Come nasce un succo di frutta: dalla scelta della materia prima alla lavorazione
Il succo di frutta è una delle bevande che difficilmente manca nel frigorifero di tutti noi. Eppure, nonostante questo, quante volte vi siete chiesti qual è il reale processo che trasforma la frutta in una delle bibite più gustose e sane di sempre? Probabilmente poche. Ecco perché oggi abbiamo deciso di capire nel dettaglio come nasce un succo di frutta, partendo dalla prima fase della scelta della materia prima per arrivare a quella della conservazione della bevanda stessa. Andiamo allora a scoprire qual è la magia che si nasconde dietro i succhi di frutta Pfanner.
Come nasce un succo di frutta passo dopo passo
La scelta della frutta
Per norma, si definisce un succo di frutta “il prodotto fermentescibile ma non fermentato, ottenuto da frutta sana e matura”. Pertanto, è abbastanza evidente che la scelta della materia prima sia il primo passaggio dell’intero processo di produzione di un succo. E forse anche il più importante. Proprio per questo, Pfanner rivolge particolare attenzione non soltanto alla scelta dei frutti sulla base delle loro proprietà e benefici, ma anche al luogo in cui decide di coltivarli/acquistarli, perché questo avrà una ripercussione importante sul sapore finale dei suoi succhi.
La lavorazione
La risposta a come nasce un succo di frutta è tutta qui, nella seconda fase del processo di produzione della bevanda, ossia quella della lavorazione della frutta. Una fase incredibilmente delicata, che varia a seconda della materia prima. Per frutti come pere, pesche e albicocche il processo di lavorazione consiste nel ricavare una purea di frutta che viene poi impiegata nella produzione del succo vero e proprio. Il motivo? Si tratta di frutti densi, polposi e molto delicati, per cui la conservazione risulta piuttosto difficile. In questo caso, quindi, il frutto viene pulito, denocciolato e poi triturato. E una volta pronta la purea viene scottata per affrontare immediatamente il processo di inattivazione degli enzimi.
Ben diverso, invece, è il processo di lavorazione che spetta a frutti come mele ed arance, che invece vengono spremuti per diventare succhi di frutta. Ma non è finita qui. Prima ancora di ottenere la bevanda vera e propria, sia la purea che la spremuta di frutta vengono pastorizzate. Per poi essere imbottigliate in forma di succhi di frutta e inseriti nella grande distribuzione. Insomma, prima di arrivare al nostro frigorifero una mela o una pesca devono fare non poca strada.
La conservazione
Al termine della lavorazione, la purea e la spremuta di frutta vengono riscaldate a temperature elevate per un breve periodo di tempo (pastorizzazione). In questo modo si permette al succo di conservarsi naturalmente, eliminando i microrganismi responsabili della fermentazione. Pfanner ha reso l’imbottigliamento un processo asettico, che tiene lontano il succo da ossigeno e luce. Questo permette alla bevanda di conservare alla perfezione tutte le sue proprietà organolettiche, di cui è possibile godere non appena si apre la confezione.