temperature riferibili al riscaldamento globale. Nonostante il parere quasi unanime della comunità scientifica, ancora un 13% ritiene la minaccia del surriscaldamento globale un allarme infondato (terrorismo psicologico o bufala).

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Più della metà degli intervistati (56%), ha modificato i propri comportamenti in un’ottica più green e il 35% pensa di farlo, purché non debba rinunciare a determinati comfort. Alessandra Ghisleri, sottolinea come “sia importante costruire su questa propensione degli italiani a orientare i propri comportamenti verso scelte più sostenibili, ed è altresì fondamentale che anche le aziende perseguano con convinzione l’obiettivo delle emissioni zero. Ad oggi, ad esempio, pur dichiarando interesse al tema nell’86% dei casi, solo il 17% misura la carbon footprint delle attività aziendali e un piccolo 4% prevede misure di mitigazione/compensazione delle emissioni prodotte”.  

I cittadini si aspettano che le istituzioni facciano la propria parte e intraprendano azioni per contrastare i cambiamenti climatici: sempre da quanto emerge dalla ricerca, ad esempio, vorrebbero pannelli solari per l’energia degli edifici pubblici (41%), colonnine elettriche per le auto e caldaie più efficienti e meno inquinanti per le scuole (17% entrambi).

E le aziende? Secondo la ricerca Euromedia, l’86% delle intervistate dichiara di essere sensibile al tema, ma ben l’83% non misura le  emissioni di CO2 della propria attività. Il 40% delle imprese afferma di aver adottato interventi per migliorare l’efficienza energetica (illuminazione a led per il 24%, fotovoltaico per il 20%).

Il campione delle aziende illustrate da Alessandra Ghisleri, è diviso a metà tra chi è consapevole dell’impatto che i cambiamenti climatici avranno sul proprio business (48%) e chi non lo è (45%).  Ben il 70% delle aziende non ha produzione energetica da fonti rinnovabili e non prevede azioni a compensazione delle proprie emissioni. Il 74% delle aziende, infine, ad oggi non ha orientato acquisti verso prodotti o servizi a basso impatto ambientale.

Il Professor Vittorio Chiesa del Politecnico di Milano nell’esporre i risultati dell’analisi commissionata da ENGIE ed effettuata dall’ateneo su imprese del proprio data base, evidenzia come le azioni realizzate o programmate finora dalle aziende siano soprattutto guidate da obblighi normativi e/o dal ritorno economico derivante dal risparmio energetico prodotto dalle misure adottate. Non a caso, nei settori non-ETS (commercio, trasporti, PA, edifici, ecc.), che rappresentano ben il 60% delle emissioni totali, si è finora fatto molto poco.

Il prof. Chiesa del Politecnico di Milano interviene al Forum ENGIE GREEN FRIDAY sostenendo cheLe emissioni di CO2 nel mondo continuano ad aumentare, ma nel nostro paese la tendenza è inversa. L’obiettivo è rendere l’Italia il laboratorio della decarbonizzazione e io credo che si possa fare un parallelismo con l’efficienza energetica di 10 anni fa. Tutte le aziende avevano scarsa consapevolezza dei propri consumi energetici, mentre oggi sono attentissime. La decarbonizzazione può seguire lo stesso percorso, portando le aziende a riflettere sul proprio ruolo sociale e quindi indirizzarsi a una riduzione dei consumi di cui tutti gli stakeholders potranno beneficiare. Questa consapevolezza viene ancora prima delle norme e del beneficio economico che ne consegue”.

Ruolo fondamentale nell’indurre un vero cambio di paradigma è quello delle città che, secondo le Nazioni Unite, pur occupando solo il 3% della superficie terrestre, sono responsabili del 75% delle emissioni e del 60/80% del consumo energetico. Come ha evidenziato Paolo Testa, Capo Ufficio Studi di ANCI– Associazione Nazionale dei Comuni Italiani “il ruolo cruciale delle amministrazioni cittadine di fronte alle sfide ambientali: secondo i dati diffusi dall’IEA (International Energy Agency), nel 2016, le città sono responsabili del 70% delle emissioni climalteranti correlate alla produzione di energia al livello globale, e il crescente processo di concentrazione urbana porterà un’accelerazione di questo fenomeno. I Comuni e le Città Metropolitane in Italia sono già protagonisti nel contrasto al cambiamento climatico, come dimostrano le molte azioni in atto sull’efficienza energetica e la mobilità sostenibile. Come più volte evidenziato da ANCI, tuttavia, è ormai indifferibile la formulazione in Italia di un’Agenda Urbana Nazionale che metta finalmente a coerenza programmi, strumenti e fondi per la sostenibilità urbana su base pluriennale”.

“PIUPERMENOCO2” – L’EVENTO E GLI ENGIE TALK

Una mattinata di lavori che ha coinvolto, oltre ai relatori citati, anche il vice presidente di Legambiente, Edoardo Zanchini, Roberto Buizza e Stefano Boeri che si sono confrontati su quanto i cittadini, le aziende e le amministrazioni pubbliche possono fare per contrastare i cambiamenti climatici e assicurare un futuro al nostro pianeta. “ Il nostro Forum 2019 si innesta nell’ambito della Milano Green Week del Comune di Milano e nel mood della mobilizzazione mondiale sul clima. – dichiara Olivier Jacquier CEO ENGIE Italia. - ENGIE, come attore mondiale dell’energia, è un osservatorio internazionale privilegiato. Cosa notiamo? Sempre più soggetti si mobilitano e integrano la Carbon Neutrality nel loro approccio: capi di stato, sindaci, il mondo del business, la società civile, gli studenti, le città. C’è veramente e finalmente una grande consapevolezza e un grande fermento di azioni. E ritengo che questo importante passo avanti vada incoraggiato e rinforzato aumentando la consapevolezza attraverso la misurazione delle emissioni in tutte le nostre attività: se lo sai ci pensi, se ci pensi lo cambi. 

Durante il Forum, gli ENGIE Talk del Prof. Roberto Buizza, fisico e climatologo della Scuola superiore Sant’Anna di Pisa che afferma “Se vogliamo evitare di arrivare a soluzioni sempre più difficili da gestire, bisogna ridurre le emissioni. Abbiamo risorse e tecnologia. Dobbiamo decidere come investire queste risorse. Scelte di lungo periodo che tengano conto dell’impatto ambientale e si pongano come obiettivo una riduzione della CO2 emessa ci permetteranno di continuare a crescere ma allo stesso tempo di evitare i cambiamenti climatici drastici”  e dell’architetto Stefano Boeri, presidente Triennale di Milano, architetto e urbanista, che, tornando sull’impatto delle città in termini di emissioni nocive, ha fornito una visione di come sia fondamentale investire sulle smart cities del futuro: “"Le metropoli del mondo, che consumano il 70% delle risorse naturali e producono il 75% delle emissioni globali di CO2, sono tra le principali cause dell'attuale crisi ambientale. È necessario quindi intervenire subito attraverso una serie di strategie e azioni concrete - dalla mobilità elettrica alla riqualificazione energetica degli edifici, dall'uso di energia pulita alla forestazione urbana - per provare a fermare il cambiamento climatico, partendo proprio dalle città.  A Milano, il progetto ForestaMi, a cui aderirà anche ENGIE, prevede la piantumazione di 3 milioni di alberi da qui al 2030 all’interno dell’area metropolitana e renderà Milano una capofila nella forestazione urbana e nella lotta al cambiamento climatico".

A moderare l’evento Tessa Gelisio, esempio di cittadino attivo che agisce con consapevolezza per la diffusione dell’educazione ambientale. Gelisio è Presidente della Onlus ForPlanet e ha recentemente vinto il premio “Top italian green influencer”.

Olivier Jacquier CEO ENGIE Italia

Olivier Jacquier ha chiuso il FORUM dichiarando: “Le aziende come ENGIE hanno una grande responsabilità: mettere a punto soluzioni per ridurre il proprio impatto ambientale e quello dei propri clienti, a partire dall’efficienza energetica e dalle fonti rinnovabili. Noi vogliamo favorire modelli che conciliano la creazione di valore economico, la riduzione della carbon footprint e l'impatto sociale positivo. Ridurre l’impatto ambientale non significa sacrificarsi a stili di vita peggiori. Tutt’altro.

Durante l’evento ENGIE ha annunciato la nascita di un Tavolo di Monitoraggio sulla Decarbonizzazione delle Imprese con il Politecnico di Milano, e la partecipazione al progetto ForestaMi del Comune di Milano. ENGIE investirà 100mila euro per progetti di decarbonizzazione, attraverso riforestazioni e altre iniziative legate al verde urbano”.

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