comunicato stampa

Le Dolomiti scalvine a Schilpario

Le Dolomiti scalvine a Schilpario
Pubblicato:

Foto: In contemplazione della Concarena (@Arianna Savoldelli)

A circa 70 chilometri da Bergamo, trovate i quattro Comuni più lontani dal capoluogo di provincia – Azzone, Colere, Schilpario e Vilminore: insieme costituiscono la Val di Scalve, un gioiello custodito dall’abbraccio delle Orobie.

Un abbraccio che durante la stagione invernale vi avvolgerà con la sua morbidissima coltre bianca: per immergersi nell’ovattata atmosfera innevata della cornice montana scalvina non c’è modo migliore che armarsi di ciaspole o sci e tanta voglia di avventura!

Una meta che offre meravigliose opportunità per tutti i diversi livelli di preparazione ed esperienza sulla neve è sicuramente la Conca dei Campelli di Schilpario, sulle quali si affacciano le montagne spesso definite come “Dolomiti scalvine”.

Il villaggio dei Fondi in veste invernale (@Stefano Francesco Ivaldi)

Tutti gli itinerari nella Conca dei Campelli hanno inizio lasciando l’auto in località Fondi di Schilpario – proprio di fronte alle casette dell’antico villaggio minerario, dove i lavoratori delle vicine miniere soggiornavano durante la stagione invernale, che rendeva il rientro in paese troppo difficoltoso.

Da qui, la prima parte del percorso sarà immersa fra boschi e malghe silenziosi, e in poco più di mezz’ora raggiungerete il vero inizio della vostra avventura: in località Cimalbosco potrete concedervi una prima pausa nel calduccio del Rifugio Cimon della Bagozza (aperto tutti i giorni).

Dopodiché, ancora pochi metri e il vostro sguardo ammirato si aprirà su una vera e propria cartolina “dolomitica”: da un lato il massiccio della Concarena – fra le cui cime frastagliate spicca il profilo del “faraglione” del Cimon della Bagozza – e dall’altro l’imponente Monte Gardena, mentre sullo sfondo vi attende il Monte Campione. Ma lo spettacolo non si limita a questo orizzonte roccioso che nasconde, con la propria bellezza, altri panorami da sogno.

Panorama dai Campelli (@Angelo Visini)

Arrivati a questo punto, avrete diverse scelte: proseguire con la vostra tranquilla escursione fino al Passo dei Campelli, piegare a destra verso il Cimon della Bagozza per una scalata e discesa per i più esperti alla ricerca di brividi, oppure guadagnare la cima del Monte Gardena alla vostra sinistra.

Se continuate dritto lungo le tracce della strada nascosta dalla coltre bianca, in circa un’ora e mezza raggiungerete il Passo dei Campelli (1892 m).

Ma prima di arrivare a destinazione, lungo il percorso non mancano le meraviglie: dove incontrerete la Madonnina dei Campelli – con il suo manto di bronzo o di neve – con una brevissima deviazione a destra raggiungerete lo specchio alpino del laghetto dei Campelli. Con o senza neve o ghiaccio, questo è un angolo imperdibile per cogliere la bellezza della natura scalvina!

Proseguendo fino al Passo Campelli, scoprirete un infinito panorama che si amplia sulle cime vertiginose delle Alpi camune, fra cui non potrete mancare di individuare il peculiare profilo dell’Adamello. Dopodiché, potrete ritemprarvi al calduccio con le specialità del Rifugio Campione.

La Madonnina dei Campelli ammantata di bianco

Gli scialpinisti potranno proseguire in alto verso la cima del Monte Campioncino (2100 m), e da lì, se la neve lo consente, rientrare con una sciata tutta da godersi attraverso la Malga Alta dei Campelli.

Ma per gli esperti scialpinisti alla ricerca di nuove sfide, il top è sicuramente la salita al Cimon della Bagozza (2407 m), a cui seguirà una discesa da brividi… e non solo per il freddo!

RICORDATEVI SEMPRE: La presenza di ghiaccio e l’eventuale rischio valanghe richiedono massima prudenza, massima attenzione e attrezzatura e abbigliamento adeguati.

Inoltre, prima di un’escursione è buona abitudine consultare il meteo e il bollettino valanghe, nonché contattare l’Ufficio Turistico locale.

Contenuto realizzato nell’ambito del progetto “Val di Scalve 4x4: 4 Comuni per 4 Stagioni” finanziato da Regione Lombardia con il bando “Viaggio InLombardia – III edizione”.

#inLombardia #inLombardiaComeMe

 

 

Seguici sui nostri canali