REGIONE LOMBARDIA

Sicurezza sul lavoro, mozione urgente del Partito Democratico in consiglio regionale

Il consigliere regionale Girelli: «La prevenzione della pandemia non deve spostare l’attenzione dalla ripresa dei ritmi produttivi a scapito della sicurezza sul luogo di lavoro»

Sicurezza sul lavoro, mozione urgente del Partito Democratico in consiglio regionale

Sicurezza sul lavoro, mozione urgente del Partito Democratico in consiglio regionale.

Prevenzione e formazione nei luoghi di lavoro devono diventare una strategia e una scelta politica, con più risorse per mettere in sicurezza i processi produttivi e con più ispettori, più controlli e un coordinamento degli interventi.

Per questo il Gruppo regionale del Pd ha presentato una mozione urgente, votata all’unanimità dall’Aula, che impegna la Giunta su tre punti: convocare subito una riunione del Comitato per l’indirizzo e la valutazione delle politiche attive e per il coordinamento nazionale delle attività di vigilanza in materia di salute e sicurezza sul lavoro; includere e sviluppare all’interno della proposta di modifica della legge 23 sulla sanità regionale una medicina del lavoro in grado di prevenire gli infortuni, formare le aziende e i lavoratori e di vigilare sui luoghi di lavoro; adoperarsi affinché vi sia collaborazione tra il mondo delle imprese, le rappresentanze dei lavoratori e le istituzioni.

Le parole di Girelli, consigliere regionale

“La fondamentale prevenzione della diffusione della pandemia non deve spostare l’attenzione dalla ripresa dei ritmi produttivi in corso a scapito della sicurezza sul luogo di lavoro – spiega GianAntonio Girelli, consigliere regionale del Pd e primo firmatario della mozione –. Non solo i fatali episodi delle ultime settimane, ma anche i numeri forniti dagli osservatori forniscono un quadro complessivamente molto preoccupante per i nostri territori in tema di sicurezza sul lavoro. Le limitazioni agli spostamenti e l’utilizzo intensivo dello smart working hanno fatto calare solo il rischio legato ai trasporti”.

Secondo i dati dell’Inail, in provincia di Brescia le denunce d’infortunio a marzo 2020 sono state 1.059, mentre a marzo 2021 sono state 921. Complessivamente, nel trimestre gennaio-marzo 2020 sono state 3.735, in quello 2021 3.193. Tra le due annualità c’è stata un’escalation di morti: dai 2 del trimestre gennaio-marzo 2020 ai 7 dello stesso periodo 2021.

“Le denunce di infortuni nel primo trimestre 2021 sono inferiori rispetto al 2020, ma purtroppo sono stati registrati ben 7 decessi in questi ultimi mesi – conclude Girelli –. Questo ci spinge ancora di più a pensare che l’imminente avvio del percorso legislativo di revisione della legge sul sistema sociosanitario lombardo rappresenti un’opportunità per affrontare in modo radicale il tema della sicurezza sui luoghi di lavoro”.