Sismabonus: prorogato fino al 2024 anche per i capannoni industriali
La Legge di Bilancio 2022 ha previsto l'estensione dei benefici fiscali derivanti dal sismabonus fino al 31 dicembre 2024.
Si potrà quindi continuare a mettere in sicurezza strutture a uso residenziale, così come capannoni industriali, fruendo di agevolazioni di entità variabile in base all'intervento antisismico adottato.
Di recente, però, sono state introdotte delle importanti modifiche per quanto concerne le opzioni alternative alla detrazione diretta: una serie di cambiamenti che interessano sia le detrazioni per gli interventi sostenuti per la riduzione del rischio sismico sia quelle derivanti dagli altri bonus edilizi.
Proroga sismabonus per capannoni industriali, ecco cosa prevede
Con la proroga sismabonus per capannoni prefabbricati, le aziende che adottano misure per la riqualificazione sismica di edifici utilizzati per le attività produttive continuano ad avere diritto a una detrazione IRES.
Confermata anche la platea dei destinatari: oltre ai privati, possono accedere al bonus tutte le aziende, di qualunque settore e dimensione, che dispongano di un titolo d'uso sul capannone, come ad esempio un contratto di affitto o un atto di proprietà.
L'incentivo fiscale, naturalmente, è concesso per tutti gli interventi che riguardino strutture edificate nei territori a più alto rischio sismico – le zone 1, 2 e 3 – e per una spesa che, per ciascun anno, non deve eccedere il limite di 96.000 euro per ogni edificio industriale.
Allo stato attuale, la detrazione prevista in caso di capannoni a uso produttivo oscilla da un minimo del 50% a un massimo dell'80% della spesa sostenuta, da suddividere in quote annuali di pari importo, che devono essere suddivise sui cinque anni successivi.
Per quanto riguarda invece la quota detraibile, in linea di massima la normativa prevede una percentuale variabile in base alla tipologia di struttura e alla classe di rischio sismico, stabilendo la possibilità di portare in detrazione l'aliquota più alta qualora la misura adottata permetta di ridurre il rischio sismico di almeno due classi rischio.
Di conseguenza, l'iter generale predispone che il progettista, in fase preliminare, esegua una serie di procedure tecniche atte a valutare la fascia di rischio sismico di partenza. Tuttavia, per le strutture industriali prefabbricate in calcestruzzo, è possibile effettuare questa procedura mediante un criterio semplificato, che ha la particolarità di non richiedere l'esecuzione di una classica analisi sismica.
In particolare, per interventi di rinforzo locale effettuati su capannoni industriali in cui le misure adottate permettano di eliminare eventuali criticità strutturali, si può portare in detrazione una quota pari al 70%, indipendentemente dalla classe sismica raggiunta.
In queste strutture, infatti, viene dato per assunto che, a prescindere dalla classificazione di partenza, l'intervento di riqualificazione sismica comporterà un miglioramento strutturale con la conseguente risalita di una classe.
Seriana Edilizia è un'azienda che si occupa di interventi di miglioramento sismico dei capannoni prefabbricati, accompagnando l’azienda dall'inizio alla fine in questo processo per la prevenzione sismica, dalla progettazione e consulenza fiscale al lavoro in sé.
Sismabonus, novità 2023: stop a cessione del credito e sconto in fattura
Se in precedenza il sismabonus consentiva ai contribuenti un'alternativa alla detrazione diretta, ovvero la cessione del credito e lo sconto in fattura, con il Decreto Legge 16 febbraio 2023 (Dl 11/2023), il cosiddetto Decreto Cessioni, non è più consentito avere accesso a queste opzioni.
Difatti, in merito ai bonus accordati per lavori antisismici su strutture edilizie, le suddette soluzioni saranno concesse solo a quei contribuenti che abbiano presentato la richiesta del titolo abilitativo o dato il via a lavori antisismici entro il 16 febbraio 2023.
In ogni caso, è bene sottolineare che, con la proroga del sismabonus relativa a edifici industriali e residenziali, resta valida la possibilità di includere nella detrazione anche quei costi non strettamente derivanti dalle operazioni di adeguamento, ma comunque dipendenti dall'intervento antisismico.
Nello specifico, sarà possibile continuare a detrarre la spesa sostenuta per la fase progettuale e altre eventuali prestazioni ad essa collegate, così come quelle per i sopralluoghi effettuati dai professionisti, comprese le perizie necessarie all'intervento.
Naturalmente si potranno continuare a detrarre anche le imposte di bollo, l'IVA e i diritti per le concessioni, in aggiunta a tutti quei costi connessi alle pratiche amministrative per ottenere le autorizzazioni o per la comunicazione di inizio lavori.