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Tendinite: come gestire questa fastidiosa infiammazione?

Tendinite: come gestire questa fastidiosa infiammazione?
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La tendinite è un'infiammazione che colpisce i tendini, strutture fibrose che collegano i muscoli alle ossa. Può verificarsi in qualsiasi parte del corpo, ma le aree più comunemente interessate sono le spalle, i gomiti, i polsi, le ginocchia e i talloni.

Questa condizione si sviluppa generalmente a causa di sovraccarico dei tendini, spesso provocato da movimenti ripetitivi o sforzi prolungati, senza periodi di riposo adeguati. Inoltre, causa dolore e rigidità nella zona interessata, limitando il movimento e rendendo difficoltose le attività quotidiane.

Sebbene non si tratti di una patologia cronica, la tendinite non curata adeguatamente può portare a complicazioni più serie, come l’effettiva rottura del tendine o lo sviluppo di tendinopatie a lungo termine.

Sintomi e diagnosi della tendinite

Il sintomo principale della tendinite è il dolore localizzato, che può essere avvertito durante il movimento o anche a riposo, nei casi più gravi. Altri segnali includono gonfiore, sensazione di calore nella zona interessata e una ridotta capacità di movimento.

Nei casi più severi, il tendine può risultare indebolito, portando a difficoltà nei movimenti quotidiani. Per ciò che riguarda la diagnosi, invece, si basa su un esame clinico da parte di un medico specialista, che può richiedere ulteriori approfondimenti come radiografie o ecografie per escludere altre patologie o determinare l'entità dell'infiammazione.

Trattamento della tendinite

Il trattamento della tendinite varia a seconda della gravità dell'infiammazione e della zona interessata. In genere, il primo suggerimento medico è il riposo dell'area colpita. Ridurre o sospendere l'attività che ha causato la condizione permette ai tendini di guarire e previene ulteriori lesioni.

Il riposo, tuttavia, non significa immobilizzazione completa: è consigliato mantenere un certo grado di movimento controllato per evitare rigidità, seguendo le indicazioni mediche o fisioterapiche.

L'applicazione di ghiaccio diverse volte al giorno, per 15-20 minuti circa, serve invece per ridurre il dolore e l'infiammazione. I farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), come ibuprofene o naprossene, possono essere utili per alleviare il dolore, ma devono essere assunti con cautela e per brevi periodi, sotto controllo medico, per evitare possibili effetti collaterali, in particolare gastrointestinali.

Un programma di fisioterapia personalizzato, con esercizi di stretching e rafforzamento muscolare, è essenziale per migliorare la flessibilità e per ridurre la tensione sui tendini.

Nei casi in cui il trattamento conservativo non risulti efficace, esistono opzioni terapeutiche aggiuntive. Le iniezioni di corticosteroidi possono ridurre rapidamente l'infiammazione, ma il loro uso deve essere limitato, poiché se eccessive possono indebolire ulteriormente il tendine e aumentare il rischio di rottura.

Prevenzione e gestione a lungo termine

La prevenzione della tendinite può essere facilitata da alcune misure, come un adeguato riscaldamento dei muscoli prima dell'attività fisica e il mantenimento di una postura corretta durante l'esercizio o le attività lavorative.

Rafforzare i muscoli che supportano le articolazioni contribuisce a ridurre la pressione sui tendini, diminuendo così il rischio di sovraccarico. Infine, è fondamentale evitare movimenti bruschi, così da preservare la salute e l'integrità dei tendini nel lungo termine.

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