Consiglio regionale

Stop ai finanziamenti per il Fondo nazionale contrasto ai disturbi alimentari, Cominelli: "Avrà pesanti ricadute anche in Lombardia"

"Il Fondo nazionale avrebbe dovuto essere finanziato anche per il nuovo biennio e che all’esaurimento delle risorse ci troveremo ad affrontare una situazione di estrema criticità"

Stop ai finanziamenti per il Fondo nazionale contrasto ai disturbi alimentari, Cominelli: "Avrà pesanti ricadute anche in Lombardia"
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Stop ai finanziamenti per il Fondo nazionale contrasto ai disturbi alimentari, Cominelli: "Avrà pesanti ricadute anche in Lombardia".

 

Stop ai finanziamenti per il Fondo nazionale per il contrasto ai disturbi alimentari

Ad intervenire a tal proposito è la consigliera regionale, la bresciana Miriam Cominelli.

 

"Lo stop ai finanziamenti per il Fondo nazionale per il contrasto dei disturbi dell’alimentazione e della nutrizione, tagliati dalla legge di Bilancio recentemente approvata in Parlamento, avrà pesanti ricadute anche in Lombardia. I 25 milioni di euro stanziati per il biennio 2023-2024, di cui 4,2 milioni sono arrivati nelle casse di Regione, sono attualmente utilizzati per dare risposte ai molti cittadini e famiglie che quotidianamente affrontano le difficoltà legate a questo disagio, divenuto sempre più comune, soprattutto tra le giovani donne, dopo la pandemia.  É evidente che il Fondo nazionale avrebbe dovuto essere finanziato anche per il nuovo biennio e che all’esaurimento delle risorse ci troveremo ad affrontare una situazione di estrema criticità".

Martedì verrà presentata un'interrogazione

"Per questo, come Partito Democratico siamo convinti che Regione Lombardia debba fare pressing sul Governo ed attivarsi per trovare nuove risorse, prima che sia troppo tardi.
Martedì prossimo in Consiglio regionale presenteremo un’interrogazione per conoscere le eventuali ricadute locali di questa scelta assurda, che non può e non deve essere accettata passivamente da chi governa la Lombardia. Ancora una volta, i tagli colpiranno soprattutto le fasce di popolazione più fragili ed esposte al disagio, che non troveranno il sostegno adeguato nella sanità pubblica. Il risultato sarà che solo chi potrà pagarsi le cure privatamente potrà affrontare il difficile e lungo percorso della guarigione, mentre gli altri resteranno soli, senza supporti e sostegno. Una situazione inaccettabile, che cercheremo in ogni modo di evitare".

 

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