Malattie professionali: scopriamo quali sono le più ricorrenti in Italia

Le malattie professionali sono, purtroppo, un’annosa piaga sociale: privarsi della salute per poter svolgere un’attività lavorativa è un qualcosa di profondamente inaccettabile, eppure, dando un’occhiata alle statistiche, ciò è tutt’altro che raro.
Nel 2024, infatti, sono pervenute ad INAIL 88.499 denunce di malattia professionale, cifra che corrisponde al +21,6% rispetto all’anno precedente, secondo le statistiche presentate dal medesimo ente; la situazione italiana, dunque, è tutt’altro che positiva.
È utile rimarcare che le malattie professionali non vanno confuse con gli infortuni sul lavoro: in quest’ultimi, infatti, vi è un evento violento che causa al lavoratore una lesione immediata, le patologie, invece, si sviluppano solo nel lungo periodo e in assenza di episodi violenti.
Ma quali sono state, nello scorso anno, le malattie professionali più ricorrenti tra i lavoratori italiani? È possibile scoprirlo analizzando i dati ufficiali di INAIL.
6° posto: disturbi psichici e comportamentali
Tra le malattie professionali più ricorrenti in Italia figurano, al sesto posto, quelle inerenti disturbi psichici e comportamentali: nel 2024, 403 lavoratori avrebbero sviluppato problematiche di questo tipo, cifra superiore del +9,2% rispetto a quella registrata nell’anno precedente.
Quella in questione è senz’altro una categoria piuttosto vasta dal punto di vista delle peculiarità del disturbo sviluppato e, al contempo, molto subdola: dimostrare il nesso di causalità che correla simili problematiche allo svolgimento della propria attività professionale può rivelarsi molto complesso.
5° posto: malattie del sistema respiratorio
Sono ben più alte, purtroppo, le cifre relative ai lavoratori che hanno sviluppato delle malattie del sistema respiratorio: nel 2024, secondo INAIL, sono stati 1.964.
Per questo tipo di malattie, perlomeno, è possibile presentare un dato positivo: il numero assoluto di ammalati, infatti, è diminuito del -1,3% rispetto all’anno precedente, e ciò è probabilmente dovuto anche a delle normative sempre più stringenti.
Per eliminare polveri sottili e altri tipi di inquinanti atmosferici che possono svilupparsi negli ambienti di lavoro, infatti, le aziende sono obbligate ad utilizzare strumentazioni professionali certificate, come gli aspiratori industriali ATEX visionabili nel sito web www.depureco.com.
4° posto: tumori
I tumori sviluppati per ragioni professionali continuano ad essere molto frequenti nel nostro Paese, anzi sono, purtroppo, in aumento.
Ad INAIL, infatti, nel 2024 sono pervenute 2.140 denunce di malattia professionale di questa tipologia, cifra superiore del +6% rispetto all’anno precedente.
Sarebbe superfluo sottolineare la pericolosità di queste malattie, che spesso riescono a rivelarsi letali, di conseguenza questo dato merita senz’altro la massima attenzione.
3° posto: malattie dell'orecchio e dell'apofisi mastoide
Al terzo posto tra le malattie professionali più ricorrenti in Italia figurano quelle riguardanti l’apparato uditivo, ovvero malattie dell’orecchio e dell’apofisi mastoide.
Le cifre sono assai consistenti: nel 2024 ben 4.989 lavoratori hanno contratto patologie di questo tipo, cifra peraltro superiore del +12,1% rispetto a quella riscontrata nel 2023.
2° posto: malattie del sistema nervoso
Al secondo posto figurano le malattie del sistema nervoso, patologie che possono presentare caratteristiche molto diverse e che spesso, purtroppo, si rivelano dei nemici particolarmente ostici da combattere.
Nel 2024, in Italia 9.238 lavoratori hanno sviluppato disturbi simili per motivi professionali, cifra superiore del 15,9% rispetto all’anno precedente.
1° posto: malattie del sistema osteomuscolare e del tessuto connettivo
Le patologie del sistema osteomuscolare e del tessuto connettivo sono di gran lunga le malattie professionali più ricorrenti nel nostro Paese, basti pensare che questa categoria ha rappresentato, nel 2024, ben il 74,7% di tutte le denunce pervenute ad INAIL.
I numeri sono a dir poco imponenti: lo scorso anno, in Italia, 57.744 lavoratori hanno sviluppato patologie simili per ragioni legate all’attività professionale svolta, e il trend di crescita è spaventosamente alto, con un +21,6% rispetto all’anno precedente.
Cifre simili non possono lasciare indifferenti e potrebbero assolutamente portare all’introduzione di norme di sicurezza più stringenti per chi svolge attività professionali che espongono a rischi di questo tipo.