Allergie e intolleranze alimentari: cosa fare quando si presentano

Le allergie e le intolleranze alimentari sono sempre più comuni al giorno d’oggi, ma da cosa dipendono in realtà?

Allergie e intolleranze alimentari: cosa fare quando si presentano
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In questi ultimi anni è sempre più in crescita il numero di individui che soffrono di allergie o intolleranze alimentari. Secondo uno studio del Comitato Centrale della FNOMCeO, la popolazione affetta da allergie alimentari è pari al 20%, mentre circa il 50% della popolazione soffre di intolleranze alimentari.

Ma qual è la differenza tra un’allergia alimentare e un’intolleranza?

Il Dott. Enrico Filippini, del Poliambulatorio Medico Chirurgico Filippini di Brescia, definisce le allergie come “una reazione avversa a uno o più alimenti molto rapida, che si manifesta appena dopo che il sistema immunitario viene a contatto con la sostanza che scatena la reazione”; mentre l’intolleranza “è subdola e per molti aspetti ancora difficile da capire, sia come origine sia come diagnosi e sintomatologia. Si tratta di una reazione avversa a un determinato alimento legata al verificarsi di accumulo, iperstimolazione a livello dell’intestino, formazione di sostanze tossiche e infiammazione generalizzata in tutto l’organismo”.

Le allergie alimentari sono quindi delle reazioni del sistema immunitario ad uno specifico cibo, il quale viene percepito dall’organismo come nocivo. Questa reazione può provocare nell’individuo vari sintomi e tra i più comuni troviamo: problemi digestivi e intestinali, prurito, gonfiore a più parti del corpo e dolori addominali.

Le intolleranze alimentari sono meno aggressive delle allergie ma non vanno comunque trascurate. Queste reazioni si manifestano inizialmente come delle intossicazioni, poi con il tempo i sintomi più comuni cominciano ad essere dei campanelli d’allarme per la diagnosi, come ad esempio: mal di testa, ansia, insonnia, difficoltà respiratorie, problemi intestinali, dolori a varie parti dell’addome e fatica costante. Per individuare l’alimento che ha provocato il disturbo, si deve ricorrere al test del prelievo capillare di sangue e ricercare le sostanze che risultano anomale.

Ad ogni modo, spesso, si ricorre all’eliminazione del cibo che crea questo tipo di problemi, ma ciò non è sufficiente poiché si toglie solo un sintomo e si potrebbe causare il propagarsi del problema.

L’intolleranza, inoltre, in molti casi è frutto di uno stato alterato del metabolismo di zuccheri e grassi, oppure potrebbe essere la punta dell’iceberg di un problema ormonale. Quindi, ecco come rendere efficace il test diagnostico delle intolleranze alimentari: inserendolo all’interno di un più complesso quadro immuno-endocrino comportamentale della persona.

Per questo sarebbe opportuno rivolgersi al proprio medico endocrinologo con gli esiti del test delle intolleranze, considerandolo un tassello importante, ma non l’unico. È con questo approccio che gli specialisti del Poliambulatorio Medico Chirurgico Filippini di Brescia riescono facilmente ad accedere a informazioni complete e aiutare i propri pazienti ad alleviare sintomi e disturbi legati ad allergie e intolleranze.

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