Superbonus: ANCE Brescia spinge per fare chiarezza
L’Associazione costruttori edili dà voce alle perplessità di imprese e professionisti sull’avvio degli interventi agevolati al 110 per cento
Il presidente Deldossi:
“Troppi vincoli rischiano di frenare la volontà dei privati di usufruire delle detrazioni fiscali. Urgenti i decreti attuativi del Mise”
Per poter fornire un supporto concreto ad aziende e professionisti, Ance Brescia, l’associazione dei costruttori, segue con attenzione gli sviluppi che riguardano l’applicazione degli ecobonus e sismabonus 110 per cento, due delle principali misure che il governo ha messo in atto per il rilancio del comparto edile italiano.
Il panorama di riforme che interessano la filiera dell’edilizia non convince però del tutto l’associazione di categoria, che in questi mesi ha avanzato agli esponenti politici le proprie riflessioni e considerazioni. Grazie alle due maxi-agevolazioni sarà possibile aumentare il valore di una casa o di un appartamento con interventi che ne miglioreranno non solo la vivibilità di un edificio, ma anche la classe energetica. La complessa burocrazia e il timore di incorrere in sanzioni stanno frenando, però, molti condòmini e privati.
Se da un lato, infatti, ecobonus e sismabonus 110 per cento possono essere colti quale opportunità per la riqualifica energetica e antisismica del patrimonio edilizio esistente, dall’altro sono molti gli aspetti da valutare e restano ancora confuse le procedure che definiscono la fase esecutiva dei lavori dopo la firma del contratto. “Siamo arrivati ormai all’autunno e la mole di formalità e vincoli rischiano di frenare la volontà dei cittadini di usufruire delle vantaggiose detrazioni fiscali” dichiara il presidente dell’Associazione dei costruttori bresciani, l’ingegner Massimo Angelo Deldossi. “Se il bonus non dovesse essere esteso ai prossimi anni – noi di Ance auspichiamo sino al 2024 – quella che sembra proporsi quale occasione di rilancio, sarà un’opportunità per pochi, con il rischio che molti demordano per mancanza di tempo”.
L’Associazione domanda infatti che, una volta chiariti i punti ancora oscuri del bonus, imprese, professionisti e cittadini possano valutare con serenità la fattibilità degli interventi e programmare i lavori di miglioramento sismico ed energetico, senza la pressante preoccupazione di incorrere in salate sanzioni.
“Seppur favorevoli alla definizione di paletti che prevengano eventuali abusi edilizi e altri comportamenti illeciti, i complessi iter burocratici e le disposizioni dell’Agenzia delle Entrate divulgate nel mese di luglio, ancor più limitative delle enunciazioni governative diffuse con il decreto Rilancio, portano a muoversi con la dovuta cautela, nonostante la ristrettezza dei tempi, frenando condòmini e privati che possono accedere al bonus, dal presentare la domanda per ottenere la detrazione fiscale” continua l’ingegner Deldossi. “La nostra Associazione incalza il Mise affinché arrivino in fretta decreti attuativi facilmente comprensibili e attuabili, mentre dall’Enea si attende una serie di puntualizzazioni in riferimento alla nuova definizione di impianti termici”.
Ance Brescia sollecita risposte chiare ed esaustive non solo sul fronte del superbonus, mentre prosegue l’impegno per sburocratizzare e snellire le procedure che consentono l’avvio di lavori sul territorio, siano essi con o senza agevolazioni fiscali. Quanto fortemente auspicato, precisa l’Associazione, non è in accordo però con l’azione di deregolamentazione delle procedure di gara, proposta con il disegno di conversione del decreto-legge Semplificazioni. “Non è penalizzando la concorrenza e la trasparenza che si sbloccheranno le opere pubbliche” precisa il presidente di Ance Brescia. “Se il maxi-bonus riservato ai cittadini può rivelarsi un’opportunità da cogliere per riqualificare il patrimonio privato, gli emendamenti per la modifica dell’articolo 10 del decreto Semplificazioni immobilizzano gli strumenti urbanistici esistenti, mettendo a rischio la rigenerazione dei centri storici e favorendo il proliferare di zone dismesse e insicure”.
Brescia, 30 settembre 2020