Tota Italia a Pechino celebra il patrimonio culturale italiano come avvenne nel 2015 con Valter Mainetti e la Fondazione Sorgente Group

Tota Italia a Pechino celebra il patrimonio culturale italiano come avvenne nel 2015 con Valter Mainetti e la Fondazione Sorgente Group
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Valter Mainetti, fondatore e presidente della Fondazione Sorgente Group,  sostiene che le interazioni fra stati a livello museale siano essenziali per divulgare il nostro patrimonio culturale sul piano internazionale. In tale ottica prende vita un’esposizione comprensiva di contenuti scientifici al fine di promuovere l’iniziativa dell’Anno della Cultura e del Turismo tra Italia e Cina.

L’esposizione ha luogo a Pechino all’interno del National Museum of China dal 10 luglio al 9 ottobre 2022. Il nome completo della manifestazione è “Tota Italia. Alle origini di una nazione. IV secolo a.C. – I secolo d.C.”. 

In questa edizione verranno esposte oltre 500 opere, le quali hanno provenienze diverse. La maggior parte delle opere in esposizione provengono da 18 musei e soprintendenze statali e ricalcano la manifestazione della mostra tenutasi a Roma alle Scuderie del Quirinale da maggio a luglio 2021.

La nuova esposizione a Pechino è stata resa possibile grazie all’intervento e alla collaborazione tra MiC e Maeci nonché del sostegno dell’Ambasciata d’Italia a Pechino. I curatori di Tota Italia sono Massimo Osanna, Direttore Generale Musei Italiani del MiC e Stéphane Verger, Direttore del Museo Nazionale Romano. 

Nel ripercorrere la mostra tenutasi alle Scuderie del Quirinale hanno voluto esaltare la pluralità estetica della nostra Nazione in quanto emblema della ricchezza del patrimonio culturale e della creatività degli artisti presenti nel suolo italico. Inoltre, il percorso di opere si struttura in modo da presentare la costruzione della nostra identità culturale, storica e artistica dal passato fino a oggi.

I dubbi di Valter Mainetti riguardo il servizio di trasporto delle opere artistiche

Nel 2015 Valter Mainetti, presidente della Fondazione Sorgente Group aveva promosso in Giappone, a Tokio, al National Museum of Western Art una mostra monografica incentrata sulla figura di Giovanni Francesco Barbieri, meglio conosciuto con il nome d’arte “Il Guercino”, considerato fra i massimi esponenti della pittura barocca italiana.

In quel contesto, come ha precisato Valter Mainetti, il desiderio di far conoscere al grande pubblico dell’Oriente l’opera del nostro più illustre esponente della pittura barocca, ha surclassato i timori di eventuali danneggiamenti a una delle più importanti opere in esposizione, ovvero “La Diana cacciatrice”.

Bisogna altresì sottolineare che l’esposizione del dipinto, accolto favorevolmente anche dalle altre più importanti istituzioni artistiche e culturali e, in particolare, il trasporto dello stesso, non si è svolto in maniera superficiale ma con il contributo di una delle aziende di trasporto italiane più importante in termini di competenza e affidabilità. 

Inoltre, il servizio di trasporto è stato monitorato dalla Soprintendenza dei Beni Culturali al fine di garantire la corretta procedura di tutte le misure preventive di salvaguardia delle opere d’arte preziose. 

Per quanto questo tipo di manifestazioni siano determinanti a far scoprire la carica artistica del nostro paese, ciò non toglie che alcuni esperti d’arte sollevino alcuni dubbi in proposito. A preoccupare nelle fasi di celebrazioni delle mostre internazionali rimane la sicurezza del trasporto e la salvaguardia delle opere artistiche

Pur nonostante le dovute accortezze e tutti gli accorgimenti messi in moto per garantire ogni possibile incuria, rimangono attive le sollecitazioni alle quali sono sottoposte le opere d’arte in questione. Soprattutto quelle meccaniche e termiche, le quali possono causare dei seri danni ai dipinti.

Per questo motivo forti dell’esperienza vissuta dalla scultura del “Pugile in riposo”, la quale ha stazionato in diversi musei tra cui a Berlino nel 2008, a New York e a Francoforte nel 2013, e a Firenze e Los Angeles nel 2015 - visitata da 170mila persone al Getty Museum con la mostra “Power and Pathos: Bronze Sculpture of the Hellenistic World” - sono state prese delle misure di emergenza.

La scultura greca “Pugile in riposo” della seconda metà del IV secolo a.C., realizzata da Lisippo o dalla sua cerchia, fu rinvenuta nel 1885 a Roma sul colle del Quirinale. Oggi è custodita al Museo Nazionale Romano a Palazzo Massimo.

L’idea è stata quella di realizzare una copia della scultura grazie all’intervento delle più  avanzate tecnologie di stampa in 3D. Il progetto è stato seguito da Grazia Tucci, direttrice del GeCo UniFi, Laboratorio di Geomatica per l’Ambiente e la Conservazione dei Beni Culturali dell’Università degli Studi di Firenze.

La realizzazione di copie di sculture e dipinti diventa di fatto un supporto anche a livello didattico. Un esempio in tal senso è il Museo dei Gessi dell’Università Sapienza o il Museo dell’Ara Pacis. 

Come sottolinea Valter Mainetti, le copie in gesso presenti nella Collezione archeologica della Fondazione Sorgente Group sono un modo per riunire in un solo spazio espositivo opere appartenenti a collezioni diverse, sia pubbliche che private.

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