Mercato degli Imballaggi in Italia: scenari futuri e numeri del settore

Mercato degli Imballaggi in Italia: scenari futuri e numeri del settore
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Il mercato degli imballaggi è uno dei comparti produttivi più importanti. Tutto ciò che si compra è confezionato, dagli acquisti online, al delivery food, alle classiche confezioni presenti nei negozi e nei supermercati, e infatti si tratta di uno dei settori che meglio ha resistito all'emergenza sanitaria e ai lockdown. Con la rivoluzione green in pieno atto, però, anche questo settore ha bisogno di focalizzarsi sull'attenzione all'ambiente, e questo rende necessaria una grande innovazione.

I dati del 2020 

I dati riguardanti l’andamento dell’industria degli imballaggi del 2020 sono stati pubblicati dall’Istituto Italiano Imballaggi nel 2021. Come è facile immaginare, a causa della pandemia e dei lockdown, il 2020 è stato un anno che ha messo in ginocchio numerosi settori a livello mondiale ma, nonostante questa crisi globale, l’industria degli imballaggi è riuscita a circoscrivere le perdite, chiudendo l’anno con un calo della produzione dell’1,6%.

Seppure l’anno è stato concluso in negativo, la decrescita è stata minima, soprattutto se la paragoniamo a quella del settore manifatturiero, che alla fine del 2020 ha registrato un calo del 10,2%. In particolare, la produzione italiana ha raggiunto le 16.642 t/000.

La diminuzione è stata minima anche per quanto riguarda il fatturato, pari a 33 miliardi di euro e inferiore soltanto del 2,6% rispetto agli anni precedenti.

Uno sguardo ai dati mondiali

Euromonitor ha rivelato i dati della produzione mondiale di imballaggi nel 2020 (valutandola intorno ai 3.822.000 milioni di unità) e il contributo dei vari Paesi a questo risultato.

Al primo posto indiscusso si trova l’Asia, con una produzione del 43% del totale. Seguono l’Europa Occidentale (con uno share del 18%) e il Nord America (15%, in crescita rispetto al 2019). Il Sud America e i Caraibi rappresentano il 10% della produzione mondiale, seguiti dall’Europa dell’est, Russia compresa, con una produzione dell’8%. Tutti gli altri Paesi si trovano sotto al 5%.

La ripresa nel 2021

Il settore degli imballaggi italiano ha resistito molto bene a un periodo difficile per tutti, riuscendo addirittura a recuperare l’anno successivo: nel 2021, infatti, la produzione di imballaggi ha registrato un aumento dell’1,5% della produzione in tonnellate, rimarginando la corrispondente perdita dell’anno precedente. Il settore è destinato a crescere ancora, bisogna infatti considerare che nel 2020 si erano interrotte anche le esportazioni - sia di prodotti finiti che di imballaggi vuoti - che sono invece riprese nel 2021, e che sembra possano confermare una produzione maggiore del 5%. L'Italia, infatti, commercia molto con il resto d'Europa, e una ripresa delle esportazioni non può che aumentare la produzione anche nel settore degli imballaggi.

C'è stato un aumento significativo anche nelle importazioni, che sono cresciute del 20% rispetto al 2020, attestando la produzione attorno ai 2,5 milioni di tonnellate.

La pandemia ha portato i consumatori a procurarsi scorte, soprattutto di cibo. A favorire il settore degli imballaggi in Italia è stata, tra le altre, proprio l’industria alimentare, grazie alle conserve di cibo confezionato, sia vegetale che animale (legumi in scatola, tonno, conserve di pomodoro ecc), che ha registrato una crescita del 2,3% rispetto al 2019.

L’industria farmaceutica è cresciuta dello 0,9%, mentre il comparto elettrodomestici e quello dei mobili sono aumentati rispettivamente del 7,6% e del 6,5%, contribuendo anch'essi alla crescita del settore del packaging.

In generale, si è vista una ripresa di molti settori economici, tra cui quello delle Ho.Re.Ca, ossia le attività ricettive e ristorative (hotel, residence, ristoranti, bar, caffè ecc) che, insieme al graduale aumento del turismo, hanno aiutato a mantenere in vita l’industria degli imballaggi. Anche il settore della cosmetica ha recuperato terreno, tornando a livelli importanti dopo il calo subito nel 2020.

Un notevole contributo lo ha dato anche il mondo degli e-commerce, che ha avuto un’impennata decisiva durante il periodo di emergenza sanitaria, e che sembra si sia stabilizzato su questi livelli. Come detto all'inizio, ogni merce in vendita è custodita in qualche tipo di imballaggio, dunque è normale che all'aumentare della produzione di prodotti, aumenti anche la produzione dei packaging che li contengono, innalzando il fatturato di questo settore.

L’attenzione all’ambiente – scenari futuri

Seppure l'industria del packaging gode di buona salute, è anche necessario apportare delle modifiche ai materiali utilizzati, puntando sulla sostenibilità e aumentando la produzione di imballaggi compostabili. La richiesta di imballi sostenibili, infatti, è in continuo aumento e, stando ai dati di Assobioplastiche, la produzione è aumentata del 150% negli ultimi sette anni.

Tornando alla questione degli e-commerce, la smodata crescita del settore sta avendo conseguenze dannose per l’ambiente, aumentando la produzione di rifiuti a causa del maggior numero di materiali necessari per imballare i prodotti destinati alla spedizione. Questa potrebbe essere un’ottima opportunità per l’industria degli imballaggi, che dovrebbe specializzarsi nella creazione di packaging ecosostenibili e completamente riciclabili, in modo da ridurre l’impatto ambientale.

In generale, i consumatori richiedono una sempre maggiore attenzione alla confezione dei prodotti acquistati online, e l’imballaggio incide sulla percezione che hanno dell’azienda produttrice: ammaccature o perdite si riflettono in modo negativo sull’azienda, così come imballaggi eccessivi e con materiali plastici non riciclabili.

Per quanto riguarda l’ambito delle food delivery, si mira a packaging in grado di mantenere inalterate le proprietà dei cibi durante il trasporto, prevenendo ogni tipo di possibile contaminazione esterna. In questo caso, i materiali migliori sarebbero polietilene e polistirolo.

Largamente diffuso è l’utilizzo di contenitori isotermici in polistirolo, reperibili facilmente anche online o sui siti di aziende specializzate in imballaggi come, per esempio, poliplast.it. Questo materiale infatti, grazie anche alle sue proprietà termiche e isolanti, è ideale per la conservazione degli alimenti anche su percorrenze medio-lunghe.

Inoltre, essendo molto resistente, risulta idoneo al trasporto e alla conservazione di medicinali e prodotti medicali.

La sfida principale per le aziende di imballaggi è, a questo punto, doversi concentrare sulla realizzazione di packaging che rispettino l’ambiente e siano completamente riciclabili, mantenendo ottime qualità.

Sempre più consumatori, inoltre, vorrebbero riuscire a trovare nei supermercati e nei negozi vere e proprie aree senza plastica.

Dunque qualità, sostenibilità, riciclo e niente sprechi. Questi sono i trend del momento che determinano le scelte degli acquirenti oggi e che lo faranno sempre più in futuro. Una vera e propria sfida per le aziende di packaging, che dovranno mantenere attiva la ricerca di nuovi materiali e nuove strategie per proporre i propri imballaggi ad un cliente finale che sembra voglia avere tutto senza essere disposto a rinunciare a niente.

 

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