Secondo Bertagna gli studenti che hanno delle "deficienze", hanno una loro normalità
Le parole sono importanti, mostrano la cultura, il livello di civiltà dei singoli, il modo di pensare e interpretare, il livello di sensibilità verso gli altri. Soprattutto se a parlare di disabilità è un assessore alle Politiche Educative. Più che concetti da esprimere meglio, alcuni sarebbero da reprimere.
Non a caso al sindaco Marika Legati è stato chiesto dal consigliere Libero Lorenzoni del Movimento 5 Stelle il ritiro delle deleghe all'assessore Alberto Bertagna, (delega alle Politiche Educative). Trattandosi di un atto di fiducia del sindaco, "colgo lo spunto del consigliere e ne farò riflessione approfondita" ha risposto il primo cittadino.
"Disabilità", era quello il termine da utilizzare accanto a studente, non certo "deficienze".
La disabilità non è una diversità, ma una condizione di vita. E un assessore all'istruzione, questo concetto dovrebbe almeno conoscerlo.
Bertagna: "Sappiamo che nell'ambito scolastico non sempre c'è la possibilità di poter garantire questo servizio. Questo credo sia uno dei punti focali che questa Amministrazione porta avanti, cioè il potere garantire anche agli studenti che hanno, diciamo, delle deficienze, che non permettono loro di poter essere, uso un termine che non mi piace, normali, anche perchè loro hanno una loro normalità ed è giusto incentivare loro a poter partecipare all'attività, diciamo didattica, nel modo più coerente possibile, e questa è stata una volontà, noi ragioniamo su uno stanziamento e parlo dell'ad personam di circa 300mila euro".